“Nelle ultime ore organi di stampa locale hanno dato notizie circa gli esiti delle procedure dinanzi al Tribunale del Riesame – scrive Silvio Marco Guarriello, Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia - con riferimento all’indagine di cui al procedimento penale n. 12322/2021/21 che riguarda vicende commesse in Manfredonia e che vedono interessata anche la gestione della pubblica amministrazione comunale”.
“Le notizie fornite hanno enfatizzato in maniera fuorviarne tali decisioni proponendole come una smentita all’impianto accusatorio. Vi è pertanto uno specifico interesse pubblico alla corretta conoscenza delle vicende procedimentali relative ad una complessa e rilevante indagine che ha avuto ampio risalto negli organi di informazione”.
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“Nell’ambito del procedimento penale n. 12322/2021/21 in data 27.3.2024 il Tribunale del Riesame pronunciandosi in ordine alle istanze di riesame proposte da Romito Michele Antonio, Romito Grazia, Rotolo Luigi, Fatone Michele e Fatone Raffaele ha così deciso:
- per Romito Michele Antonio ha confermato la sussistenza della gravità indiziaria e delle esigenze cautelari, limitandosi a sostituire la misura cautelare del carcere con altra misura cautelare sempre di tipo detentivo (arresti domiciliari);
- per Romito Grazia e Rotolo Luigi ha operato la riqualificazione giuridica del fatto loro contestato - da ritenersi, quindi, confermato nella gravità indiziaria - da falsità ideologica commessa in atto pubblico (48-110-479 c.p.) a falsità ideologica commessa in autorizzazione amministrativa (48-110-480), ordinando la rimessione in libertà degli indagati in quanto il titolo di reato, così come riqualificato, non consente l’applicazione della misura cautelare di tipo coercitivo.
- per Fatone Raffaele l’istanza di riesame proposta avverso la gravità indiziaria e le esigenze cautelari è stata rigettata, permanendo quindi l’applicazione degli arresti domiciliari;
- per Fatone Michele è stata confermata la misura cautelare della custodia in carcere, anche se vi è stato il parziale accoglimento dell’istanza di riesame limitatamente a soli due dei dieci capi di incolpazione a lui contestati, rimanendo ferma la gravità indiziaria per gli altri otto.
Non ha proposto riesame l’indagato Angelo Salvemini”.
Le motivazioni del Tribunale del Riesame saranno depositate entro 45 giorni e l’Ufficio di Procura si riserva di valutare l’eventuale ricorso in Cassazione, in attesa di leggere le motivazioni della decisione, l’impianto accusatorio può ritenersi ampiamente confermato.
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Occorre evidenziare che le persone sottoposte alle indagini non possono considerarsi responsabili di alcun reato fino alla pronuncia nei loro confronti di una sentenza di condanna definitiva.