Si deciderà il 19 gennaio prossimo sul rinvio a giudizio per le otto persone coinvolte nell’indagine della Procura foggiana e della Guardia di Finanza sul presunto sistema di atti falsi e favori al Comune di Peschici.
L’operazione scattò a gennaio scorso, con gli arresti domiciliari dell’ormai ex dirigente dell’Ufficio tecnico, l’architetto Massimo d’Adduzio, ora in pensione (il quale è stato anche ad interim responsabile dei Settori Ambiente, Patrimonio e Demanio), e di Giuseppe Mastromatteo, responsabile del Servizio Demanio marittimo.
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Per i restanti 6 indagati fu applicata la misura interdittiva, per la durata di 12 mesi: dai pubblici uffici o pubblici servizi per il dirigente comunale Luigi Forte, responsabile del Settore Affari generali, e per l’istruttore tecnico del Settore Ambiente Domenico Martino; dalla possibilità di contrarre con la pubblica amministrazione per gli imprenditori Domenico Salvatore Mastromatteo (fratello del funzionario comunale Giuseppe) e Leonardo Lagrande, rispettivamente presidente e vicepresidente del cda della Società cooperativa Coop Service; dall’esercizio della libera professione per gli avvocati e coniugi Raffaele Sciscio e Maria Pia De Nittis. Le misure cautelari furono poi revocate.
Ieri a Foggia si è svolta l’udienza preliminare davanti alla GUP Michela Valente, parte offesa è il Comune di Peschici rappresentato dal sindaco Franco Tavaglione. Per Sciscio e De Nittis – assistiti rispettivamente dagli avvocati Michele Curtotti e Michele Vaira – è stato il rito abbreviato. L’abbreviato è stato chiesto anche per Domenico Salvatore Mastromatteo e Leonardo Lagrande, assistiti dall’avvocato Domenico Afferrante.
La giudice ha rinviato la prosecuzione dell’udienza preliminare al 19 gennaio prossimo, quando si deciderà sia sull’abbreviato che sul rito ordinario.
“Riteniamo di avere forti elementi difensivi a nostro favore”, commenta a l’Attacco l’avvocato Vaira, che manifesta serenità sulla posizione di De Nittis. “La contestazione riguarda alcune formalità di conferimento degli incarichi legali, non è invece contestato alcun accordo illecito tra loro e il dirigente comunale, nessun passaggio di denaro. Peraltro si tratta di incarichi di modesto valore che ha visto sempre vittorioso l’ente comunale”.
L’ex dirigente UTC D'Adduzio è difeso dagli avvocati Paolo D'Ambrosio e Domenico Fasanella, il funzionario Giuseppe Mastromatteo dall'avvocato Giovanni Maggiano, Michele Domenico Martino dall'avvocato Gianluca Ursitti.
L’esito dell’udienza preliminare è atteso con una certa trepidazione anche a Vico del Gargano, dove Sciscio è l’attuale vicesindaco di Michele Sementino. In primavera il Comune tornerà alle urne e proprio l’avvocato è considerato il candidato in pectore per il centrodestra, sulla linea della continuità con Sementino reduce da due mandati.
Nei giorni scorsi Sciscio ha annunciato l’addio alla Lega per protesta contro il partito regionale, “reo” di aver sbagliato le candidature puntando sul consigliere regionale Joseph Splendido anziché sul giovane segretario provinciale Daniele Cusmai, concittadino di Sciscio.
L’ex dirigente d’Adduzio, Giuseppe Mastromatteo e Martino sono accusati di aver formato un atto pubblico ideologicamente falso rispetto alla società Porto di mare sas di Martella Vittoria & C., riconducibile dal consigliere di minoranza ed ex candidato Sindaco Memo Afferrante. La seconda contestazione di cui Mastromatteo deve rispondere riguarda un presunto atto falso per la stessa impresa.
La terza contestazione riguardante d’Adduzio, Mastromatteo e Martino concerne il rilascio della concessione alla Porto di mare. Domenico Salvatore Mastromatteo e Leonardo Lagrande il 7 dicembre 2019 con mezzi fraudolenti avrebbero turbato la gara pubblica con procedura negoziata da circa 100mila euro avente ad oggetto l'affidamento di interventi di riqualificazione urbana, con un falso contratto di avvalimento con la molisana Nikante.
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Il quinto capo di imputazione concerne d’Adduzio proprio in relazione a tale appalto. Infine gli ultimi due capi di accusa contestati dalla Procura a Forte e ai due legali: l’ex segretario cittadino della Lega con Sciscio e De Nittis avrebbe falsamente attestato l’insussistenza di cause di conflitto di interesse dei coniugi col Comune di Peschici. L’indagine svelò ben 41 incarichi legali per oltre 130mila euro ai due avvocati.