E’ approdato in un’aula penale lo scontro tra il presidente dell’ente Parco nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza, e l’ex direttrice Maria Villani. Con decreto dell’allora ministro dell’ambiente Sergio Costa del 7 aprile 2020 la foggiana – che era dirigente di Federparchi - fu nominata direttrice del PNG e il 26 maggio 2020 fu sottoscritto il contratto individuale di lavoro.
Ma il 7 settembre 2020, dopo appena tre mesi, Pazienza procedette alla risoluzione del rapporto di lavoro con Villani per recesso della parte datoriale a seguito del mancato superamento del periodo di prova da parte della medesima.
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Un caso che provocò forti polemiche anche in ambito politico tra M5S e Lega: se i pentastellati, in rotta con Pazienza, da allora considerano opaca quella vicenda, ricordando come Villani fosse stata scelta a livello ministeriale, i salviniani difesero il presidente (che era stato indicato a Roma proprio dalla Lega tramite il dirigente foggiano Raimondo Ursitti e l’europarlamentare Massimo Casanova).
Il licenziamento di Villani ha innescato anche altre conseguenze. Dal 2020 l’ente Parco si ritrova nuovamente privo di un direttore effettivo. Il vertice della tecnostruttura è tornato nelle mani del facente funzioni Vincenzo Totaro, fatto stigmatizzato dal M5S che non perdono occasione per sottolineare come si tratti dell’ex assessore del Comune di Monte Sant’Angelo, dichiarato incandidabile a seguito dello scioglimento del consiglio per infiltrazioni mafiose.
Villani non si è data per vinta e ha impugnato il licenziamento davanti al giudice del lavoro di Foggia. Ma l’accusa di peculato mossa da Pazienza ha portato anche ad un procedimento penale. Era fissata per ieri l’udienza presso il Tribunale di Foggia, ma è stata rinviata per mancata citazione dei testi. Ad assistere Villani è il noto penalista foggiano Michele Vaira. Un anno fa, il 12 febbraio 2021, ci fu l'avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della PM Miriam Lapalorcia nei confronti di Villani, accusata di peculato.
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni e sei mesi. Si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l'uso momentaneo, è stata immediatamente restituita. Proprio questo secondo comma è la contestazione mossa contro Maria Villani, “indagata perché in qualità di direttore dell'ente Parco Nazionale del Gargano, avendo per ragioni del suo servizio la disponibilità delle auto in dotazione dell'ente”, se ne sarebbe “appropriata utilizzandole per scopi esclusivamente personali e non di servizio, provvedendo poi alla loro restituzione”.
Sono 18 gli episodi contestati, quelli in cui tra il 16 giugno e il 31 agosto 2020 la direttrice del PNG avrebbe utilizzato per uso personale o irregolare le auto dell’ente, alcune volte con autista e altre senza: il 16 giugno 2020 l’auto e l’autista Francesco Vaira sarebbero serviti per percorrere il tragitto tra la sede dell'ente (a Monte Sant’Angelo) e Foggia, con ritorno; idem il 23 giugno ma con ulteriore tragitto tra Foggia e la Foresta Umbra, per poi rientrare in sede; il 29 giugno e il 1° luglio 2020 ancora il percorso tra la sede dell'ente e Foggia con ritorno.
Mentre il 6 luglio 2020 Villani dispose l'utilizzo del mezzo dell'ente e dell'autista Vaira per assicurare un transfer tra l'aeroporto di Bari Palese e la sede del PNG in favore di Oscar Gibillini, riaccompagnato a Bari Palese il 10 luglio prima di recarsi a Ostuni. Il cagliaritano Gibillini, revisore dei conti, fu in quel mese uno dei due esperti esterni chiamati da Villani per supportare l’ente in due ambiti differenti; svolse un seminario di studi sulla contabilità degli enti pubblici non economici, tra cui l’ente Parco (un incarico a titolo gratuito, fu riconosciuto solamente il rimborso delle spese di viaggio e di trasferta per l’importo massimo di 1.100 euro). E ancora, a Villani si contestano altri episodi di presunto peculato: il 13 luglio (Manfredonia-sede ente-Foggia), il 14 luglio (Manfredonia-sede-Foggia-San Nicandro Garganico), l’8 agosto (Foggia-San Giovanni Rotondo). L’8 agosto 2020 dispose l'utilizzo di un mezzo e dell'autista per assicurare un transfer tra San Giovanni Rotondo, dove c’era l’albergo del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, e la stazione di Foggia. Altri spostamenti riguardano: il 10 agosto (sede dell'ente-Foggia); l’11 agosto (uso di mezzo per svolgere un incontro col sindaco di Vieste l'ex ministro Pecoraro a Vieste Lesina e Foggia, a detta dell’accusa “non per fini istituzionali”; il 12 agosto uso di auto e autista (sede dell'ente-Foggia-Bari-Ostuni); il 17 agosto (sede dell'ente-Foggia stazione); il 18 agosto (sede dell'ente-Foggia zona stadio); idem il 19 agosto; il 25 agosto (Manfredonia-sede-Foggia-San Nicandro Garganico); il 27 agosto (Bari-Foresta Umbra); il 31 agosto (sede dell'ente-Manfredonia e ritorno).
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In tal modo secondo l'accusa avrebbe arrecato un danno complessivo pari a 2.826,40 euro all’ente Parco Nazionale del Gargano. Accuse sempre respinte da Villani.