A poco sono serviti gli interventi straordinari da parte del Governo: nel primo trimestre 2022, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, si è registrato un aumento del 131% sulle utenze domestiche della luce e del 94% su quelle del gas.
Dati alla mano le bollette di luce e gas costeranno alle famiglie italiane nel 2022 fino a 1.500 euro in più rispetto al 2021. Un aumento record, dettato dall'impennata dei costi delle materie prime ma anche dalla crisi ucraina, che rischia di diventare insostenibile per molti cittadini e imprese. È in questi precisi momenti che si notano quindi le capacità di alcuni amministratori che ogni giorno si dimostrano visionari, prudenti e attenti alle necessità delle proprie comunità.
Un esempio? Biccari, un piccolo comune dalle grandi idee che sta mettendo in funzione la prima Comunità Energetica allo scopo di produrre energia rinnovabile in modo autonomo e abbattere quindi i costi delle bollette, rivendendo l’eventuale materia prima in eccesso e garantendo, pensate un po’, maggiore sostenibilità ambientale. “La Comunità energetica non è ancora entrata in funzione perché stiamo vivendo una fase di passaggio, dal punto di vista normativo - spiega a l’Attacco il Sindaco di Biccari Gianfilippo Mignogna – iniziammo il processo quando era in vigore una norma che limitava la comunità energetica ad una sola cabina elettrica ed a 200 KW (massimo) di potenza. Nel frattempo questa norma è però cambiata, si è oggi superato l’ostacolo della monocabina spostando il limite della potenza fino a un Megawatt. Proprio in virtù di questi cambiamenti abbiamo ritenuto utile fermarci un attimo e osservare bene i nuovi scenari per poi agganciarci direttamente alla nuova “visione” che si presenta certamente più favorevole”.
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Ma il lavoro finora intrapreso dal primo cittadino non si è arrestato. “Siamo andati avanti con le adesioni dei cittadini – commenta Mignogna – a fine mese chiuderemo la finestra sulla raccolta di adesioni ed abbiamo nel frattempo stanziato 90mila euro di bilancio per la realizzazione dei nuovi impianti”.
Dati alla mano, infatti, il 30% degli impianti fotovoltaici che faranno parte della comunità energetica sono stati già realizzati. La restante parte verrà quindi completata con la somma stanziata in bilancio. “Una scelta importante – aggiunge – una chiara presa di posizione per dimostrare che si tratta di un’idea fortemente voluta e non campata sulla speranza di possibili ed eventuali finanziamenti. Partiremo con un numero limitato di adesione (circa 50/60 famiglie, ndr). L’obiettivo è però quello di estendere il progetto all’intera comunità con la realizzazione di altri impianti. Ecco perché è necessario l’aiuto di istituzioni superiori – evidenzia Mignogna – due giorni fa ci ha fatto visita l’assessore all’Energia Alessandro Delli Noci che ha manifestato interesse e curiosità per il nostro progetto, e finanche disponibilità di sostegno e collaborazione. Questa può essere una strada per contenere i costi”. Obiettivo? Partire da giugno. “Un paio di mesi per la progettazione e la realizzazione degli impianti e, in parallelo, la definizione della natura giuridica della comunità energetica – dice il Sindaco - molto probabilmente ci si recherà dal notaio per costituire una cooperativa energetica con tutti i cittadini aderenti e il Comune come garante.
Zone Transition
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In realtà potremmo farcela anche prima di giugno, ci sono però cose che non dipendono solo da noi”. La comunità energetica implicherà quindi la costruzione di impianti condivisi. Biccari inizierà con circa 70/80 KW di fotovoltaico realizzati dal Comune i cui beneficiari saranno gli stessi cittadini aderenti all’associazione di scopo che potranno quindi godere di risparmi in bolletta grazie alla produzione degli impianti. “Il surplus verrà impiegato per la gestione della comunità energetica – conclude Mignogna – e reinvestito per ulteriori impianti, rendendo il processo rigenerativo”.