Il segretario regionale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) Federico Pilagatti si è recato nella sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Foggia per presentare due esposti/denuncia
con cui chiede di verificare se i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) abbiano avuto responsabilità negli eventi accaduti e che accadono a Foggia, nonché verificare eventuali responsabilità dell’Asl di Foggia e dei vertici regionali della sanità per la carente assistenza ai detenuti malati psichiatrici.
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“Il primo esposto, alla stregua di quello presentato il 13 settembre alla procura di Taranto, è l’extrema ratio dei lavoratori sottoposti a carichi massacranti, triplicati in questi ultimi anni, in violazione di leggi e accordi sindacali. Dunque contro chi si è sempre mostrato sordo alle legittime rimostranze dei poliziotti che hanno protestato in diversi modi, dallo sciopero della fame al referendum per il passaggio al ministero degli interni, da sit-in al rogo dei tesserini di riconoscimento”, si legge in una nota del Sappe.
“Neppure la devastante evasione di 72 detenuti, che ha avuto grande clamore in tutto il mondo, ha convinto ad accendere i riflettori sulla situazione, restituendo sicurezza e legalità nel carcere di Foggia”.
“Fino a qualche anno fa il penitenziario del capoluogo dauno era tra le carceri più sicure e apprezzate della nazione. Poi è scivolato sempre più in basso per precise responsabilità di chi per anni non ha individuato un direttore in pianta stabile, nonché ridotto l’organico dei poliziotti penitenziari. Senza dimenticare che ad oggi il carcere di Foggia non ha ancora un responsabile della sicurezza effettivo”.
Nell’esposto il Sappe “rappresenta che con un organico adeguato si sarebbe potuto evitare l’evasione, e anche qualche suicidio di detenuti, decine di aggressioni ai poliziotti, l’introduzione di sostanze vietate”.
Il Sappe chiede di sapere anche “se ci sarebbero collegamenti tra l’enorme stress lavorativo e il grave fatto (accaduto a Orta Nova, ndr) che ha visto coinvolto un poliziotto in servizio a Foggia il quale prima ha sparato alla moglie e ai figli, uccidendoli, e poi si è suicidato. Tutto ciò è accaduto senza nessun apparente motivo”.
“L’altro esposto è stato presentato a causa della grave carenza di assistenza ai detenuti, soprattutto coloro che soffrono di problemi. Abbiamo avuto notizia che nei giorni scorsi l’Asl di Foggia avrebbe comunicato al dirigente del Carcere che potrà assicurare solo 5 ore di assistenza specialistica psichiatrica a settimana, a fronte di circa un centinaio di detenuti affetti da patologie psichiatriche, alcune anche gravi”.
Zone Transition
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“Il Sappe si augura e spera che la magistratura di Foggia visioni gli atti depositati e verifichi le eventuali responsabilità che fino a oggi hanno creato grossi danni ai poliziotti, ai detenuti, alla sicurezza del penitenziario del capoluogo dauno, nonché all’ordine e alla sicurezza pubblica.