E’ in arrivo l’ultima proroga, stavolta fino a febbraio 2022, per Apcoa Parking. Il Comune di Foggia sta per prolungare la concessione della sosta tariffata nelle more della gara europea con cui ci si rivolgerà a imprese specializzate del settore dopo aver tolto il servizio alla partecipata Ataf spa. Quanto ai parcheggi si mira alla totale automatizzazione, eliminando il personale.
E’ questo l’orientamento di Palazzo di Città, dove i commissari (Magno, Giangrande, Grandolfo) stanno aderendo alla proposta dei dirigenti Dicesare e Delle Noci.
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Tale scenario, anticipato ieri da l’Attacco, trova però nella limitata applicazione della clausola sociale a 45 dei 68 lavoratori il nodo che vedrà un sicuro scontro coi sindacati, che in attesa di comunicazioni ufficiali dai commissari sono pronti al sit in di domani davanti alla Prefettura.
Una delegazione ha chiesto di poter incontrare il prefetto Carmine Esposito. In Comune si tenterà di pubblicare le delibere entro giovedì ma non è dato sapere al momento se si farà in tempo ad evitare la mobilitazione delle sigle sindacali e dei 68 lavoratori di Apcoa.
C’è poi il tema della situazione dei conti di Ataf. Anche l’ultimo bilancio testimonia che la situazione non è negativa. E’ evidente il miglioramento nella società in house affidataria diretta del servizio di trasporto pubblico locale e, sinora, del servizio di sosta tariffata, retta dall’amministratore unico Antonio Rana, commercialista sipontino, scelto dalla commissaria Marilisa Magno ad agosto.
L’esercizio 2020 si è concluso con 1.167.146 euro di utile, a fronte dei 926.499 euro del 2019. Il conto economico mostra come il valore della produzione sia diminuito (17.156.642 euro) nel 2020 rispetto al 2019 (19.744.360 euro); sono però calati anche i costi della produzione (14.956.772 euro rispetto a 17.600.959 euro dell’anno prima). La differenza è stata di 2.199.870 euro nell’esercizio 2020 e di 2.143.402 euro in quello 2019. Netto il calo dei debiti, passati da 20.696.957 euro del 2019 a 18.915.237 euro del 2019. In questi giorni in cui si sta decidendo il futuro della sosta, la tecnostruttura comunale appare certa che Ataf navighi in buone acque e che reggerà anche senza tale servizio, che non è in perdita ma comunque non porta gli incassi previsti.
Eppure i sindacati Filt Cgil, Confail Faisa e Ugl Fna alzano il tiro, prendendo di mira il numero uno della spa, nella nota inviata a Rana, Magno, prefetto e Ufficio partecipate del Comune.
“Siamo basiti dalle affermazioni fatte dal commissario Giangrande, affermazioni pesanti e a nostro avviso fuori luogo, prima fra tutte quella di portare i libri contabili di Ataf in tribunale”, affermano le tre sigle sindacali.
“Ci spaventa il fatto che sulle affermazioni del commissario Giangrande il dottor Rana non abbia preso una posizione in difesa di Ataf. Un silenzio che non vorremmo possa essere letto come un assenso sulle nefaste ipotesi avanzate dal commissario prefettizio. Come organizzazioni sindacali ci siamo confrontati ufficialmente in diversi tavoli tecnici, oltreché in molteplici occasioni informali, in ognuna delle quali sono stati trattati scottanti temi aziendali, ad iniziare dalle vertenze in corso, passando per affidamento del servizio scuolabus, giungendo alla situazione contabile, con particolare attenzione al rinnovo dell'affidamento della sosta tariffata, e comunque, senza tralasciare nulla. La posizione dell'amministratore è stata sempre la stessa: “Farò le mie dovute indagini”. Ad oggi e per ogni argomento trattato non vi è stato nessun riscontro, né positivo né tantomeno negativo. Solo e soltanto silenzio, quando invece, in questo dato momento storico, ad Ataf servirebbero dinamismo, efficienza e risolutezza, doti che ancora non abbiamo visto nell'operato dell'amministratore unico Rana. Capiamo che al momento del suo insediamento in azienda Rana abbia trovato situazioni critiche, ma tutto ciò non può e non deve essere gestito al pari di un azienda già fallita, tagliando tutto e tutti senza aver cercato prima altre soluzioni, non fosse altro per i sacrifici fatti dai lavoratori in favore della salvaguardia di Ataf, lavoratori che dal 2010, passando per diverse ristrutturazioni del debito e varie altre procedure, si sono sottoposti a sacrifici immani, anche economici, ed ora vedrebbero vanificati tutti i loro sforzi. In Ataf sono drasticamente crollati gli incassi provenienti dalla vendita di biglietti ed abbonamenti. Un effetto sicuramente dovuto alla pandemia che ha bloccato la possibilità di usufruire della verifica a bordo. Ma, su questo aspetto, la situazione è stata ribaltata dall'ultimo DPCM che ha ripristinato per le aziende del TPL il servizio di verifica, non solo per il controllo e il monitoraggio degli utenti a bordo, per il rispetto delle normative sull'utilizzo dei DPI, ma anche per il controllo a terra dei titoli di viaggio. Visto che tale mansione spetta agli operatori di esercizio ma vista la grave carenza proprio di autisti che affligge l’azienda, abbiamo consigliato all’amministratore unico di attingere dal personale aziendale che precedentemente ha già svolto attività di steward e, tra le altre cose, si è distinta per l'operosità mostrata nel servizio di verifica. Sono passati 20 giorni e Rana continua a non applicare il DPCM vigente perdendo, nei fatti, un’ottima occasione per incrementare gli introiti rivenienti dalla bigliettazione per Ataf”, proseguono i sindacati, che puntano poi il dito contro il “parco rotabile obsoleto e fatiscente”.
