La galleria Passo del Lupo per ora resta aperta, nonostante fosse prevista la nuova chiusura per ieri mattina, secondo quanto indicato da Anas in un’apposita ordinanza, attualmente sospesa, ma che fissava poi la riapertura il prossimo 3 agosto, la nuova chiusura il 9 settembre fino al 30 novembre, sempre nel tratto compreso tra il chilometro 4 e il chilometro 11 della Statale 17. Ha fatto effetto la presa di posizione di 36 amministratori locali tra Lucera, Monti dauni (Lucera, Castelluccio Valmaggiore, Motta Montecorvino, Volturino, Pietramontecorvino, Faeto, Roseto, Casalvecchio, San Marco La Catola, Casalnuovo, Volturara, Carlantino, Bovino, Alberona, Troia, Castelluccio dei Sauri, Biccari, Deliceto, Celenza, Rocchetta, Panni, Ascoli) e del Beneventano (San Bartolomeo, Apice, Baselice, Buonalbergo, Castelfranco, Castelvetere, Foiano, Ginestra, Molinara, Montefalcone, Paduli, San Giorgio La Molara, San Marco dei Cavoti e la Comunità Montana del Fortore), visto che Anas ha sospeso la ripresa del cantiere che avrebbe dovuto ricominciare con l'installazione delle ormai famose centine metalliche al soffitto, presidio di messa in sicurezza del traforo al confine tra Puglia e Molise.
I Sindaci avevano chiesto un incontro, finalizzato a concordare cronoprogramma e aspetti logistici dell’intervento che sta andando avanti da anni, a stralci, con un costo totale che promette di superare i 12 milioni di euro. L’appuntamento potrebbe essere fissato per giovedì mattina alla sede della Provincia di Foggia, ma non ci saranno rappresentanti del Molise che, secondo quanto trapelato, non sarebbero stati materialmente coinvolti nell’iniziativa che ha sortito un primo sollievo per le comunità alle prese con molti e prolungati disagi, sotto tutti i punti di vista e da un lato e dell’altro del versante.
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“In quella occasione mi aspetto che si trovi un’intesa – ha detto Agostinelli – alla luce delle proposte che certamente arriveranno, ma i nostri territori vanno ascoltati, pur nel rispetto e nella necessità di effettuare i lavori. Questo è un periodo di massima attività per il mondo agricolo che altrimenti verrebbe penalizzato nel transito di tanti mezzi e molte merci, e ciò rappresenterebbe un ulteriore colpo di grazia alle nostre economie già in difficoltà”.
“I lavori vanno fatti perché quella galleria è oggettivamente pericolosa e nello stesso tempo troppo importante – ha aggiunto Zibisco – ma speriamo di trovare soluzioni che contemplino le esigenze di tutti, anche di natura finanziaria, perché così troppi dilungamenti non fanno bene a nessuno”.
In effetti le categorie coinvolte sono parecchie, tra automobilisti di passaggio, autotrasportatori, studenti e lavoratori pendolari, e poi ci sono tutti i risvolti sulle attività economiche della zona che in gran parte si basano proprio sulla circolazione in quella strozzatura viabile tra due regioni.
Ne stanno facendo le spese le popolazioni residenti che per spostarsi solo di pochi chilometri sono costrette a fare giri lunghi e tortuosi sulle provinciali della zona che non possono certamente assolvere alla gestione di un numero elevato di mezzi, tanto meno quelli pesanti, per di più durante il periodo invernale, con pioggia, neve e ghiaccio, condizioni quindi oggettivamente proibitive. E ancora di più ne stanno facendo materialmente le spese le attività commerciali e ricettive che hanno basato il proprio business soprattutto sul passaggio di tanta gente che deve fare rifornimento di carburante, deve acquistare generi di primi necessità e deve fermarsi a mangiare.
“Comprendiamo bene l’esigenza di continuare i lavori avviati al fine di completare le lavorazioni improcrastinabili ed indispensabili alla messa in sicurezza – hanno scritto i Sindaci, non escludendo l’innalzamento del livello della protesta – e apprezziamo l’impegno assunto da Anas di procedere con lavorazioni su due turni per complessive 20 ore tutti i giorni della settimana, al fine di ridurre in modo significativo i tempi, ma queste continue chiusure confliggono gravemente con le molteplici esigenze del territorio. Sfuggono i motivi e le ragioni poste alla base della individuazione dei periodi di chiusura che si rivelano fortemente penalizzanti. Si fa fatica a comprendere il procrastinarsi di dette lavorazioni, la frequente diluizione dei vari cronoprogrammi e di conseguenza, il mancato rispetto dei tempi stabiliti. Ogni volta abbiamo comunicato ai nostri concittadini i tempi di chiusura e di riapertura, a volte disattesi”.
“Quotidianamente, da tempo, cerchiamo di sedare gli animi di comunità esasperate, di lavoratori pendolari a dir poco arrabbiati e di imprese economicamente messe a dura prova. Ma una corretta analisi costi benefici, ha mai preso nella giusta considerazione il sacrificio (economico, ambientale, energetico, etc…) richiesto alle nostre comunità e alle nostre economie chiudendo la galleria da maggio ad agosto? L’anno scorso Anas affermò che sarebbero occorsi 4-5 mesi di tempo per installare le centine e che si sarebbero potuti ridurre raddoppiando i turni di lavoro. E questo, esattamente questo, abbiamo comunicato alle nostre comunità, salvo poi ritrovarci a Natale scorso, alla riapertura al traffico, con 1/3 di centine montate”.
Zone Transition
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“E’ reale la preoccupazione, nostra e dei cittadini, per la durata dei lavori ed i conseguenti disagi. La nostra richiesta appare equilibrata e mediata tra esigenze del territorio ed esigenze di cantiere e consentirebbe di sedare nuovamente gli animi di un territorio di per sé già martoriato e sicuramente non aiutato da lavorazioni a singhiozzo che, per quanto necessarie, fino ad oggi hanno prodotto pesanti penalizzazioni”.