“Esiste un disegno per chiudere definitivamente la Fiera di Foggia? Il presidente Emiliano e l’assessore Piemontese rispondano chiaramente a questo quesito perché il passare del tempo e il dover prendere atto delle continue mancanze della Regione Puglia nei confronti dell’Ente fieristico foggiano, autorizza a pensare che ormai il disegno sia quello di liquidarla per accentrare tutto su Bari”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giannicola De Leonardis.
“Da più di due anni si attende la nomina del nuovo commissario in sostituzione del dimissionario mentre, stranamente, si è di recente impiegata una manciata di settimane per nominare il nuovo collegio dei revisori. La Fiera di Foggia si regge sullo spirito di servizio dei pochissimi dipendenti rimasti a lavorare con abnegazione e riesce ad avere un minimo di ossigeno dagli introiti derivanti dall’utilizzo del proprio patrimonio immobiliare che, è utile ricordare, si estende su un’area di 20 ettari interamente di proprietà dell’Ente”.
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“Un Ente che ha saputo attrarre 30 milioni di euro di finanziamenti statali a fondo perduto per la realizzazione di infrastrutture a servizio della mobilità del quartiere fieristico. Il resto – prosegue De Leonardis – è abbandonato al degrado di quello che era un fiore all’occhiello per la città a livello nazionale ed internazionale. Sicuramente il sistema fieristico è in crisi da tempo e va ripensato. Ma si può e si deve mettere la Fiera di Foggia nelle condizioni di funzionare in maniera continuativa, diventare attrattiva, dinamica, al passo coi tempi”.
Zone Transition
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“La Fiera di Foggia non può essere l’esempio della ‘desertificazione’ al quale assiste passivamente il governo regionale di centrosinistra, ma deve trasformarsi nell’esempio di 'diversificazione' dell’offerta di eventi che la rimettano al centro della nostra economia e le restituiscano il lustro della sua storia”, conclude De Leonardis.