Nessuna dichiarazione o intervista ufficiale, nessun bilancio del lavoro svolto nei 3 anni al Comando dei Carabinieri di Foggia, solo un’occasione per lo più informale per salutare la stampa in vista del suo nuovo incarico a Napoli, presso il Comando del 10° Reggimento carabinieri “Campania”. E’ stato questo il commiato alla città del comandante Nicola Lorenzon che lascia il testimone a Michele Miulli, ufficiale dell’Arma proveniente dal reparto operativo del Comando di Milano, con ruoli operativi nel Nucleo investigativo di Reggio Calabria, Palermo e Milano. Miulli, pugliese, originario di Castellaneta in provincia di Taranto, si è detto emozionato per il suo primo incarico in Puglia e in provincia di Foggia, “una terra che sicuramente saprà stimolare le mie funzioni professionali nel ruolo che, ufficialmente da domani (oggi, ndr), andrò a rivestire”.
Nessuna pubblica previsione o linea guida operativa - per esempio, sulle diverse operazioni dei carabinieri in via di sviluppo in Capitanata - neppure da parte del nuovo comandante.
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“Le nuove norme sulla comunicazione tra Procure e stampa non ci consentono di rilasciare, in questo momento, interviste ufficiali”, ha spiegato Lorenzon, che ha stilato però un bilancio umano e affettivo su Foggia e la sua provincia, ringraziando gli organi di informazione presenti per la disponibilità mostrata durante il suo mandato. Un rapporto aperto, iniziato nel migliore dei modi ma purtroppo condizionato, negli ultimi tempi, dalle nuove regole che stanno riducendo, in maniera anche sensibile, lo spazio di comunicazione tra gli organi giurisdizionali e le testate giornalistiche.
In tutti i modi, ad assicurare per il futuro, nonostante tutto, pieno spirito collaborativo verso l’informazione locale, ci ha pensato il nuovo comandante Miulli (già delegato del Comando provinciale di Milano ai rapporti con gli organi di informazione): “Sarà massima la mia disponibilità nei vostri confronti – ha detto Miulli ai giornalisti presenti nell’ufficio di Comando di Foggia -. Riconosco alla stampa una funzione importante per la democrazia”.
Il passaggio di consegne tra Lorenzon e Miulli è gia avvenuto nelle scorse ore: un momento in cui tra i due comandanti - è stato genericamente raccontato - si è affrontato il bilancio del lavoro svolto e le prospettive future di quello ancora a venire sul territorio, nell’alveo del proseguimento della linea istituzionale stabilita.
“Auguro al nuovo comandante – ha detto Lorenzon – di non avere più a che fare con la pandemia, un periodo che ha messo alla prova il nostro lavoro sul territorio, e, nonostante ciò, l’attività investigativa del Comando del Carabinieri di Foggia non è mai cessata, né alcuna caserma è stata mai chiusa per un solo giorno”.
Lorenzon ha inoltre sottolineato il lavoro svolto, spesso in silenzio, dagli uomini dell’Arma di Foggia. “Senza i clamori della cronaca, secondo quella che è la specifica filosofia e tradizione operativa dei carabinieri”, ha putualizzato il colonnello.
Purtroppo, però, ha dovuto ammettere Lorenzon su sollecitazione della stampa, il “Patto con la città” lanciato al momento del suo insediamento in questa provincia, in ordine cioè alla promessa di “stimolare la parte buona di questa terra”, ha dovuto subire i rallentamenti imposti dal Covid. “Le chiusure in pandemia hanno condizionato il rapporto con la cittadinanza”, ha evidenziato Lorenzon.
Nessun consiglio particolare a Miulli su come operare in Capitanata: “Non ne ha bisogno, ha già grande esperienza professionale”, è andato tranchant.
Poi il ricordo affettivo della Capitanata: “Porterò con me la grande bellezza, ancora inespressa, di questo territorio. Caratterizzato da meraviglie naturalistiche, splendide mete turistiche e tante brave persone: aspetti che spesso, purtroppo, passano mediaticamente in secondo piano a causa degli avvenimenti di cronaca nera. Guardando la tv o leggendo i giornali – ha continuato Lorenzon – si può essere indotti a pensare che Foggia sia una città in cui non mettere piede. Invece è una città come le altre, che può e deve migliorare”.
Infine il momento umano e personale più difficile del suo mandato in Capitanata: “Quando è venuto a mancare, a causa del coronavirus, il collega brigadiere Claudio Santoro di Lucera, proprio agli inizi della pandemia”, ha rievocato, con un velo di tristezza, Lorenzon.
Zone Transition
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E i ricordi di più grande affetto attestati dalla comunità locale all’Arma della provincia di Foggia? “In tutte le occasioni in giro per il territorio - ha concluso l’ormai ex comandante dei carabinieri di Capitanata -, in cui è stata celebrata la figura del luogotenente Vincenzo Di Gennaro (il maresciallo maggiore dei carabinieri ucciso nel 2019 da un pregiudicato durante un controllo a Cagnano Varano, ndr). Anche i bambini hanno ricordato Di Gennaro dedicandogli bellissimi disegni”.