L’Attacco ha posto un’analisi seria ed articolata sull’attuale commissariamento straordinario del Comune di Foggia e più in generale sull’efficacia dell’istituto giuridico.
Le reazioni scomposte non possono azzittire un dibattito che è fervente nell’ambiente giuridico e che si ripercuote sui territori. Le questioni relative alla trasparenza, ai curriculum ed all’attività di bonifica amministrativa rimangono aperte ed irrisolte. Oggi però facciamo un ulteriore passo in avanti, sul come si agisce politicamente nei Comuni sciolti per mafia. Ogni anno il Ministero dell’Interno trasmette alle Camere la Relazione sull’attività svolta dalle Commissioni per la gestione straordinaria degli enti locali sciolti per infiltrazione mafiosa. Attualmente sono 27 i Comuni commissariati ai sensi dello scioglimento ex.art 143 del TUEL, il più grande ed importante è chiaramente Foggia.
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La relazione in questione è del 2021, quindi non fa riferimento al nostro specifico caso ma, a distanza di 8 mesi di amministrazione dei commissari, è possibile fare un interessante confronto con quanto è stato fatto altrove, o almeno con ciò che il Ministero abbia certificato che venga fatto altrove. Sulla questione cruciale da me più volte sollevata relativa ai rapporti con la cittadinanza e le associazioni si esplicita: “L’atteggiamento sostanzialmente negativo verso l’organo commissariale rende assolutamente prioritaria la necessità di un maggiore coinvolgimento della collettività locale nell’azione di governo del territorio, compatibilmente con le esigenze e le emergenze costanti di territori generalmente difficili. In quest’ottica le commissioni hanno attivato diverse iniziative per favorire la partecipazione della popolazione alle scelte gestionali degli enti, attraverso gli incontri, nel rispetto della normativa sanitaria, con i rappresentanti delle associazioni di volontariato, delle categorie produttive, delle organizzazioni sindacali, della scuola e delle parrocchie. I rapporti diretti con la popolazione sono stati tenuti soprattutto tramite comunicazioni sui diversi social più diffusi e di facile accesso, in quanto gli incontri diretti, i dibattiti o riunioni che pure sono state organizzati in passato non è stato possibile replicarli a causa dell’emergenza sanitaria che ha imposto limiti stringenti ad ogni forma di assembramento”. Quindi, al di là dell’emergenza sanitaria, pare ci siano state concertazioni, rapporti con la cittadinanza e le associazioni (come la normativa sul commissariamento prescrive all’art 145 comma 5 TUEL). Addirittura canali social.
Qui a Foggia i sindacati spesso vengono convocati alla fine della fase decisoria per ricevere la mera disposizione finale e la comunicazione con le parti sociali non avviene neanche tramite i media più tradizionali. Il Ministero dovrà tenere conto di ciò per la prossima relazione.
Proseguiamo nella lettura con un passaggio che ho trovato commovente: “Riorganizzazione dell’apparato burocratico – si è reso necessario avviare un percorso di risanamento degli uffici, spesso proprio quelli più strategici, a seguito della riscontrata presenza di dipendenti su cui non poter fare affidamento in quanto legati ad ambienti malavitosi, la cui presenza in organico ha di fatto determinato le connivenze, le corruzioni e gli sviamenti dall’interesse pubblico ed allontanato l’azione amministrativa degli enti dai principi di legalità, imparzialità e trasparenza. Le commissioni straordinarie nell’anno 2020 sono intervenute nella maggioranza dei casi con un avvicendamento/rotazione, laddove è stato possibile, negli incarichi attribuiti ai dirigenti e/o ai responsabili dei servizi; se le condizioni degli uffici non garantivano l’affidabilità o la professionalità necessaria alle mansioni, si è proceduto anche con revoche, sostituzioni o affiancamenti oppure con la programmazione in sede di approvazione del fabbisogno triennale di procedure concorsuali per l’assunzione di personale”.
Foggia ha per lo più gli stessi dirigenti dei tempi di Landella (nonché molto precedenti allo stesso), negli stessi posti e con gli stessi incarichi. C’è stata qualche aggiunta, come la nuova segretaria comunale D’Ambrosio e la dirigente Valentino, ma i pezzi grossi sono rimasti al timone. Si potrebbe dire che con la cancellazione del Consiglio Comunale e della Giunta questi abbiano addirittura aumentato il proprio potere sulla città, avendone una maggiore conoscenza e non essendo assoggettati ad un organo di indirizzo politico eletto. Altrettanto clamoroso è il rinnovo della dirigente Silvana Salvemini, che è stata diretta nomina del Sindaco sciolto per mafia (Landella) e in contesti “normali” (stando a quanto accade altrove) sarebbe decaduta con la fine del mandato dello stesso come previsto dalla normativa. Invece no, è lì e chiude 10 scuole comunali senza consultare genitori, sindacati ed insegnanti, favorendo le scuole private in un’azione politica di neoliberismo spinto e degradante per il territorio. Tutti i partiti e le associazioni si sono espresse fortemente contro questa decisione, inascoltati.
Ma leggiamo altro dalla relazione ministeriale: “Opere pubbliche e interventi nel settore edilizio - La quasi totalità delle gestioni commissariali hanno effettuato interventi di edilizia scolastica per adeguare gli edifici, spesso piuttosto vetusti, alle normative antincendio ed antisismiche o per migliorarne l’efficienza energetica, i servizi e gli spazi a disposizione degli studenti”. Quindi la scuola pubblica, nello specifico comunale, è un elemento prioritario di intervento amministrativo per le commissioni straordinarie. Qualcuno avvisi il Ministero subito…“A questi si aggiungono gli interventi infrastrutturali sulle reti idriche e fognarie, gli interventi di manutenzione e di ampliamento dell’illuminazione pubblica e delle aree cimiteriali, tutte opere che comportano la gestione di finanziamenti ingenti con la conseguente necessità di intervenire sull’organizzazione degli uffici comunali, quasi sempre sottodimensionati o inefficienti, nonché assicurare il regolare svolgimento delle procedure di gara, cantierizzazioni e di esecuzione per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici. Meritano attenzione anche le iniziative intraprese dagli organi commissariali dirette ad installare o estendere la rete di videosorveglianza sul territorio solitamente molto apprezzati dalla collettività locali”.
Zone Transition
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Cosa di tutto ciò ha apprezzato la nostra collettività locale? La stessa in cui proliferano proroghe, occupazioni irregolari con reti abusive di parchi pubblici e strade senza urbanizzazione nonostante l’intervento del TAR. Che l’analisi continui e si espanda. Il commissariamento non è una pena ai quali siamo stati condannati. Che la politica, il giornalismo ed il dibattito pubblico si rilancino in questo periodo di riflessione collettiva.