Una verifica e un aggiornamento delle priorità nella programmazione delle infrastrutture idriche della provincia di Foggia sono state al centro della riunione tecnico-operativa che, stamattina, si è svolta tra il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Infrastrutture e Risorse idriche, Raffaele Piemontese, e il presidente del Consorzio per la Bonifica della Capitanata, Giuseppe De Filippo.
Piemontese e De Filippo sono partiti dalla piena condivisione degli obblighi dettati dal piano di sicurezza per cui la Diga di Occhito non può mai raggiungere la sua piena capacità di 250 milioni di metri cubi di acqua, a costo di doverne riversare in mare 30 o 40 milioni di metri cubi, per poter ricevere le acque del Fortore che dovessero straripare. Evento già avvenuto il 5 marzo 2005, quando l’Italia fu divisa in due per la chiusura dell’autostrada A14, della Strada statale 16 Adriatica e della ferrovia nei tratti fra Termoli e Lesina. Fu proprio a seguito di quell’evento che fu varato un cosiddetto piano di laminazione dell’invaso di Occhito, per cui, al raggiungimento di 192 metri sul livello del mare, le paratoie vengono posizionate per lasciar defluire l’acqua raccolta verso il mare in modo da poter accogliere eventuali piene e proteggere dalle alluvioni vite umane, campagne, fabbricati e infrastrutture.
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“La sicurezza è, ovviamente, una priorità che supera qualsiasi altra esigenza, specie perché certi rischi sono diventati tutt’altro che solo ipotetici a causa del cambiamento climatico, ma è chiaro che dobbiamo pensare a soddisfare un fabbisogno idrico importante per la nostra agricoltura e la nostra industria”, ha detto il vicepresidente Piemontese, nel corso dell’incontro a cui hanno partecipato anche il dirigente della Sezione Risorse idriche della Regione Puglia, Andrea Zotti, il direttore generale e il direttore dell’area ingegneria del Consorzio di Bonifica della Capitanata, Francesco Santoro e Raffaele Fattibene.
Nell’incontro è stato il fatto il punto su tre interventi su cui tornare a confrontarsi, a breve, per scandire i tempi operativi: il collegamento di 10 chilometri dalla diga del Liscione, in provincia di Campobasso, e il potabilizzatore di Finocchito, in provincia di Foggia, che porterebbe in Puglia un volume medio annuo annuo stimato in 40-60 milioni di metri cubi d’acqua che attualmente il Molise è costretto a sversare in mare; il progetto della nuova Diga di Piano dei Limiti, sempre al confine tra Puglia e Molise, che arriverebbe a raccogliere 42 milioni di metri cubi d’acqua; il progetto per un invaso a Palazzo d’Ascoli, in piena provincia di Foggia, per una capacità di 70 milioni di metri cubi d’acqua, che servirebbe in particolare una porzione della Capitanata tra le più fertili per la produzione ortofrutticola.
Zone Transition
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Il vicepresidente Piemontese e il presidente De Filippo hanno chiesto ai rispettivi organi tecnici di svolgere gli approfondimenti utili ad aggiornare un nuovo incontro già a partire dalle prossime due settimane.