Università Verde di Capitanata: “Senza scavi altro che Campi Diomedei, avremmo cemento, palazzi o parcheggi”

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L’Università Verde di Capitanata – nata nel 1985 - ha inviato all’Amministrazione comunale di Foggia una lettera-documento per esprimere fondate preoccupazioni circa il lento andamento dei lavori e lo sviluppo degli stessi nei Campi Diomedei. In particolare  “l’elemento archeologico che avrebbe dovuto costituire il nucleo fondante della valorizzazione della stessa- fanno sapere - si è drasticamente ridimensionato, anzi, a tutt’oggi, non compare affatto a distanza di otto anni dall’aggiudicazione dei lavori. E’ bene ricordare che il Parco è sorto grazie ai preziosi reperti archeologici risalenti al VI-V millennio A.C  rinvenuti nell’area ex ippodromo nel marzo 1998, grazie ad una campagna di scavi, condotta da Anna Maria Tunzi, realizzata con fondi raccolti attraverso una grandissima mobilitazione di cittadini ed ambientalisti senza alcun sostegno da parte delle Amministrazioni Pubbliche (unico caso in Europa di campagna archeologica finanziata da cittadini) – aggiunge il coordinatore dell’Università Verde di Capitanata, prof. Mario Pasqua -. Gli eccezionali risultati degli scavi eseguiti successivamente, nel 2005 questa volta con finanziamenti comunali, hanno portato alla luce altri preziosi reperti tra cui lo scheletro del più antico uomo della Daunia (denominato Siro) con annesso corredo funerario, indicativi di un tipo di villaggio neolitico di cui esistono poche testimonianze al mondo, che stranamente non è presente nel nostro Museo”. 

“Dagli elementi raccolti, la dott.ssa Tunzi ha affermato che tutta l’area sia interessata dall’estensione di un grande abitato trincerato neolitico; ne è testimonianza  la presenza del Neolitico anche negli scavi della Villa Comunale. Ad oggi  purtroppo troppe zone dell’area sono ancora inibite all’accesso per la lentezza con cui procedono i lavori, eppure l’indice di bisogno  della comunità cittadina  della fruizione di un parco verde è evidenziato anche dalla presenza di numerose persone, compresi i bambini. Il comparto archeologico, che è bene sottolineare ancora una volta, è il nucleo fondante del parco da cui ha tratto origine e ragion d’essere, non viene ancora alla luce”. 

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I tratti distintivi del progetto vincitore disegnano anche, fra l'altro,  una integrazione tra l'area dei Campi Diomedei e la Villa Comunale, per ricreare un continuum. Questo tratto saliente del progetto stesso è ancora lettera morta. Basti pensare, tra l’altro, all’indecoroso stato di degrado in cui versano gli scavi della stessa Villa comunale. 

“Con queste battaglie siamo riusciti a mettere dei vincoli su quest’area salvaguardandola da possibili costruzioni o azioni del genere – ribadisce a l’Attacco Pasqua -se non ci fosse stato alcun ritrovamento archeologico altro che Campi Diomedei, avremmo avuto costruzioni, parcheggi o roba del genere. Dunque gli scavi sono fondamentali e vanno valorizzati”.  

Zone Transition

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In buona sostanza, tra le richieste avanzate dall’Università Verde all’Amministrazione Comunale di Foggia vi è la necessità di intercettare delle nuove risorse anche a livello regionale e nazionale previste per la valorizzazione dei territori con caratteristiche artistico-culturale; restituire la dignità ed adeguato spazio al tema archeologico, anche attraverso un’appropriata  e corretta estensione degli scavi; rimuovere lo stato di degrado in cui versano gli scavi della Villa Comunale realizzando, come previsto dal progetto, un continuum con i Campi Diomedei di cui fanno parte integrante; fuggire da qualsiasi  tentazione cementificatoria tenendo conto che nell’area è apposto uno specifico vincolo di inedificabilità assoluta per cui non sono possibili alcune attività di costruzioni impattanti in elevazione di qualsiasi genere e tipologia, ed altro; velocizzare i lavori che procedono con un’estenuante lentezza, per garantire la piena fruizione dell’area che andrebbe regolamentata anche per evitare che i cani vengano sguinzagliati liberamente e, per ultimo, prevedere un servizio di vigilanza per evitare fenomeni delinquenziali soprattutto nelle ore serali, favoriti anche dalla scarsa illuminazione che andrebbe sicuramente intensificata.  

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