“A meno di tre giorni dall’aggressione di tre poliziotte da parte di una detenuta con problemi psichiatrici avvenuta nel carcere di Foggia, la situazione si ripete nel reparto giudiziario dello stesso carcere”. Così in una nota Federico Pilagatti, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe).
“Verso le ore 13:00 di ieri 13 giugno un detenuto chiedeva all’addetto di poter colloquiare con il preposto di reparto; lo stesso gli rispondeva che lo aveva avvisato e che da lì a poco sarebbe arrivato. Per tutta risposta il detenuto improvvisamente aggrediva un primo poliziotto con calci e pugni scaraventandolo a terra. Un altro poliziotto, prontamente intervenuto per difendere il collega, veniva preso a calci e pugni dal detenuto, ma nonostante la furia di quest’ultimo riusciva a portare fuori dal reparto il poliziotto e mettere in salvo entrambi. Abbiamo notizia che sempre il detenuto in questione avrebbe poi danneggiato la postazione di servizio degli agenti distruggendo arredo e suppellettili”.
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“Il Sappe è stanco di aggiornare questo bollettino di guerra che sta riducendo ulteriormente il già carente organico della polizia penitenziaria di Foggia, che presto costringerà il Prefetto a far presidiare dall’esterno il carcere per mancanza di personale. Poliziotti che sono anche estremamente demoralizzati a causa dell’irresponsabilità dell’amministrazione penitenziaria che provvederà al massimo a spostare il detenuto nella nostra regione (dove avrà lo stesso comportamento) in un carcere più vicino alla sua residenza (quasi a premiarlo)”.
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“Il Sappe ritiene che la responsabilità di quanto avviene nelle carceri pugliesi e nazionali sia tutta del Ministero della Giustizia e del Dap, per cui nei prossimi giorni consegneremo alla procura della repubblica di Foggia un ulteriore esposto nei confronti di queste autorità che, costringendo un manipolo di poliziotti a lavorare con un numero doppio di detenuti a fronte di quello consentito, violano una serie di leggi annullando la vigilanza, con la sicurezza che va sottozero, con i poliziotti abbandonati nelle sezioni detentive e con i detenuti sempre violenti e baldanzosi che, invece di essere puniti, vengono pure accontentati”.