Unifg, Pazienza professore ordinario al DEMeT (cui dà fondi come Parco Nazionale del Gargano)

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Da un lato decide di finanziare, come presidente dell’ente Parco nazionale del Gargano, il DEMeT, ovvero il secondo e nuovo Dipartimento di Economia dell’Università di Foggia.

Dall’altro, come docente dell’Ateneo, viene proposto dal Consiglio di Dipartimento dello stesso DEMeT come docente di prima fascia e fa carriera. Il risultato è che lo stesso soggetto ha finanziato il posto nel quale lavora, ottenendone la cattedra più importante. Un successo che magari avrebbe raggiunto comunque ma che in questa situazione fa storcere il naso a parecchi.

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E’ quanto accaduto al professor Pasquale Pazienza, che nel 2020 avviò una strettissima collaborazione tra l’ente Parco, da lui presieduto, e il suo Ateneo. Ammontava a ben 132mila euro la somma stanziata quell’anno dal PNG per finanziare due borse di studio. Il 25 maggio 2020 con delibera di giunta, a firma dello stesso Pazienza e dell’allora direttrice facente funzioni, fu approvato lo schema di convenzione inerente il finanziamento delle due borse di studio nell’ambito del dottorato di ricerca triennale “Economia, cultura, ambiente. Scienze economiche e umanistiche per la valorizzazione dei territori”, confermando lo stanziamento di 132.396,22 euro, di cui 44.132,07 a valere sul bilancio 2019 (“Interventi e cofinanziamento azioni di interesse ambientale vegetazionali, storico-culturali”) e i restanti 88.264,15 euro a valere sul bilancio 2020 (“Interventi e attività per l'attuazione di studi e ricerche dell'ente”).

Già in precedenza la giunta esecutiva – formata da Pazienza e dal vicepresidente Claudio Costanzucci, sindaco di Cagnano Varano – aveva disposto di aderire alla richiesta della professoressa Grazia Maria Masselli, in rappresentanza di un comitato promotore di colleghi dell’Unifg, finalizzata al finanziamento delle due borse di studio per il corso di alta formazione in due curricula, “Patrimoni, tradizioni, eredità culturali” ed “Economia e imprenditorialità per lo sviluppo territoriale”. Masselli era la coordinatrice per tale dottorato di ricerca. Si trattava di un nuovo dottorato di ricerca, istituito dopo il parere favorevole del senato accademico. Erano tredici i posti disponibili, di cui 6 con borse di studio finanziate dall’Ateneo (tra cui una borsa riservata a laureati in università estere).

Due borse di studio erano finanziate dall’ente Parco Nazionale del Gargano, una dalla società cooperativa di produzione e lavoro “Tre fiammelle” di Michele D’Alba e due dalla Regione Puglia. Gli ultimi due posti erano senza borsa. “Il tema del recupero, della gestione e valorizzazione dei patrimoni culturali e della performance socio-economica dei territori, in relazione allo sviluppo umano e sostenibile e in una dimensione “sociale”, del resto, taglia trasversalmente le scienze umanistiche ed economiche, investendo ambiti tematici interrelati”, spiegò l’Ateneo.

“L’obiettivo è formare elevate professionalità di livello nazionale e internazionale in grado di: analizzare territori e patrimoni (storici, letterari, archeologici, artistici, demoetnoantropologici, economici, sociali) nelle loro relazioni sistemiche fra tradizione, conservazione, rinnovamento, fruizione, patrimonializzazione, anche in chiave turistico-culturale di promozione dei territori locali; analizzare lo sviluppo sostenibile dei territori basato sulla valorizzazione dei beni ambientali e culturali, con riguardo a potenziale economico, modelli innovativi di business e imprenditorialità, economia circolare, green e blue economy; progettare percorsi interdisciplinari in tutela, valorizzazione, promozione di territori e patrimoni culturali; favorire lo sviluppo di abilità comunicative per la divulgazione dei saperi e la fruizione dei patrimoni.

Ebbene, il cda di Unifg nella seduta dello scorso 26 gennaio ha approvato “la chiamata del professor Pasquale Pazienza in qualità di professore di ruolo di prima fascia per il settore scientifico disciplinare SECS-P/02 Politica economica presso il Dipartimento di Economia, Management e Territorio a far data dal 01.02.2022, con imputazione della spesa, pari a 0,3 punti organico, a valere sulla quota di contingente assunzionale riservato alle esigenze generali di Ateneo”. Lo 0,3 deriva dal cosiddetto borsino del rettore.

La proposta del Consiglio dipartimentale era stata formulata due giorni prima, il 24 febbraio.

In Ateneo colleghi del DEMeT sostengono che Pazienza sarebbe comunque diventato ordinario, che aver finanziato il proprio Dipartimento non rileva affatto e che, anzi, aver portato fondi ad Unifg “rientra in quella terza missione che viene sollecitata”. Il DEMeT, dicono poi tra sarcasmo e amarezza, “è nato proprio per far progredire nei concorsi chi non aveva trovato spazio negli altri Dipartimenti”.

E Pazienza era stato molto penalizzato quando c’era solo un unico Dipartimento di Economia, così come altri colleghi. Altri, invece, non la pensano così e ritengono quanto meno inopportuno che, contrariamente al passato (quando il PNG finanziava attività di ricerca scientifica da parte dei biologi dell’Università di Bari), Pazienza abbia indirizzato i fondi dell’ente da lui presieduto proprio al Dipartimento in cui lavora.

Il contesto è, peraltro, quello che vede da troppo tempo un organo monocratico come il presidente a guidare l’ente (privo del consiglio direttivo e del direttore effettivo), con un Ministero dell’Ambiente poco vigilante. L’ultima batosta è stata la condanna da parte del TAR per i danni ambientali nell’Oasi Lago Salso di Manfredonia, per i quali c’è stata la legittima revoca della concessione al Parco da parte del Comune sipontino.

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C’è, infine, chi ricorda la recente inchiesta di Presa diretta sui concorsi per interni nelle Università italiane e la presa di posizione della ministra Messa.

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