Quasi 3.400 famiglie pugliesi escluse dal reddito di cittadinanza in un anno. Le strette dei governi Draghi e Meloni da un lato e i controlli sempre più serrati sui percettori dall’altro, fanno registrare una drastica diminuzione degli accessi alla misura di sostegno alla povertà voluta dal Movimento 5 Stelle nel 2019.
Mario Draghi aveva ridotto da tre a due le offerte di lavoro rifiutabili prima di perdere il sussidio, adesso l’esecutivo di Giorgia Meloni ha stretto ulteriormente i criteri di accesso alla misura di sostegno. Nell’ultima legge di Bilancio, infatti, è stabilito che il Reddito sarà definitivamente abolito dal 1° gennaio 2024 e che il beneficio decadrà nel momento in cui si rifiuterà la prima offerta di lavoro. Nel 2023, inoltre, il beneficio sarà riconosciuto per un massimo di sette mensilità (ad eccezione delle famiglie con minorenni, ultrasessantenni o disabili).
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Nel 2020 i nuclei familiari pugliesi percettori di almeno una mensilità tra reddito e pensione di cittadinanza sono stati 141.560 (totale di 342.241 persone coinvolte), nel 2021 c'è stata un’impennata che ha visto innalzare il numero di nuclei familiari a 157.111 (e di cittadini coinvolti a 362.683). Nel 2022, è iniziata la discesa: le famiglie con il beneficio sono state 153.714 (3.397 in meno rispetto all’anno precedente).
Zone Transition
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Nella Bat, ogni 1.000 abitanti, 110 sono stati percettori del beneficio. A seguire, poi, ci sono le province di Taranto (106), Foggia (103), Brindisi (85), Bari e Lecce (84).