Il Sindaco di Apricena, Antonio Potenza (ex Lega e attualmente in Forza Italia), è stato assolto dall'accusa di peculato che gli era stata contestata perché avrebbe utilizzato "in maniera sporadica e occasionale" per spostamenti privati un'automobile del Comune.
La sentenza è stata emessa dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Foggia nell'ambito di un processo che ha visto coinvolto altri otto imputati tra ex amministratori comunali e imprenditori locali.
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Potenza venne arrestato (ai domiciliari) a luglio 2019 sulla base di indagini della Guardia di Finanza. La Procura gli contestava, oltre al peculato, anche i reati di concussione (il procedimento è stato archiviato) e abuso di ufficio. Un mese dopo il suo arresto i giudici del Tribunale del riesame di Bari annullarono l'ordinanza di custodia cautelare del gip di Foggia per assenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari.
"Un'assoluzione per chi, come Antonio Potenza, è esposto pubblicamente, è sempre un sollievo - ha commentato il legale del sindaco, Roberto Eustachio Sisto - se poi si tratta di un'assoluzione per la evidente insussistenza del fatto, si può dire che il sollievo è doppio".
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Intanto per Potenza resta in piedi la contestazione di abuso d'ufficio perché - secondo l'accusa - avrebbe affidato ad un imprenditore a lui vicino la fornitura e l'installazione delle telecamere di sorveglianza per la sede comunale del valore di circa mille euro.
(ANSA)