“A seguito di un comunicato stampa del Sindaco di Manfredonia è necessario fare chiarezza su una situazione antipatica e incresciosa che sta capitando ad una mia assistita, di cui manterrò l’anonimato - afferma l’avvocata Maria Lucia Totaro - e che rischia di avere conseguenze spiacevoli. Nella tarda mattinata del 2 novembre 2022 sulla pagina Facebook del nostro Sindaco Gianni Rotice viene pubblicata, e rilanciata prontamente dalle testate giornalistiche locali, la notizia dell’assegnazione di un immobile popolare ad una famiglia avente diritto per graduatoria, con tre figli minori. Una lieta notizia utile ai fini della diffusione di un messaggio di legalità della nostra città, così bisognosa di tali esempi virtuosi”.
“Ma il comunicato stampa riporta una ricostruzione non corretta dei fatti descrivendo una situazione fraintendibile, per cui si rende necessario un opportuno chiarimento”.
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“Il comunicato riporta testualmente “Un immobile che il Comune di Manfredonia e Arca Capitanata hanno assegnato (…) dopo averlo liberato da un nucleo famigliare non avente diritto”.
Questa notizia non risponde al vero”.
“L’immobile era stato assegnato più di 30 anni fa - ricapitola l'avvocata Totaro - ai genitori della mia assistita, la cui madre, rimasta vedova, è deceduta nel mese di aprile di questo anno. La mia assistita ha, invece, la propria residenza in una casa diversa e di sua proprietà. Ha però sempre prestato assistenza alla madre, gravemente malata, da lungo tempo. Al momento del decesso, la mia assistita ha liberato la casa e ha prontamente contattato l’ARCA Capitanata per conoscere le formalità per il rilascio dell’immobile stesso”.
“In qualità di legale di fiducia ho personalmente inviato a partire dal mese di maggio 2022 almeno tre (3) pec all’ARCA per avere istruzioni per il rilascio, che non mi sono mai state fornite. La mia assistita ha contattato telefonicamente l’ARCA più e più volte negli ultimi mesi. Sottolineo che da maggio e fino ad oggi l’immobile è rimasto sgombero da cose e persone: nessuno ci abitava, nessuno lo occupava abusivamente, e i canoni sono stati regolarmente versati fino all’effettiva occupazione dello stesso da parte della beneficiaria”.
“Dopo diverse telefonate, la mia assistita e l’ARCA hanno fissato l’appuntamento per il rilascio dell’immobile nella data del 2 novembre 2022. Non è stata l’ARCA a sollecitare la mia assistita, bensì, al contrario, è stata la mia assistita, ben consapevole di non poterne beneficiare, ad insistere per mesi affinchè potesse lasciare le chiavi dell’immobile. Ed invece di ricevere encomi per la sua correttezza, per il senso civico e la solerzia dimostrati, la mia assistita, insieme a tutta la sua famiglia, è stata sottilmente associata a ben altri tipi di personaggi che abitano gli immobili”.
“Il responsabile dell’ARCA Capitanata, intervenuto per il rilascio, ha dichiarato che non era quasi mai capitato un rilascio di un immobile popolare in via spontanea. Anche la mia assistita era ben consapevole delle varie manovre che si instaurano in questi frangenti e si è prodigata per agire in maniera corretta”.
“La stessa ARCA Capitanata nella lettera con cui si definiva l’appuntamento per il rilascio, ricordava alla mia assistita il suo essere custode dell’immobile e, come tale, civilisticamente responsabile di ogni eventuale abuso e danno. Ma il danno adesso lo sta subendo la mia assistita, più o meno esplicitamente additata come occupatrice abusiva dello stesso”.
“E’ pertanto necessario sottolineare che la casa popolare assegnata agli aventi diritto è stata regolarmente liberata e consegnata, così come è normale e doveroso fare per legge.
La casa non era occupata, non era neanche abitata”.
Zone Transition
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“E la stessa mia assistita si riserva il diritto di esercitare ogni azione, civile e penale, si riterrà opportuna e necessaria poichè la diffusione della foto ha reso riconoscibile l’immobile e la notizia, così come diffusa dal comunicato stampa, offende e lede gravemente la rispettabilità dell’intero nucleo familiare della mia assistita, per cui se ne chiede la rettifica. Si sollecita inoltre un doveroso intervento di emenda da parte di chi, tra l’altro, era assente durante le operazioni di consegna dell’immobile”.