“Giustizia e sicurezza”, il capoluogo resta in coda alla classifica

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Sta per avvicinarsi il tanto atteso periodo dell’anno della classifica “Qualità della vita” delle province italiane, il momento che segna la summa di tutte le criticità, disservizi ed inefficienze della nostra terra di Capitanata rispetto al panorama nazionale. Lo studio in questione, come risaputo, è targato Sole24Ore, viene pubblicato ogni anno dal 1990 e nel corso del tempo ha visto diversi aggiustamenti per renderlo quanto più completo e significativo da un punto di vista statistico e sociologico.

Ad oggi gli indicatori utilizzati sono ben 90 divisi equamente in 6 macrocategorie: “ricchezza e consumi”, “affari e lavoro”, “ambiente e servizi”, “demografia e salute”, “giustizia e sicurezza” e “cultura e tempo libero”. La classifica della qualità della vita ogni anno fa discutere ed anima il dibattito politico territoriale perché Foggia ormai da diversi anni figura nelle ultimissime posizioni, con il crollo definitivo al 106esimo posto su 107 dello scorso anno.

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La macrocategoria più drammatica che determina il pessimo risultato generale è indubbiamente quella relativa a “Giustizia e Sicurezza” che ci ha visti nel 2021 toccare l’ultimo posto. Questo punteggio in particolare si compone di un’analisi incrociata di dati sui vari Indici di criminalità, determinati dal numero di denunce registrate e dei delitti commessi nel territorio. Questa settimana in anteprima è stata pubblicata dalla piattaforma ad hoc del Sole24Ore la fotografia dettagliata degli indici di criminalità, permettendo a l’Attacco di implementare un focus di studio sulla Capitanata e capire già oggi che ne sarà di Foggia e della sua Provincia, quali sono i mali atavici e se c’è da aspettarsi un miglioramento a fine anno nella classifica generale.

Il numero complessivo di denunce è di poco aumentato: 23.574 per questa classifica 2022 contro le 23.162 dell’anno precedente, eppure nella classifica generale dei reati Foggia è leggermente migliorata passando dall’11ª posizione alla 13ª. Una cosa che puntualmente genera scalpore sui media è che i primi posti da diversi anni sono occupati da alcune città del nord: Milano prima, seguita da Rimini, Bologna e Torino, con piccoli scambi di posizione. Realtà queste ultime che in termini di qualità della vita complessiva riescono ampiamente a recuperare terreno attraverso gli altri parametri di calcolo. La provincia di Foggia invece sulla questione insicurezza e pericolosità trova il suo vicolo cieco dal quale non riuscire a venirne fuori nonostante gli sforzi della cosiddetta Squadra Stato.

In Capitanata si uccide
Si parta dai reati più gravi: Foggia è nientemeno che 3ª nella classifica dei tentati omicidi, 4 per ogni 100mila abitanti ma si noti bene che in numero assoluto questi sono superiori alle prime 15 realtà presenti nella stessa specifica graduatoria. Dato sconcertante, in perfetta continuità con i precedenti anni ed in linea con quanto puntualmente le cronache riportano, con sempre nuovi e freschi casi che per ragioni di tempo non sono stati qui conteggiati. Si pensi al tentato omicidio al luna park di Manfredonia, a quello presso un’azienda agricola di Foggia, sventati quasi per miracolo, o alla vendetta mafiosa avvenuta ad Ortanova, in questo caso riuscita e prevedibile. Inevitabilmente dal tentativo alla tragedia il passo è breve: Foggia è 4ª per omicidi volontari consumati, anche in questo caso con un numero assoluto che andrebbe aggiornato agli ultimi fatti di sangue e che basterebbe per pareggiare quelli delle tre province che ci precedono messe insieme. Top ten anche negli omicidi colposi registrati (31), tanti ma come per tutti gli altri delitti diluiti su un’ampia popolazione provinciale, divenendo 5,2 per 100mila abitanti. Per quanto riguarda gli omicidi da incidente stradale ci si posiziona 26° posto. Tanti arresti, tanti anche i casi irrisolti ma Foggia nel bilancio di fine anno verrà descritta ancora una volta come un Far West.

In Capitanata si ruba
Si passa poi ai furti, una serie di indicatori che vede spesso ai vertici Milano ed i grandi centri ma nei quali Foggia purtroppo non figura mai bene. 6ª nei furti con strappo (peggioramento rispetto allo scorso anno), 14ª in rapine, 15ª in rapine in esercizi commerciali, ma la specialità della casa ancora una volta si confermano i furti di autovetture, ben 595 per 100mila abitanti, e 2ª posizione consolidata. Davanti alla provincia foggiana c’è solo la confinante BAT, con Cerignola che diventa inevitabilmente capitale di questo fenomeno criminogeno. In totale controtendenza sono i furti in abitazione per i quali Foggia è solo 82ª. Altri indici che servono a mitigare il quadro complessivo sono quelli relativi ai reati più moderni e complessi, si pensi alle truffe e frodi informatiche o ai delitti informatici nei quali occupiamo stabilmente la parte bassa della classifica.

In Capitanata la mafia continua le sue attività illecite
In ambito mafioso ci sono alcuni dati leggermente migliorati ed altri addirittura aggravati nonostante le diverse operazioni di polizia e gli scioglimenti dei Comuni per infiltrazioni mafiose. Il 1° posto nelle estorsioni del 2021 diventa un più tenue 8° posto con 22 denunce anziché 28 ogni 100 mila abitati, un dato che più di ogni altro può essere condizionato anche dalla tendenza a pagare e non denunciare. L’indicatore “associazione di tipo mafioso” ci vede scendere dal terzo al 20° posto. La decapitazione di diverse batterie a seguito dei processi Decima Azione e Decima Azione bis hanno sicuramente inciso nel rallentare il racket criminale che però non può di certo dirsi sconfitto. D’altro canto si sale pericolosamente nell’usura dal 28° al 5° posto, mentre si resta al 7° posto nella graduatoria relativa agli incendi. Un primato assoluto in Italia si registra alla voce “riciclaggio ed impiego di denaro sporco”, una specialità territoriale da anni con 9 denunce su 100mila abitanti, per un reato che dimostra l’incidenza di un’imprenditoria criminale nell’alterare il mercato e ripulire soldi provenienti da attività illecite.

Zone Transition

Zone Transition

La cosiddetta “borghesia mafiosa” che spalleggia i clan, fenomeno da manuale di sociologia criminale. Rimanendo in tema di attività da associazione criminale o mafiosa, le varie classifiche legate alla produzione e traffico di droghe vedono Foggia occupare stabilmente le posizioni successiva al 30° posto, non certo lusinghiere ma neanche al livello estremamente patologico come per realtà quali La Spezia e Catanzaro. Come si legge nella relazione della DIA, il traffico di droghe rappresenta ancora una fondamentale fonte di finanziamento per le attività mafiose, soprattutto garganiche. Si ritorna nella top 15 infine per i reati di Lesioni dolose (11°), minacce (14°) e danneggiamento seguito da incendio (2°).

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