“So i loro nomi, perché sono stati ricostruiti nei giorni successivi e saranno nella denuncia che il mio avvocato sta preparando. Non li conoscevo personalmente, perché non sono di Foggia, ma li ho visti molto bene in faccia”.
E’ quanto ha dichiarato in un’intervista a Repubblica Leonardo Di Francesco, il 23enne che il 2 aprile scorso è stato colpito da un calcio da un poliziotto dopo essere stato fermato da altri colleghi, a Foggia. Prima dell’episodio il giovane non si era fermato all’alt della polizia e aveva scatenato un inseguimento durato diversi chilometri.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
“Dicevo: ‘scusate, scusate, non lo faccio più’. Ma il poliziotto mi rispondeva: ‘Se continui a chiedere scusa ti ammazzo’ e continuava a colpirmi”. “A colpirmi sono stati in due”, ha aggiunto il 23enne. “Gli altri poliziotti gli dicevano di smetterla ma uno soprattutto era molto arrabbiato. Intorno c’erano altre persone, quelle che abitano vicino casa di mia madre gridavano ma non serviva a niente”.
La vicenda è salita alla ribalta della cronaca nazionale perché alcuni cittadini hanno ripreso l’aggressione e hanno pubblicato il video su Tik Tok.
Il giovane ha affermato di essere stato colpito anche in Questura. “Sono arrivato in Questura alle 17.40 e sono stato rilasciato, per tornare a casa agli arresti domiciliari, intorno a mezzanotte. Mi hanno colpito di nuovo, io continuavo a dire ‘scusate non lo faccio più’ ma non serviva, mi hanno tirato forte i capelli e graffiato in testa”.
Zone Transition
Zone Transition
Il ragazzo, poi, ha affermato di non avere precedenti penali. “L’unico problema che ho avuto è stato un paio di mesi fa, quando i carabinieri mi hanno trovato in macchina senza patente e hanno disposto il fermo”.