“Grazie a fondi regionali, l’azienda è riuscita ad aggiudicarsi 17 mezzi nuovi di zecca, arrivati in azienda nella seconda metà di luglio. Per lentezze burocratiche, siamo giunti nella seconda metà di ottobre e si continua a privare i lavoratori e la cittadinanza di usufruire di quei mezzi che darebbero nuovo impulso al trasporto urbano di Foggia. Per non parlare della questione scuolabus ed affidamento del servizio trasporto scolastico ad Ataf, vicenda che ha dell'assurdo. A seguito delle deprecabili vicende politiche e giudiziarie che hanno riguardato il Comune di Foggia, non è ancora stato firmato il contratto di servizio per il trasporto scolastico. Tra l'altro, al momento, dei 13 accompagnatori necessari solo 8 sono stati nominati, il che si traduce in disagi infiniti per le famiglie che hanno già pagato la retta dello scuolabus e si trovano a dover accompagnare i propri figli a scuola. Per Ataf, invece, c’è un 'disagio' di circa 140.000 euro, soldi che avrebbero portato di sicuro un beneficio nelle casse”.
Zone Transition
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I sindacati ricordano che il 31 ottobre scadrà il contratto inerente la sosta tariffata: “Una vicenda che, se continuerà ad essere gestita con il piglio attuale, produrrà una serie di conseguenze devastanti, ad iniziare dal licenziamento dei 68 lavoratori adibiti al controllo delle auto in sosta, e che produrrà effetti collaterali pesanti anche sul bilancio di Ataf. La sosta tariffata in passato fruttava introiti degni di nota e, al netto degli stipendi per i dipendenti, portava nelle casse di Ataf circa 1,5 milioni di euro, cifra che aiutava non poco l'azienda visto anche il drastico taglio fondi comminato alle aziende di TPL. Si aggiunga una serie di errate gestioni, passando anche per perdite di varia natura - vedi ammanco dell'istituto di vigilanza Protect - e per una cattiva gestione del personale. Questo servizio non rende più gli stessi frutti. Anche rispetto a tale tema abbiamo suggerito più volte, alle precedenti amministrazioni e in ultimo anche a Rana, semplicissime soluzioni a bassissimo costo che potrebbero garantire incassi soddisfacenti. Quindi, alla luce di quanto detto, tenendo presente che Ataf è un’azienda con grandi potenzialità inespresse, o volutamente represse da qualcuno, tenuto conto delle possibili e facili soluzioni esistenti, ci chiediamo perché Ataf, visti anche gli ultimi bilanci chiusi in attivo, venga considerata un’azienda già fallita quando ancora non lo è. Non sarà che nel cassetto della scrivania di qualcuno c'è già l’idea di azzerare la partecipata per poi poterla cedere intera o a pezzi al compiacente imprenditore di turno? Ricordiamo a chi di dovere che Ataf è patrimonio della città di Foggia e che, con relativo indotto, consta di circa 300 dipendenti, 300 famiglia che questa errata o spregiudicata gestione potrebbe privare dell’unica entrata mensile, con conseguenze sociali disastrose per la città di Foggia”, concludono i sindacati.
Lucia Piemontese