“Non è il danno da riparare a causa di un gesto sconsiderato e insensato a dare fastidio, quanto il dispiacere di sentire tradito quello sforzo, quella fatica educativa che atti del genere fanno come svanire. Per questo sono costretto a chiudere l’oratorio”.
La voce di don Michele Pace, 41enne sacerdote della parrocchia dedicata a Gesù liberatore di Canosa di Puglia, trasmette amarezza. Questa mattina, raggiungendo la chiesa della zona 167, si è reso conto che qualcuno ha danneggiato il telo in plastica doppia usato per coprire il palco che diventa protagonista di tutte le attività dell’oratorio, specie di quelle estive.
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“Lo squarcio nel telone è come uno schiaffo dato in pieno volto a ognuno degli educatori, a ognuno dei ragazzi, a ognuno dei bambini che frequentano la parrocchia - dice - e non so quando sarà possibile sistemarle la copertura. Purtroppo abbiamo già speso soldi per la riparazione di altri danni a cui si sommano le spese per la manutenzione ordinaria su cui non possiamo soprassedere”.
Non è la prima volta che mani ignote rompono qualcosa. “È già successo con porte e suppellettili in parrocchia e in due occasioni abbiamo trovato i bagni allagati”, fa sapere il parroco evidenziando che “quanto accaduto è preoccupante”.
Zone Transition
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“Serve più disponibilità da parte di persone che stiano in oratorio la sera per vigilare sui più giovani. E serve una maggiore coesione tra le diverse agenzie educative per agire in maniera efficace con i ragazzi”, è l’appello di don Michele. “Mi rammarica tenere chiuso l’oratorio fino a quando non riusciremo organizzarci per il meglio: è una decisione che ho preso a malincuore ma che ritengo necessaria”, conclude.
(Ansa)