Procura apre inchiesta per la morte della prof del Pacinotti. “Riteniamo che il danno sia stato cagionato in fasi iniziali”

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E’ stata effettuata oggi l’autopsia disposta dalla Procura di Foggia, che nei giorni scorsi ha aperto un fascicolo sulla morte di Lucia Intonti, di 47 anni, docente dell'istituto tecnico Ipsia Pacinotti di Foggia, venuta a mancare per un aneurisma cerebrale lo scorso 29 marzo. I familiari dell'insegnante hanno presentato una denuncia ipotizzando negligenze dei medici e hanno ottenuto la riesumazione della salma. Lo ha reso noto il legale della famiglia, l'avvocato Michele Vaira.

La donna, dopo essersi sentita male, era stata ricoverata al Policlinico Riuniti di Foggia e successivamente, per l'aggravarsi delle sue condizioni, trasferita nell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, di San Giovanni Rotondo, dove poi è morta. Secondo i legali della famiglia, dall'analisi della cartella clinica emergerebbe un grave errore commesso dai medici che si sono inizialmente occupati della paziente.

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“Riteniamo che il danno sia stato cagionato nella fase iniziale”, ha confermato a l’Attacco Vaira che ha aggiunto: “Quanto alle negligenze riscontrate dai familiari, questo sarà oggetto della consulenza disposta dal pubblico ministero. Non posso aggiungere altro”.

La Procura avrebbe aperto il fascicolo sulla base di “riscontri documentali molto significativi su quanto abbiamo ipotizzato”, ha concluso l’avvocato.

L'aneurisma è una dilatazione di un'arteria cerebrale. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri fino a lesioni, definite "giganti", di diametri maggiori di 2.5 cm. L'aneurisma può interessare qualunque arteria cerebrale anche se con frequenza, e a volte sintomatologia, diversa. Gli aneurismi oltre che per le dimensioni e la sede possono essere divisi in due grosse famiglie: aneurismi cerebrali rotti e aneurismi cerebrali non rotti.

Quando la dilatazione della parete raggiunge livelli critici, il vaso può rompersi dando luogo a una emorragia interna che può portare alla morte.

Il medico, per chiarire il rischio di rottura di un aneurisma, ne valuta la dimensione, la posizione, l'aspetto e si informa sullo stato di salute della persona e sulla presenza di altri casi in famiglia (storia familiare). Al termine della sua valutazione, confronta il rischio di rottura con quello derivante dal trattamento e decide se gestire oppure operare chirurgicamente l'aneurisma.

Gli aneurismi non complicati possono rimanere silenti o dare sintomatologia tipo effetto massa, con cefalea, crisi epilettiche, deficit a carico dei nervi cranici; il rischio di sanguinamento, molto basso sotto i 7 millimetri, aumenta progressivamente con l’incremento dimensionale della lesione vascolare. La diagnosi è affidata alla RM, seguita da esami di secondo livello, angioTC ed angioRM, e di terzo livello, angiografia cerebrale.

Il trattamento neurochirurgico, se considerato necessario per il potenziale rischio di rottura dell’aneurisma, può essere microchirurgico, con l’applicazione di clip a livello del colletto aneurismatico, o endovascolare, solitamente con posizionamento di stent.

Le linee guida Spread indicano come elementi a favore del trattamento chirurgico di un aneurisma non rotto la giovane età; pregressa Esa (emorragia subaracnoidea); familiarità per Esa o aneurismi; diametro >7 millimetri; sintomatologia da effetto massa o evidenza strumentale di unprogressivo aumento dimensionale della sacca aneurismatica, aneurisma della arteria comunicante anteriore o della basilare.

La rottura di un aneurisma cerebrale è responsabile dell’85% delle emorragie subaracnoidee, altrimenti secondarie a malformazioni arterovenose (Mav) o idiopatiche, più frequenti nel sesso femminile con età media sui 50 anni.

Le caratteristiche cliniche di una Esa sono la cefalea, sintomo cardine che solitamente porta il paziente all’attenzione dei sanitari, associata o meno a vomito, rigidità nucale, fotofobia, alterazione del livello di coscienza, crisi tonico-cloniche, emorragia intraoculare, focalità neurologiche fino a morte improvvisa; l’esordio può avvenire con perdita di coscienza.

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Ad occuparsi di questo genere di patologia è la struttura complessa di neurochirurgia.

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