La Federazione delle Misericordie di Puglia condanna e si dissocia fermamente il gesto deprecabile rivolto da una volontaria ad alcuni braccianti che protestavano davanti al campo di Torretta Antonacci nel foggiano.
Un gesto per cui “immediati sono stati i provvedimenti disciplinari concordati tra i vertici regionali e quelli nazionali e che hanno portato alla sospensione dalle attività associative in tutta Italia. Un gesto che non può assolutamente offuscare il lavoro di migliaia di volontari in tutta la Puglia (40 sedi e circa 3mila volontari) ed in tutta Italia dove coloro i quali vestono giallociano sono oltre 100mila. Un’attività che prosegue sui nostri territorio in tutti i campi dall’assistenza alla formazione”.
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“C’è però da fare delle precisazioni - aggiunge la Federazione - alle tante inesattezze pubblicate dal sindacalista ivoriano Aboubakar Soumahoro in alcuni post sul tema campo di Torretta Antonacci. E’ strano che non sappia, infatti, che la Federazione delle Misericordie di Puglia da ormai diversi mesi non è più nel campo di Torretta Antonacci e negli scorsi giorni c’è stata semplicemente una delegazione, invitata dalle autorità competenti, in quanto ex gestori dell’insediamento perché c’erano delle operazioni da portare a termine. Ad Aboubakar vorremmo anche spiegare che quei fondi di cui parla sono un capitolo di spesa che la Regione Puglia mette a disposizione per la gestione di quel campo e che, solo dopo una rendicontazione puntuale e precisa di tutte le spese sostenute per l’ordinaria attività, eventualmente vengono corrisposte. Tra le altre cose al momento nessun euro è stato assegnato alla Federazione delle Misericordie di Puglia”.
Zone Transition
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Le divise giallociano “sono a supporto della comunità intera da otto secoli, da quando cioè al posto delle divise colorate c’era la “buffa” nera. Da allora ne è passato di tempo ma lo spirito che contraddistingue il nostro operato e l’operato di migliaia di volontari non è mai cambiato, sia che si parli di soccorso che di assistenza che di formazione. In quel campo di Torretta Antonacci i nostri volontari hanno imparato tanto e speriamo, con il cuore, di aver lasciato anche noi, ai tanti migranti assistiti, qualcosa del nostro modo di operare”.