I colleghi di Alidaunia in divisa, in piedi ai lati del feretro per tutta la celebrazione, a rendergli omaggio. Sulla bara la corona di fiori donata dalla famiglia e una divisa di volo del pilota. La cattedrale di Foggia era stracolma di amici, parenti e conoscenti (preceduti nei banchi da istituzioni, forze dell’ordine e corpi militari locali al completo). In 500 circa per l’ultimo saluto ad Andrea Nardelli, il pilota della società di servizio pubblico (che effettua tratte in elicottero da e per le Isole Tremiti) deceduto nel tragico incidente aereo di sabato 5 novembre, quando, insieme a lui, hanno perso la vita altre 6 persone a causa dello schianto a terra avvenuto in zona Castelpagano (agro di Apricena) in una maledetta giornata avversata da fitta nebbia e pessime condizioni meteo, come accertava l‘allerta arancione che la protezione civile regionale aveva diramato nelle ore precedenti l’incidente.
Per il funerale di Nardelli - così come per quello dell’altro pilota, Luigi Ippolito, celebrato domenica sempre nella Cattedrale del capoluogo dauno - i commissari straordinari in seno a Palazzo di Città (rappresentati in chiesa da Rachele Grandolfo) hanno proclamato il lutto cittadino. Affianco a lei, il prefetto Maurizio Valiante, il questore Ferdinando Rossi, il comandante dei carabinieri, Michele Miulli, i vertici dell’aeronautica militare, nonché, tra gli altri, il vicepresidente e l’assessora al Welfare della Regione Puglia, rispettivamente Raffaele Piemontese e Rosa Barone. Nell’altra navata, sempre in prima fila, i familiari del pilota 39enne: la mamma Nicoletta, il papà Francesco, il fratello Vito, la sorella Ivana. Discreti, composti, per bene. Proprio nello stile in cui tutti ricordano i tratti umani di Andrea Nardelli.
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Tra i banchi della chiesa anche i vertici imprenditoriali di Alidaunia, Roberto e Roberta Pucillo (padre e figlia), rinviati a giudizio dopo l’inchiesta giudiziaria “Icaro” sull’appalto per l’affidamento dell’elisoccorso che portò all’arresto dell’ex direttore generale del Policlinico Riuniti, Vitangelo Dattoli.
Pilota esperto, nonostante la giovane età, tanto da essere impiegato nell’elisoccorso. “Pieno di vita, responsabile, semplice, forte, più maturo della sua età". Così ha definito Nardelli padre Massimo Hakim, il prelato delle Isole Tremiti che ha officiato il rito e che conosceva il giovane pilota deceduto, avendo volato diverse volte negli elicotteri condotti dallo stesso Nardelli. “Una persona libera, che non seguiva le mode del gregge. Vorrei che tanti giovani potessero imparare dal suo esempio. Andrea aveva tanti amici: la loro massiccia presenza in questa chiesa lo testimonia. Perché era una persona autentica con il cuore ricolmo d’amore”, ha continuato il parroco durante l’omelia.
Non solo un ottimo pilota, ma anche anche un ragazzo traboccante di hobby. Appassionato com’era, tra le altre cose, di fotografia, escursionismo, moto, viaggi, tradizioni culinarie. Sono i ricordi sul pilota - insieme alla sua rara capacità di ascolto silenzioso degli altri e al forte legame con il suo inseparabile cane Haruki – snocciolati pubblicamente, sul finire del rito funebre, da uno dei suoi più cari amici, Nicola Di Fiore (“sapevi essere il trait d’union di una comitiva con tante personalità differenti”, ha detto rivolgendosi a Nardelli), e dalla ex compagna Sabrina, che ha condiviso un percorso di vita di ben 10 anni insieme al pilota, dopo aver conosciuto Nardelli nell’ufficio operativo di Alidaunia.
“Quell’ufficio che all’epoca ti stava stretto, perché tu hai sempre voluto volare. Ci siamo amati tanto, Andrea – ha continuato la ex fidanzata -, anche se non è bastato perché hai voluto continuare a coltivare la tua indipendenza ed io, pur di vederti felice, ti ho lasciato andare. Il rumore dell’elicottero, prima, per tutti noi eri tu. Ora invece non possiamo che associarlo al tragico evento che ti ha portato via. Mi piace ricordarti in tuta blu, la tua divisa di volo, con l’orologio al polso, i ray ban neri e il tuo sorrisetto beffardo”, ha concluso l’ex compagna di Nardelli. La quale, poi, ha letto ai presenti una poesia scritta per l’ex scomparso, il cui incipit recita: “Semplice come le foglie verdi della natura che tanto amavi”.
Per il padre di un amico di ferie estive del pilota, anch’egli intervenuto a fine messa, Nardelli aveva “la forza del sogno. Ti cercheremo nella musica e nell’aria. Eri un fiore sbocciato, ora diventato una stella”, la dedica.
Zone Transition
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Come trapelato dalla Caserma dei carabinieri (che si occupano delle indagini, coordinati dalla Procura di Foggia) nella giornata di oggi dovrebbe essere ufficializzato il mandato per le operazioni di rimozione del relitto dell'elicottero drammaticamente precipitato in zona Castelpagano (agro di Apricena).