“La frase ‘la mafia ve la dovete ingoiare’ era riferito a chi continua con metodi minacciosi ad intimidire le persone che vogliono esporsi, come me. Le mie parole sono una netta condanna alla mafia”. Così replica l’imprenditore del settore ortofrutticolo Vito Musciolà, candidato consigliere della lista SiAmo Trinitapoli a sostegno dell’ex sindaco Emanuele Losapio. L’Attacco ieri ha riportato l’intervento fatto in dialetto sul palco di un comizio pubblico, pochi giorni fa, parole che hanno suscitato polemiche a Trinitapoli. Musciolà si dice vittima di “troppe strumentalizzazioni del mio pensiero”. “La distorta rappresentazione giornalistica evidentemente discende dalla difficoltà di traduzione di quanto da me pronunciato in dialetto. Spiacevole, poi, che ogni frase sia stata estrapolata dal suo contesto. Sui toni coloriti, ho già più volte chiesto scusa se ciò può aver urtato la sensibilità di qualche cittadino”, afferma l’imprenditore.
“Non credo proprio di sbagliare quando affermo che il candidato sindaco Losapio, candidabile al momento della presentazione delle liste, in caso di elezione potrà terminare i cinque anni di mandato. Non lo dico io, ma un pool di avvocati a sostegno di una associazione di sindaci ingiustamente colpiti da provvedimenti di scioglimento. E giova ricordare che l'articolo 143 del Tuel (e tutto quanto ne consegue) è preventivo, precauzionale e soprattutto la sua applicazione non ha avuto alcuna implicazione penale a Trinitapoli: nessuno è stato mai indagato tanto meno condannato. Sulla questione dei like sui social, una nostra candidata consigliera, durante la nostra presentazione sullo stesso palco aveva appena denunciato “avvicinamenti” inconsueti successivi ad interazioni sui social media. Pertanto, invitavo a non limitare la propria libertà, esprimendo pubblicamente e senza timore il proprio consenso, ove tributato.
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“La mafia ve la dovete ingoiare” è stata giornalisticamente tradotta come minaccia ed indirizzata ad una singola persona: niente di più sbagliato. Ci sono stati video e messaggi che mi mettevano in guardia dal candidarmi in questa campagna elettorale nella lista di Losapio, che fino a quel momento ho voluto ignorare. Quella frase non è assolutamente riferita alla dottoressa Tarantino, che non conosco. Sono stato frainteso anche sulla questione dei terreni”, continua Musciolà, “conosco bene la legge e so che se dovessi essere eletto non potrò partecipare ai bandi che il Comune, rispettando la legge, emanerà per concederli. Quando ho scelto di candidarmi l’ho fatto consapevole di non avere alcun conflitto d’interesse perché quei terreni, molto prima che scendessi in campo, quando sono stati gestiti da me sono stati bonificati e riqualificati e poi restituiti al Comune così come richiestomi dall’ente, che ho sempre rispettato e continuerò a farlo anche se dovessi trovarmi in un ruolo diverso. Si gioca sul fatto che io ho sempre riconosciuto di non aver avuto la possibilità di studiare, facendomi passare per un bruto”.
A difendere Musciolà è anche il candidato sindaco Losapio, eletto nel 2020 e decaduto ad aprile 2022 dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. “L’intervento di Musciolà è stato frainteso, i toni usati da lui sono stati sicuramente sgradevoli ed irruenti ma è dipeso dal fatto che era la prima volta che saliva su un palco. Non si era mai candidato prima di adesso”, afferma Losapio a l’Attacco. “Non ha mai inteso riferirsi alla candidata sindaca Tarantino, come qualcuno ha interpretato, non la conosce nemmeno. Musciolà voleva condannare il clima pesante presente prima della presentazione delle liste, quando sono circolati video e accuse”.
Zone Transition
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Nessun riferimento specifico, ma alcuni ricordano il video postato dal predecessore e candidato sindaco Francesco di Feo, lo scorso 9 maggio, in cui l’ex primo cittadino affermava: “Soprattutto i candidati che pensano di scendere in campo stessero attenti perché potrebbero essere travolti da una situazione molto pericolosa, non vogliamo che il paese possa ripiombare nello scioglimento e nel commissariamento. Attenzione”. “Musciolà è esploso, voleva dire che gli atteggiamenti paramafiosi certe persone avrebbero dovuto ingoiarseli”, prosegue Losapio. “Ho voluto io Musciolà in lista. Lui fu un alunno dislessico di mia madre professoressa, è un imprenditore dal fatturato multimilionario partito da zero e oggi diventato uno dei principali imprenditori del nostro territorio. Fornisce il carciofo ai nomi più rilevanti della grande distribuzione organizzata. L’agricoltura rappresenta il 70% del Pil di Trinitapoli e Musciolà nel suo settore rappresenta un’eccellenza. Noi la mafia la condanniamo in ogni forma, non ho fatto accordi e mi sono scelto i candidati uno per uno”, conclude Losapio.