Sarà un Foggia giovane quanto basta. E accattivante. Almeno nelle intenzioni. È la promessa reciproca che si sono fatti Nicola Canonico e Massimo Brambilla mercoledì sera, quando a Modugno nel quartier generale del patron si sono stretti la mano a sancire un'intesa che era nell'aria, e che aveva bisogno solo di essere ratificata. D'altro canto se Brambilla si era mosso dalla sua Vimercate in aereo per raggiungere Bari nel primo pomeriggio non deve essere stato certo solo per conoscersi di persona.
Intendersi su tutta la linea è venuto di conseguenza: il presidente vuole riscattare l'ultima annata anonima e dimostrare che lui nel calcio, stonature a parte, può dire la sua. Brambilla invece dopo le due stagioni "ovattate" con la Juventus U23 dove le pressioni sono pari a zero, si sente pronto per una piazza esigente come Foggia. Combaciano perfettamente le ambizioni del tecnico e del club, e se queste sono le premesse prepariamoci ad una stagione tutta da scoprire, nella quale il Foggia non deve porsi limiti.
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"Voglio divertirmi e riportare il pubblico allo Zaccheria", pare abbia chiesto il patron al suo nuovo allenatore sotto gli occhi del ds in pectore Roma, mentore di Brambilla, e del fido Emanuele Belviso, che dell’area tecnica sarà il responsabile. Nel corso dell'incontro che è poi proseguito fino a tarda sera in un ristorante di Monopoli, sono state gettate anche le basi per la stagione che sarà. Cosa avrà chiesto Brambilla per competere per il vertice?
Facile immaginarlo: qualità, gioventù ed un pizzico di esperienza, che non guasta mai. Sarà accontentato, certo però se pensa che potrà ritrovarsi ad allenare elementi del calibro di Huijsen, Barrenechea, Sekulov, Pecorino o Yildiz che ha appena avuto alle sue dipendenze alla Juve, può mettersi l'animo in pace, impossibile ambire a tanto: ma se prima di lui Mauro Zironelli, Fabio Pecchia, Andrea Pirlo e Lamberto Zauli dalla Juve Next Gen hanno poi spiccato il volo verso il calcio professionistico, allora il tecnico brianzolo può guardare al futuro con moderato ottimismo.
Finora il refrain di Massimo Brambilla è stato sempre lo stesso: far crescere i giovani. Nei suoi anni all’Atalanta la valorizzazione dei tanti talenti passati dalle sue sapienti mani hanno fatto le fortune di Percassi. La Juventus così non ci ha pensato due volte a proporgli il ruolo di allenatore dell’U23. Nel suo palmares il neo-allenatore rossonero vanta anche un Europeo U21 vinto da protagonista e con la maglia numero 10 sulle spalle al fianco di Totti, Cannavaro, Nesta e Buffon sotto lo sguardo vigile del Ct Cesare Maldini.
Da calciatore è stato l’uomo delle promozioni Brambilla, ben cinque in carriera. Quindi si è accomodato in panchina. Partito da Crema nel vivaio, ha mostrato da subito di avere un debole per i giovani. Pergocrema, Novara e Atalanta le sue prime tappe: in nerazzurro ha praticamente vinto tutto sia con l’U17 che con la Primavera. In tutto cinque stagioni prima di salutare.
Due gli scudetti consecutivi, il primo grazie a una formazione di grande qualità in cui spiccavano le magie di Kulusevski, la rapidità di Colley e Traoré, i gol di Piccoli. L’incastro perfetto per un successo più che meritato. Il secondo titolo è arrivato invece dopo la sospensione del campionato per il Covid-19. Nel suo palmares anche due Supercoppe con la Primavera.
Trofei e crescita dei giovani un binomio vincente su cui l’Atalanta sta basando il suo futuro. Tanti i giovani passati dalla Primavera della Dea e sotto la guida di Brambilla. I nerazzurri ci hanno costruito una fortuna e il merito, oltre di uno scouting perfetto nelle scelte, è stato decisamente anche dell’allenatore. Saper costruire gruppi e mettere i giocatori nelle condizioni di rendere al meglio non è facile, ma Brambilla ha saputo dar fiducia a un progetto partito da lontano.
Plusvalenze e ragazzi nel giro della prima squadra, tanti i giovani mandati nel professionismo dopo il lavoro svolto dall’allenatore. I più altisonanti Kulusevski e Traoré: il primo ceduto alla Juventus e il secondo al Manchester United. Poi Barrow al Bologna e Bastoni all’Inter rappresentano il raccolto di una semina partita da lontano. Fino a Scalvini, l’ultimo in ordine cronologico lanciato in orbita. Giovani cresciuti anche in prestito che vanno ad aumentare il patrimonio della società.
Dopo cinque stagioni alla guida della Primavera nerazzurra, per Brambilla è giunto il momento dei saluti. Nel suo futuro ecco la Juventus U23, squadra che l’ha cercato e gli ha presentato un progetto proiettato nel futuro. Sempre nel segno della continuità, perché vero che sarà in Lega Pro, ma la rosa sarà composta da ragazzi giovanissimi e di grande prospettiva. La Juventus U23 punterà su Brambilla proprio per la sua capacità di far crescere i giovani e la scelta si rivelerà azzeccata. Da Soulè a Fagioli, fino a Iling Junior. Un lavoro di sinergia che è stato molto apprezzato nel tempo dai piani alti del club bianconero.
Ma qual è l’idea di calcio di Brambilla? La Juventus Next Gen è un progetto che mira ad attutire il passaggio dal calcio giovanile al professionismo. Un campionato, quello di Serie C, che si frappone tra la crescita in Primavera e il grande gap della prima squadra.
“Ho sempre avuto in testa di partire dai giovani. Ho fatto dodici anni di settore giovanile, Under 15, Under 17 fino all'Under 19 con la Primavera. Nell'ultimo anno sentivo l'esigenza di fare qualcosa in più, di entrare nel mondo dei "grandi", e penso che opportunità migliore di questa non ci potesse essere - ha detto in una intervista di un paio di anni fa -. La mia idea è molto semplice. Partiamo dal presupposto che i ragazzi sono al centro del progetto, del lavoro di un allenatore, soprattutto di un settore giovanile ma anche, in questo caso, dell'Under 23. La formazione del giocatore è la priorità, poi chiaramente c'è l'organizzazione di squadra, la tattica, ci sono tante componenti che bisogna mettere dentro. Fare un campionato di Lega Pro con i ragazzi giovani è sicuramente molto stimolante e impegnativo perché vanno ad affrontare squadre che si giocano la "vita", per loro è molto formativo. Bisogna prepararli nella maniera giusta ma penso che qui questo non sia un problema perché arrivano da un percorso di un certo tipo nel settore giovanile della Juve".
Zone Transition
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Ora però a Foggia sarà tutto diverso.
E per Brambilla c’è una nuova scommessa da vincere.