Con il deposito di un esposto/querela contro ignoti da parte dell’associazione Noi – comunità in movimento, la Procura di Foggia ha ricevuto ufficialmente richiesta d’intervento per indagare sul doppio crollo che ha colpito Palazzo Carmelo a Cerignola il 10 e l’11 febbraio scorsi.
L’avvocato Benedetto Mandrone, presidente dell’associazione, spiega a l’Attacco il senso dell’iniziativa: “In qualità di legale, mi pare normale che, quando crolla un edificio storico quale è Palazzo Carmelo, anche se abbandonato da decenni, si chieda l’intervento della Procura della Repubblica. Si è corso un doppio rischio di strage”.
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“Da quanto ci risulta”, continua, “il 9 febbraio, giorno prima del crollo, il coro del Carmine stava cantando nella chiesa adiacente del Carmine. Sono state notate delle crepe prontamente segnalate al Comune. Il successivo 10 febbraio, il coro non si è radunato a scopo cautelativo. Quando si è verificato il cedimento, è crollato anche il tetto della sede della confraternita dove il coro avrebbe dovuto trovarsi. Poi ci sono stati degli operai fuggiti dal luogo del disastro nelle prime ore dell’alba dell’11 febbraio, quando hanno capito che stava venendo di nuovo giù tutto, come il vostro giornale ha puntualmente riportato dando voce ad uno di loro. Come giurista e non come politico, ritengo che sia doveroso che la Procura ponga l’area sotto sequestro ed indaghi”. “Non cerchiamo colpe politiche o colpe tecniche, pensiamo che le indagini del caso siano necessarie”, continua Mandrone. “La difesa d’ufficio è che tutte le amministrazioni precedenti questa ora in carica hanno trascurato la manutenzione della struttura. Benissimo, ma l’indagine dovrebbe accertare anche i motivi di questa incuria. Personalmente, le situazioni in cui si temono verità e giustizia mi indignano”.
Tuttavia, qualora si riuscisse ad accertare la verità sulle motivazioni del crollo, occorrerebbe anche individuare le responsabilità di quanto accaduto. “In quel caso, ci sarebbero responsabilità per così dire cronologiche da parte del Comune”, puntualizza. “Ciò che però mi inquieta sono certi discorsi che mi sono stati fatti anche da persone del ramo del tipo: “in fondo non è morto nessuno”. Ma che vuol dire? Allora se sparassero a qualcuno senza ucciderlo, non ci sarebbero problemi? Forse la politica funziona così, non so, ma il diritto no!”
Franco Metta ha polemizzato con la Procura per il mancato intervento sul crollo, ma il presidente di Noi tiene a distinguere le due posizioni: “Metta sta usando la questione strumentalmente per meri scopi politici, ai proclami non ha fatto seguire alcuna azione. Io sono un avvocato come lui, ma a differenza di lui mi sono avvicinato alla politica solo da pochissimo tempo. Ho presentato un esposto che è poi divenuto una querela contro ignoti perché a mio avviso si è in presenza di reati che potrebbero essere individuati nel deterioramento di beni paesaggistici ed artistici dovuto a negligenza e nella rovina d’edificio per mancata manutenzione. Tra l’altro, Palazzo Carmelo rientra nella lista dei luoghi tutelati dal FAI, e precisamente alla posizione 517. Il fatto che non si sia indagato mi lascia perplesso innanzitutto come cittadino, poi come avvocato e solo in ultima istanza come politico”, conclude Mandrone.
Nel pomeriggio di ieri, il sindaco Bonito ha voluto aggiornare la cittadinanza sulla situazione di Palazzo Carmelo. “Non è mia intenzione entrare in polemica con lo sciacallaggio in atto in queste ore”, ha attaccato il primo cittadino in un video pubblicato sul proprio profilo social. “Da alcuni mesi sono in corso lavori che riguardano la parte prospicente corso Garibaldi. Era già in corso una gara avente lo scopo d’individuare chi avrebbe dovuto stendere il progetto tecnico per il consolidamento della parte collassata. Se c’è dunque un sindaco che ha fatto qualcosa per Palazzo Carmelo dal 1994 ad oggi, forse è proprio quello che vi sta parlando. Ora intendiamo mettere in sicurezza la zona vicina alla parte crollata. Dopodiché provvederemo a coprire totalmente l’area collassata in modo da poter procedere a recuperare i pezzi che si possono recuperare. La gara di cui prima parlavo è stata sospesa, in quanto le esigenze tecniche sono evidentemente mutate”.
Zone Transition
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Poi Bonito ha riferito di aver “individuato un architetto capace di grossi recuperi artistici del quale però non voglio fare il nome prima di aver regolarizzato la fase amministrativa”. Il bando relativo al secondo lotto dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Carmelo, pertinenti proprio la porzione franata, andrà dunque rimodulato. I problemi principali investono sostanzialmente il lotto in questione, non ancora oggetto di lavori. Il cedimento ha causato anche il crollo di una parte della sacrestia della Chiesa del Carmine, ancora chiusa per motivi di sicurezza. Anche la viabilità della zona dovrà essere rivista: sebbene l’area sia stata per la maggior parte liberata dalle macerie, non si reputa ancora sicuro riaprire al traffico. Dal punto di vista tecnico, pare che si creerà una specie di volta in lamiera e legno che sosterrà le strutture precarie.
Giovanni Soldano