Occupazione abusiva durata 12 anni: 4 famiglie fuori, tra loro elementi del clan Lanza

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Numerose volanti e camionette nonché circa un centinaio di unità tra Polizia di Stato (coinvolte anche la Digos e la Polizia scientifica), Carabinieri, Polizia locale, Guardia di finanza, Vigili del fuoco e 118 schierati per il blitz scattato ieri mattina all’alba che ha sgomberato 4 appartamenti di proprietà di Arca Capitanata in via Vito Raffa (nel cuore del Rione Candelaro) occupati abusivamente da altrettante famiglie in cui spiccherebbero elementi della famiglia Lanza, appartenente al sodalizio criminale di uno dei clan malavitosi del capoluogo dauno.

Il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine - nell’operazione coordinata dalla Prefettura in sinergia con la Dda di Bari e la Procura di Foggia, insieme alla gestione commissariale del Comune – ha letteralmente perimetrato con uomini e mezzi di polizia la strada interessata dallo sgombero.

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Nella tarda mattinata di ieri i camion ad uso trasloco parcheggiati davanti alle case interessate dal blitz e gli operai della ditta convocata per le operazioni di smontaggio degli arredi domestici erano, dopo ore, ancora nel pieno del loro compito. Compito che, verosimilmente, prima di poter apporre i sigilli conclusivi agli ingressi, potrebbe essere continuato fino alla serata di ieri, secondo le stime effettuate ieri mattina da uno degli addetti ai lavori, il quale ha rivelato a l’Attacco giunto sul posto che la ditta di traslochi ha ricevuto la convocazione solo alle prime luci dell’alba. Evidentemente per mantenere riserbo fino all’ultimo ed evitare il diffondersi della voce tra gli occupanti: cosa che avrebbe potuto portare ad un potenziale barricamento in casa degli stessi. Queste potrebbero essere state le intenzioni del coordinamento operativo del blitz.

L’operazione di sgombero si è svolta, così, senza particolari problemi di ordine pubblico, né resistenza alcuna. Se non qualche più o meno veemente protesta verbale da parte di alcuni degli sgomberati. Tra cui ci sarebbero anche minori e soggetti affetti da invalidità. Gli abusivi hanno inoltre manifestato nervosismo nei confronti della stampa presente sul posto, minacciando atti di escandescenza se avessero visto reporter filmare o scattare foto al loro indirizzo. Stampa che dunque è stata costretta a restare ai margini della strada per evitare il potenziale degenerare della situazione.

L’occupazione abusiva, stando alle prime informazioni raccolte sul posto da l’Attacco, durerebbe da oltre 10 anni. E sarebbe stata segnata, nel corso del tempo, da diversi ricorsi legali presentati dagli occupanti in contrapposizione alle ipotesi di sgombero succedutesi nel passato. Vicende che avrebbero procrastinato l’intervento di polizia coatto. Fino alla mattinata di ieri, appunto.

Appare dunque una nuova, decisa stagione di contrasto alle occupazioni abusive a scopo abitativo quella che sta interessando la città di Foggia negli ultimi mesi.

Forse anche a ragione delle pubbliche sollecitazioni - giunte a più riprese in un passato recente - di Arca Capitanata (l’ente regionale che gestisce l’edilizia residenziale pubblica, in sostanza le case popolari) che aveva sottolineato il dilagare dell’abusivismo abitativo sul territorio per ciò che concerne gli alloggi di sua proprietà. I quali vanno, invece, assegnati agli aventi diritto secondo una regolare graduatoria pubblica.

Il 9 novembre scorso era stato messo a segno, così, un ulteriore sgombero per occupazione abusiva di locali, sempre alla periferia di Foggia. In quella circostanza fu interessata dallo “sfratto” una famiglia che si era sistemata, senza averne alcun titolo, in locali attigui all'Ente Fiera. Anche in quell’occasione il blitz fu condotto da agenti della Polizia di Stato, militari dell'Arma dei carabinieri e uomini della Polizia locale.

Mentre a luglio del 2021, sempre a Foggia, avvenne lo sgombero per gli abusivi che dal 5 marzo occupavano gli appartamenti, nuovi di zecca, del palazzo di Meridiana srl su Corso del Mezzogiorno. La Polizia municipale e i Carabinieri si recarono sul posto per liberare quattro degli otto alloggi che l’impresa stava per consegnare al Comune, cui erano destinati per l’emergenza abitativa. Un quinto era stato rilasciato spontaneamente il giorno prima.

Le operazioni andarono avanti per l’intera mattinata. La negoziazione e la trattativa sul posto furono lunghe e coinvolsero uomini dell’Arma, vigili urbani, assistenti sociali, personale sanitario e dipendenti del Comune. Per mesi l’impresa si era trovata davanti ad un muro: gli occupanti minacciavano di arrecare danni agli appartamenti nel caso fossero stati staccati gli allacci. A marzo alcuni degli occupanti inveirono con fare aggressivo contro gli avvocati di Meridiana srl.

I rappresentanti legali dell’impresa avevano sporto denuncia per occupazione abusiva, invasione di edificio, furto di energia elettrica e danneggiamento. Negli appartamenti occupati vi erano infatti cavi volanti, allacci abusivi alla corrente elettrica condominiale, bombole del gas, fornellini da campeggio, coi bambini adagiati su delle coperte a terra.

Zone Transition

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Una situazione - riferì la società - accertata anche dai servizi sociali del Comune di Foggia. All’indomani dell’occupazione gli abusivi erano stati censiti dai Carabinieri e segnalati all’autorità giudiziaria. La paura di subire danni per migliaia di euro fermò l’impresa, rimasta fino luglio ad attendere lo sgombero promesso dall’Ufficio territoriale del governo, con cui prontamente il Comune si era attivato. Alla denuncia di Meridiana srl era dunque seguita l’indagine aperta dalla Procura e affidata ai Carabinieri del Comando provinciale. 

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