L’avvocato dell’attentatore: “Non mangiava da giorni, il movente? Ancora un mistero”

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Ancora sparatorie in Capitanata: questa volta l’increscioso episodio di cronaca è accaduto a San Giovanni Rotondo ed ha scosso la comunità del paese di Padre Pio. La vicenda è accaduta lunedì scorso quando un 23enne del posto è stato ferito con alcuni colpi di pistola al torace e all’addome durante un litigio, nelle ore pomeridiane, in un’abitazione di campagna non molto distante dal centro abitato. Il giovane, colpito almeno sei volte, è attualmente ricoverato in gravissime condizioni nell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. È in prognosi riservata: da informazioni ufficiose parrebbe non essere stato attinto ad organi vitali. Come si sa però, i danni da proiettili potrebbero portare a complicanze nei giorni successivi. Ma veniamo ai fatti.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto svolta dagli inquirenti l’autore dell’attentato sarebbe anche lui un giovane incensurato di appena 22anni. Riccardo Ricciardi è stato sottoposto a fermo di polizia ad opera dei Carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. Con ogni probabilità la vittima, in compagnia di un altro coetaneo, si era recato a casa dell’arrestato.

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Fra i tre giovani ci sarebbe stata una lunga ed accesa discussione fino a quando Ricciardi ha esploso alcuni colpi di pistola. Gli spari sono stati uditi da alcuni vicini di casa che hanno allertato i soccorsi e le forze dell’ordine. Per il giovane ferito si è reso necessario il trasporto immediato nel vicino nosocomio, mentre il suo aggressore è stato arrestato nell’immediato.

“A distanza di un giorno dal fatto non è ancora stata chiarita del tutto la dinamica della vicenda - spiega a l’Attacco il legale di Ricciardi, Michele Dell’Aquila che sta seguendo il caso insieme a Leonardo Maruzzi – ci sono certamente aspetti da chiarire, anche perché c’è un testimone che è stato ascoltato di cui però, almeno ad oggi, non conosco le posizioni.

Una cosa è certa – evidenzia l’avvocato – lo sparatore e il giovane offeso si conoscevano, avevano rapporti amicali”. Resta ancora tutto da chiarire il movente. “I motivi della sparatoria restano al momento parzialmente oscuri – dice – con tutta onestà non sono in grado di dare informazioni corrette. Non abbiamo ancora elementi per ricostruire quanto accaduto con esattezza. Ciò che fa riflettere è che la vicenda non è accaduta per strada ma a casa di chi ha poi sparato.

Bisognerà ora capire il perché la vittima, accompagnata da un altro soggetto, si siano recati a casa di Ricciardi.

Un’abitazione peraltro sita fuori dal paese, in una campagna isolata. La pistola utilizzata è stata recuperata in casa dell’arrestato che non ha reso dichiarazioni utili alle indagini. “L’arma, nello specifico una pistola calibro 7,65, era legalmente detenuta – aggiunge Dell’Aquila – è tutto ancora in piedi. Tutte le ipotesi sono plausibili”. Nella sua intervista il legale ha escluso un movente legato a problemi di droga.

“Non credo che possa trattarsi di un regolamento collegato a questo – dice – la droga è piuttosto uno sfondo collaterale dovuto alle abitudini dei soggetti coinvolti. Le prime e utili informazioni però, non pare possano determinare le sostanze stupefacenti quali movente dell’episodio.

Ovviamente non sono investigatore – tiene a precisare – e non sono a conoscenza degli atti, raccolgo notizie informali. Credo piuttosto a moventi di carattere psico-relazionale – confida ancora – anche perché il soggetto, così giovane, (Ricciardi, ndr) faceva una vita isolata, ritirata. Non mangiava da giorni, viveva da solo ed evitava di uscire e di avere frequentazioni.

Probabilmente dovranno essere indagati anche questi aspetti. Sono dati che vano oggi approfonditi, esplorati e sviscerati”.

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A quanto pare non vi erano nemmeno situazioni particolari in famiglia. “Contesto di provenienza sanissimo – dichiara Dell’Aquila – madre e padre lavoratori incensurati, bravissime persone. Il melodramma, purtroppo, abbraccia oggi entrambi i giovani. Il pensiero, ovviamente, è rivolto alla vittima che si trova in una condizione critica. La prima ambizione è che l’offeso si rimetta il prima possibile. Verranno dopo tutte le varie considerazioni che il caso richiede”.

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