La Direzione Investigativa Antimafia (Dia) ha dato esecuzione a un decreto di sequestro di prevenzione emesso dal Tribunale di Bari avente per oggetto beni del valore di circa 5,5 milioni di euro riconducibili a un soggetto di Cerignola (accertamento compiuto nel corso del procedimento applicativo della misura di prevenzione patrimoniale, che necessita della successiva verifica nel contradditorio con la difesa).
L’esecuzione del provvedimento rappresenta l’epilogo della complessa attività investigativa svolta dalla Dia, scaturita da una richiesta a firma congiunta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari e del direttore della Dia, finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del “proposto” e all’individuazione degli asset patrimoniali e finanziari a lui riconducibili e ai componenti del suo nucleo familiare.
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Il destinatario del provvedimento di prevenzione è stato riconosciuto (allo stato, salvo la verifica successiva nella fase decisoria con il contraddittorio con la difesa) come soggetto connotato da pericolosità sociale in relazione al suo coinvolgimento in articolate indagini che avrebbero disvelato gravi reati contro il patrimonio produttivi di cospicui redditi che gli avrebbero consentito di accumulare un patrimonio notevolissimo reimpiegato per l’acquisto di immobili nonché utilizzato per rilevare diverse attività imprenditoriali.
Alla luce del quadro probatorio acquisito in sede penale, il soggetto è stato più volte tratto in arresto anche per reati associativi finalizzati a rapine in danno di portavalori e caveau di istituti di vigilanza nonché di altri reati contro il patrimonio e recentemente attinto da ordinanza di custodia cautelare.
Le conseguenti indagini patrimoniali della Dia, svolte con la direzione della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno permesso agli inquirenti di accertare l’ampia sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale.
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L’odierno provvedimento di sequestro, eseguito con il supporto dei reparti territoriali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, ha interessato 38 appezzamenti di terreno, 18 unità immobiliari e sei complessi aziendali che sviluppano complessivamente volumi d’affari annuali superiori a 3 milioni di euro, nonché diverse disponibilità finanziarie rinvenute su conti correnti e depositi a risparmio.