Per difendere la salute e la dignità dei bambini occorre dire stop ai prodotti ottenuti dallo sfruttamento minorile che nel mondo colpisce ben 160 milioni di giovanissimi, di cui oltre il 70 per cento impiegato nei campi, secondo dati Ilo. È l’appello lanciato dalla Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile che si celebra il 12 giugno contro ogni forma di sfruttamento dei minori.
Sono tanti i prodotti alimentari che ogni giorno finiscono sulle nostre tavole accusati di essere coltivati e ottenuti grazie all’impiego di minori, dal Sudamerica all’Asia fino alla vicina Turchia, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati del Dipartimento del lavoro Usa. Si va dalle banane dal Brasile al riso birmano, dalle nocciole turche ai fagioli messicani, dal pomodoro cinese fino alle fragole dall’Argentina e ai gamberetti tailandesi.
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Prodotti che a volte finiscono per essere spacciati per italiani dopo lavorazioni anche minime, grazie all’attuale codice doganale. Da qui la mobilitazione promossa da Coldiretti per cambiare le regole e affermare in Europa il principio di reciprocità assicurando dietro tutti i cibi che arrivano sulle tavole ci sia un percorso di qualità che riguarda la tutela dei minori, oltre che del lavoro, dell’ambiente e della salute
Zone Transition
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Il tema dell’alimentazione fotografa anche un mondo spaccato in due tra i Paesi poveri che, dove il problema è la fame, e quelli più ricchi, dove a minacciare la salute delle giovani generazioni sono spesso i disturbi alimentari, dall’obesità all’anoressia. Proprio per aiutare i giovani a prevenire i disturbi alimentari nell’infanzia e nell’adolescenza e a favorire un’alimentazione sana e equilibrata è stato avviato un progetto di raccolta fondi e comunicazione sociale dal titolo “Il Cibo è amico”.