“Con Foggia abbiamo avuto la più evidente dimostrazione di quanto siano disastrosi i commissariamenti straordinari. Stiamo perdendo un sacco di tempo. Un'incapacità politica troppo evidente”. E’ stato questo il passaggio più pesante del lungo intervento del presidente della Regione Michele Emiliano venerdì sera alla Feltrinelli di Bari, nell’evento organizzato da l’Attacco sulla “Puglia raccontata dal nord della Puglia”. Ai tanti eletti e addetti ai lavori di Capitanata presenti all’iniziativa non sono sfuggite, in particolare, la critica rivolta da Emiliano ai limiti oggettivi della gestione straordinaria del Comune di Foggia, seguita allo scioglimento per mafia di agosto 2021, e al riferimento alle elezioni comunali del 2023, rispetto alle quali – ha sottolineato il governatore – qualcuno pensa di risolvere le impasse dicendo “presidente, pensaci tu”.
Il ragionamento di Emiliano è stato articolato e ha puntato a indicare un metodo fatto di condivisione e visione per far ripartire il capoluogo daunio. “A Roma sono sempre tutti contro tutti, su qualunque punto. Una cosa che qui in Puglia non accade quasi più: noi abbiamo fatto uno sforzo che la dice lunga sul nostro desiderio di collaborazione ed ha funzionato”, ha affermato.
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“Anche nei confronti dell’ultimo governo, che non era proprio il sogno della mia vita. Ero convinto che non sarebbe mai successa una cosa del genere, per storia politica. La forza delle istituzioni democratiche, nata dalla Resistenza, è in grado di far funzionare le cose anche con un governo di estrema destra come quello oggi in carica. Con questo governo dobbiamo trovare un rapporto basato su dialogo, collaborazione, onestà, lealtà. Poi, una volta fatto questo, ognuno si gioca la propria partita, ci mancherebbe. Su questo punto mi auguro che le energie politiche e sociali della città di Foggia, che sono indistinguibili in questa fase in cui tutto è magmatico, trovino la forza di dare qualcosa a tutti noi, compreso il presidente della Regione che non può andare lì e costruire la visione la visione la costruisce il soggetto che la deve vivere. Noi possiamo essere fortemente d’aiuto, dare il nostro punto di vista, ma poi la spinta parte dal basso”, ha continuato Emiliano.
“Quello che è successo nel resto della Puglia non è nato nella testa di un politico speciale ma è nata nella testa di persone che ad un certo punto hanno detto “così a Taranto, a Bari, non si può più campare. Questa cosa sta succedendo anche a Foggia, io vedo che - nonostante il periodo così difficile che la città sta passando – la sua energia è migliorata e aumentata. Sono convinto che lavorando con questa tecnica si riuscirà anche in questa città così importante, una delle più importanti della Puglia. Ho fatto il sindaco e non era il presidente della Regione che allora mi diceva come dovevo rilanciare la città di Bari, non aveva quella forza né competenza amministrative”.
La critica ai risultati del commissariamento suscita reazioni di diverso tenore nel ceto politico di Capitanata. “Quello di Emiliano è stato un intervento importante perché anche la Regione ha dovuto ammettere che in questo momento la gestione commissariale sta bloccando diverse situazioni a Foggia”, osserva a l’Attacco l’europarlamentare M5S Mario Furore, che era tra i relatori dell’incontro.
“Ci auguriamo che ci sia una collaborazione sempre più proficua. La questione del servizio rifiuti e Amiu rappresenta una cartina tornasole visti i disagi in città per i quali è dovuto intervenire il prefetto e vista la poco chiara interlocuzione tra Comune di Foggia e Regione. Purtroppo quando non c’è la politica, bensì una gestione commissariale, questo può avvenire. A una classe politica foggiana che continua ad avere poca visione si unisce l’attuale periodo di stasi, che dovrà essere superato con un cambio di passo e di governo a Foggia”, conclude Furore.
“I commissariamenti sono indispensabili affinché non si facciano errori di approssimazione in situazioni delicate come quella di Foggia”, commenta a l’Attacco la senatrice M5S Gisella Naturale, presente venerdì all’evento barese. “L’amministrazione politica ha fatto fin troppi danni, serve un passo nuovo, oculato. Ora serve guardare al futuro con lungimiranza per evitare futuri commissariamenti, questo sarebbe utile, da parte di tutti”, sottolinea la parlamentare di Torremaggiore.
“L’attività dei commissari straordinari è duplice”, puntualizza a l’Attacco il deputato di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra.
“Quelli che si vedono all’esterno sono gli atti assunti coi poteri di sindaco, giunta e consiglio. I commissari agiscono secondo i poteri che sono conferiti loro dalla legge. Che poi la città sia piegata su sé stessa è un altro discorso. Poi c’è l’attività propria della commissione, che è quella che non vediamo e che riguarda la regolamentazione dell’ente. Se hanno fatto bene o male lo si potrà dire solo successivamente”.
Il meloniano foggiano è netto rispetto alle parole pronunciate da Emiliano: “Non mi ha stupito quanto ha detto, Emiliano si è messo sulla scia di chi contesta i commissari. Credo che le sue dichiarazioni siano funzionali alla prossima campagna elettorale per le comunali foggiane. Il problema è che, come dico da tempo, in politica non si può fare il tifo a singhiozzo e questo vale per chiunque, non mi riferisco solo al presidente della Regione. In questa città una parte politica quale il centrosinistra prima ha tifato per i commissari e poi ha cambiato idea. Il M5S no, mi è invece sempre sulla stessa linea”.
Zone Transition
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Negli ambienti baresi, invece, le affermazioni di Emiliano sono state ricondotte da qualcuno al nuovo orientamento critico che inizia a palesarsi anche nel centrosinistra sui limiti dell’attuale normativa degli scioglimenti per mafia. Un atteggiamento che avrebbe un preciso riflesso rispetto all’indagine sul presunto scambio elettorale politico-mafioso per le elezioni amministrative di Bari e di Valenzano del 2019, che ha travolto la consigliera comunale Francesca Ferri e il presidente del Foggia Calcio Nicola Canonico. Ferri fu eletta nel centrodestra ma oggi è in maggioranza con Decaro al Comune di Bari. Il caso può esser visto o meno come un elemento di possibile rischio di permeabilità dell’ente?