La fabbrica dei falsi attestati per Oss di San Nicandro, maxi operazione della Guardia di Finanza

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Era scoppiato a marzo 2021 il bubbone degli attestati Oss non riconosciuti dal servizio sanitario pubblico. l’Attacco aveva dato notizia di diverse decine di operatori, vincitori del cosiddetto concorsone espletato dal Policlinico Riuniti di Foggia ma dichiarati decaduti perché appunto risultati in possesso di attestati considerati non validi. Ieri la svolta: è stato arrestato e recluso in carcere l'ex deputato e Sindaco Nicandro Marinacci (ex Forza Italia, Udc e poi Udeur) mentre agli arresti domiciliari sono finiti il figlio Vincenzo Marinacci, attuale consigliere comunale di San Nicandro Garganico (e candidato Sindaco alle ultime elezioni), e Roberto Melchionda. Sono in tutto 33 gli indagati per truffa, falso in atti pubblici e contraffazione ed uso di sigilli dell'Unione Europea, della Repubblica Italiana, della Regione Campania. Al centro dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Foggia l’attività dell'Istituto privato di formazione Manzoni - Marinacci di San Nicandro Garganico, che negli anni avrebbe organizzato falsi corsi per conseguire i diplomi di operatore socio sanitario e di operatore socio sanitario specializzato. Oltre agli arresti, i finanzieri del Comando Provinciale di Foggia hanno eseguito anche 36 perquisizioni.

I reati contestati agli indagati sarebbero stati commessi attraverso la formazione di falsi diplomi per operatori socio sanitari ed altri falsi documenti, attestanti titoli mai conseguiti e, successivamente, utilizzati dagli acquirenti per essere assunti presso strutture private, partecipare a concorsi e selezioni pubbliche e per l’iscrizione nelle graduatorie del personale scolastico Ata.

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Oltre 130 finanzieri hanno dato esecuzione in tutta la provincia di Foggia e nelle province di Napoli, Salerno, Avellino, Pescara e Bat all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia, su proposta del pubblico ministero ed alle perquisizioni nei confronti degli indagati e degli istituti di formazione coinvolti nel rilascio dei falsi diplomi ed attestati.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, scaturiscono da alcune denunce presentate da diversi discenti, quali parti offese, nei confronti dell’istituto privato di formazione con sede in provincia di Foggia e diramazioni in altri territori ove negli anni sarebbero stati organizzati falsi corsi e sarebbe stato addirittura garantito il conseguimento dei titoli a soggetti che non avevano completato il percorso formativo o, comunque, privi dei requisiti richiesti dalla normativa vigente.

Le prime denunce provengono, infatti, da vincitori esclusi dalle graduatorie del concorso pubblico indetto dagli Ospedali Riuniti di Foggia, che non si sono visti riconoscere i titoli presentati all’esito delle successive verifiche.

L’attività investigativa, svolta dalla Tenenza di San Nicandro Garganico e durata oltre un anno, ha consentito di acquisire indizi di colpevolezza in capo a 33 persone, alcune delle quali ritenute, a vario titolo, responsabili dei delitti di associazione per delinquere (contestata ad alcuni dei 33 indagati), truffa aggravata e falsità materiale ed ideologica in atti pubblici commessa anche mediante induzione in errore dei pubblici ufficiali, nonché contraffazione ed uso di falsi sigilli provenienti da enti pubblici.

Dalle indagini svolte è emerso come alcuni degli indagati abbiano corrisposto ai sodali cospicue somme di denaro, fino a 25mila euro, per ottenere diplomi ed attestazioni false. In alcuni casi i titoli sono stati rilasciati a favore di soggetti consapevoli (e quindi indagati); in altri, gli studenti erano del tutto ignari della situazione e convinti della genuinità dei diplomi e attestati ottenuti a seguito di corsi o tirocini proposti dal sodalizio criminale, tanto da presentarli in sede di partecipazione a diversi concorsi e selezioni banditi da strutture sanitarie pubbliche e private, nonché per l’inserimento nelle graduatorie pubbliche utilizzate dagli istituti scolastici per l’assunzione del personale Ata.

Non si tratta, infatti, soltanto di diplomi del settore sanitario ma nel corso delle indagini è emersa anche la falsificazione di attestati di anzianità di servizio o per il conseguimento di altri titoli utili ad ottenere punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici riservati al personale scolastico (conoscenza di lingue estere, Eipass, Pekit, Cfu 24, etc.).

Le indagini proseguiranno con l’esame del poderoso materiale probatorio raccolto, anche per accertare la possibile commissione di truffe ai danni di enti pubblici da parte degli indagati realizzate attraverso le assunzioni dei falsi professionisti.

Al contrario trapela che non sarebbe coinvolto nell’inchiesta l’istituto europeo Aps Pegaso di Foggia anche se gli attestati rilasciati dall’ente di formazione avevano determinato decine di decadenze tra gli Oss. Va detto però che Pegaso teneva regolarmente i corsi, come peraltro confermato su queste colonne dagli operatori decaduti, che proprio in virtù dell’avvenuta formazione avevano chiesto alla Regione Puglia una sorta di sanatoria che consentisse loro di essere riconosciuti formalmente operatori sanitari. Pare che la questione della Pegaso sia solo di natura amministrativa nel rapporto con la Regione.

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Segnalazioni sugli attestati Oss falsi sarebbero arrivate anche al Nucleo ispettivo regionale sanitario, presieduto dall’avvocato di origini manfredoniane Antonio La Scala che avrebbe trasmesso le criticità rilevate alle autorità competenti per i dovuti accertamenti.

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