Sembra di assistere ai ripetuti tentativi della Ocean Viking, o di qualche altra imbarcazione facente capo ad una Ong, in assenza delle autorizzazioni che serve ottenere per scendere a terra. Questa è l’immagine che viene in mente ripercorrendo la telenovela del Titanic che era sbarcato a Manfredonia – nell’ambito della rassegna Luci del Golfo – con tutte le attrazioni luminose che avrebbero dovuto attirare turisti e gente del luogo. Invece è naufragato tutto.
Muoia Sansone con tutti i filistei, quindi verranno smontate anche tutte le luci che sono presenti nelle vie cittadine. Mancano le autorizzazioni per il posizionamento che l’associazione Io Sono Partito IVA aveva fatto da circa una settimana a questa via. Piazzale Maestri d’ascia è di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, che è l’ente che avrebbe dovuto eventualmente consentire l’installazione della riproduzione del transatlantico passato alla storia della collisione con un iceberg che lo fece colare a picco, nell’aprile 1912.
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A distanza di 110 anni, quell’iceberg è l’istanza di autorizzazione ex art. 36 del C.N. da presentare a ente gestorio, Comune e Capitaneria di Porto. “Fino alla giornata di ieri (mercoledì 16 novembre scorso, ndr), non mi risulta che sia pervenuta alcuna richiesta autorizzativa per piazzale Maestri d’ascia – specifica a l’Attacco Pietro Bianco, direttore dell’AdSP MAM -. Un dato da prendere con il beneficio del dubbio, perché potrebbe essere stato presentato qualcosa nel frattempo ma non ho ancora svolto le necessarie verifiche odierne”.
Le luminarie sono arrivate in quell’area dopo il primo rifiuto. Era stata la Sovrintendenza a opporre il diniego (postumo) alla prima sede scelta: il fossato del castello svevo-angioino. Lì era stata piazzata dal 20 ottobre scorso e vi rimase fino al 7 novembre scorso. I membri di Io Sono Partita IVA ci hanno riprovato, individuando il piazzale Maestri d’ascia come ripiego alternativo. Non si capisce perché quello spazio e il presidente dell’associazione, Michele Bisceglia, contattato da l’Attacco, preferisce rinviare ogni spiegazione alla conferenza stampa convocata per lunedì 21 novembre prossimo.
Persone beninformate riferiscono, comunque, che la chiave di tutto è “nell’esserci affidate totalmente agli uffici comunali. Noi siamo privati, abbiamo buona volontà e abbiamo voluto concorrere economicamente alla manifestazione. Non siamo sprovveduti, però non siamo in grado di essere al passo con la burocrazia. I nostri rappresentanti si sono relazionati da mesi e mesi a questa via con i tecnici del Comune. Poi, quasi all’improvviso, vengono fuori tutti questi problemi. Sia chiaro che si devono rispettare tutte le leggi. Quello che viene da chiedersi, invece, è: perché prima non erano state dette tutte queste cose?”.
L’organizzazione dell’evento Luci del Golfo 2022 è partita a gennaio 2022 “per seguire accuratamente tutto l’iter burocratico intrapreso con l’ente comunale di Manfredonia”. A giugno 2022, “otteniamo tutte le autorizzazioni da parte del Comune, che ci concesse la possibilità di avviare il progetto delle luminarie natalizie”. Autorizzazioni che “già nell’anno 2021 ci erano state concesse dal Comune - quando c’era la Commissione straordinaria - per l’edizione Luci del Golfo 2021”.
La sera di mercoledì 9 novembre scorso, le prime foto che circolano sul web e ritraggono le installazioni luminose nella nuova sede di piazzale Maestri d’ascia. Due giorni dopo, gli uffici comunali del settore Urbanistica e Sviluppo Sostenibile Servizio Demanio inviano una PEC di sollecitazioni affinché fosse presentata l’apposita istanza di autorizzazione temporanea all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale.
La dirigente Rosa Tedeschi, saputo dell’avvenuto montaggio nella giornata dell’11 novembre scorso, ha denunciato l’occupazione non autorizzata di suolo pubblico e contestato l’allacciamento all’illuminazione pubblica. L’ingegnera Tedeschi ha inoltre rilevato che “non risultano acquisiti gli atti di assenso propedeutici alla installazione né da parte del Comando di Polizia Locale, né da parte del Settore Manutenzione, come prescritto nel Nulla-Osta di questo Settore prot. 48558 in data 10 novembre 2022”.
Progetto Popolare Manfredonia interviene a sostegno dei commercianti, come tutti i gruppi politici che li avevano preceduti, ma ci aggiunge l’accusa all’Amministrazione del Sindaco Gianni Rotice.
“La responsabilità va in un’unica direzione – sostengono - senza sé e senza ma. È in capo al Comune di Manfredonia senza distinzione tra la parte politica e quella tecnica, perché non succede mai che un dirigente emette un provvedimento di tale portata senza averlo concordato con il sindaco oppure con l’assessore al demanio (Antonella Lauriola, ndr)”.
Se non si fosse capito, chiariscono meglio che “Caro Sindaco la responsabilità, a nostro parere, è esclusivamente della sua amministrazione, il suo silenzio fa male alla città – osservano - che continua a porsi tante domande. Fa ancora più male vedere le luci spente in città, e soprattutto aver spento l’entusiasmo creatosi intorno ad un progetto che avrebbe portato a Manfredonia flussi turistici di rilevante portata”.
Zone Transition
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Il Titanic, l’ancora di 3,5 metri per 1,2, il timone di 3 metri per 1 e la Casa di Babbo Natale sono tutti abusivi: questo è certo. E per lunedì prossimo si annunciano documenti che metterebbero spalle al muro alcuni – sarebbero un paio - dirigenti comunali. Oltre a Tedeschi, nel mirino ci sarebbe l’ingegnere Giuseppe Di Tullo, a cui fanno capo i Lavori pubblici e forse anche Marica Distante, dirigente del settore Economico e finanziario. Ancora qualche giorno di attesa, mentre buona parte della cittadinanza rimpiange l’occasione persa e, con buona probabilità, si prepara per gremire l’auditorium ‘Cristanziano Serricchio’ di Palazzo dei Celestini.