Da Palazzo di Città un cenno almeno lo hanno dato. Senza avventurarsi nei meandri di una trattativa che più impicciata non può essere. Solo qualche ora prima era toccato a Nicola Di Matteo salutare e togliere il disturbo. Sabato sera invece a levarsi forte e chiara è stata la voce degli imprenditori locali, che hanno interrotto un silenzio che i più avevano bollato come disinteressato.
Chi continua a restare muto è invece il patron Nicola Canonico che dal 9 maggio, dopo aver puntualizzato che in vendita c’era solo il suo 51%, è scomparso dalla scena limitandosi qua e là a qualche confidenza estemporanea con chi poi ha utilizzato come cassa di risonanza a proprio uso e consumo.
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Oggi probabilmente se ne saprà di più sul futuro del Foggia, a nove giorni dal fatidico 4 giugno che restituirà il primo screening dei club di C in ordine con la documentazione per l’iscrizione alla prossima stagione, l’imprenditore di Palo del Colle sta per uscire allo scoperto. Per annunciare che non ha altra alternativa che proseguire. Senza se e senza ma, evitando possibilmente di avvelenare ulteriormente l’ambiente con polemiche sterili che a questo punto non hanno più senso.
A meno che il patron non voglia sorprendere tutti e gettare la spugna, il che vorrebbe dire fine dei giochi, perché le uniche due trattative in piedi dopo il dietrofront della MergersCorp sono definitivamente naufragate e altre possibili strade non sono percorribili.
Il gruppo De Finis&co., fallito anche l’ultimo tentativo esperito dalla prima cittadina venerdì scorso, in una lunga e articolata nota ha provato con toni distensivi a chiarire le ragioni per le quali ha deciso di ritirarsi, rivolgendosi direttamente a Maria Aida Episcopo, l’interlocutrice con la quale per 20 giorni si sono interfacciati nel tentativo di convincere Canonico a lasciare: “Gentile Sindaca, abbiamo deciso di scriverle direttamente, senza il tramite del nostro legale, per esprimere a lei, alla sua giunta ed al suo Gabinetto un sincero ringraziamento per l’impegno profuso nel lodevole tentativo di far incontrare le volontà delle parti interessate alla trattativa relativa alle quote del Calcio Foggia 1920 - si legge -. Abbiamo apprezzato molto il garbo e il riserbo osservato in una permanente posizione di terzietà, posta a tutela della comunità sportiva della città che consideriamo prevalente. In questo clima di reciproco rispetto tra le parti imposto dal rispetto delle istituzioni che tutti i soggetti coinvolti hanno rigorosamente messo in campo, dobbiamo pure dare atto che ciascuno ha - ovviamente dal proprio punto di vista e nella tutela del proprio interesse - cercato in maniera seria e costruttiva di trovare una soluzione alla intricata vicenda”.
“Grazie al suo interessamento abbiamo incontrato sia il dottor Canonico che la dottoressa Pintus, confrontandoci serenamente e professionalmente con entrambi in maniera civile e auspicabilmente concludente, senza riuscire a trovare un punto di caduta condiviso rispetto alle reciproche e articolate posizioni, pure con riferimento al risalente e notorio contenzioso pendente tra i nostri interlocutori. Purtroppo, quindi, abbiamo dovuto prendere a malincuore atto che una serie di fattori che attengono pendenze tutt’altro che risolvibili nel breve tempo corrente e in assenza di un’accurata due diligenze legale, fiscale e tecnico-sportiva rendono, al momento, impossibile riconsiderare e riproporre la manifestazione di interesse scaduta lo scorso lunedì 20 maggio”.
“Al netto delle ricostruzioni, a volte fantasiose e talora irriguardose rese da alcuni organi di informazione scritta e parlata sull’atteggiamento mantenuto dalle parti nella vicenda, riteniamo che la mancata conclusione dell’intesa riposi unicamente sul versante tecnico e giuridico, come peraltro ella ben sa, in quanto - nonostante gli sforzi e la serietà dell’approccio di tutte le parti - non c’è stata il complessivo incontro di volontà senza del quale l’accordo diviene impossibile. Per questo esprimiamo al dottor Canonico i migliori auspici nel prosieguo che bussa alle porte per il Calcio Foggia 1920, comunicando che non riteniamo sia possibile perseverare oltre in un negoziato al momento impraticabile. Concludiamo rappresentando tutto il nostro dispiacere per l’esito non positivo della manifestazione di interesse coltivata in queste settimane, ribadiamo la nostra stima, il nostro rispetto e la nostra lealtà verso l’istituzione che lei rappresenta e verso la persona che abbiamo avuto l’onore e il piacere di conoscere e apprezzare in questo periodo di intenso lavoro e leale confronto. Buon lavoro”.
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Ora la palla passa a Canonico: fin da oggi finalmente la matassa si dipanerà?