A partire dal 1° maggio e con l’entrata in vigore dell’ordinanza Balneare della Regione Puglia gli stabilimenti balneari, e in generale le strutture turistico-ricreative, si apprestano ad avviare la propria attività sul litorale garganico.
Come di consueto, i militari della Guardia Costiera assicureranno nel periodo estivo una presenza continua e capillare sul territorio: in mare, per assicurare il corretto svolgimento delle attività connesse alla nautica da diporto e presso gli stabilimenti per verificare la corretta applicazione delle prescrizioni dell’ordinanza regionale e delle ordinanze di sicurezza, valide nel circondario di Manfredonia e in quello di Vieste.
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In aggiunta, si è da poco conclusa un’intensa campagna di monitoraggio costiero condotta dal Nucleo operativo di Polizia Ambientale (Nopa) del Compartimento marittimo di Manfredonia, sotto il coordinamento del 6^ centro di coordinamento ambientale marino della direzione marittima di Bari, finalizzata all’individuazione e repressione di condotte contra legem in materia ambientale e demaniale.
Nel corso della corrente stagione invernale, e al pari di quanto svolto negli anni scorsi, oltre la consueta attività di controllo relativa all’eventuale realizzazione di nuove opere abusive, l’attività di polizia demaniale è stata focalizzata sulla verifica del corretto adempimento delle prescrizioni di destagionalizzazione e cioè lo smontaggio delle opere ricadenti su pubblico demanio marittimo al termine stagione estiva, imposto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente per territorio, al fine di tutelare i vincoli paesaggistici insistenti in ciascuna area.
Il nucleo, composto da 25 militari appartenenti a tutti gli uffici ricadenti sotto il compartimento marittimo di Manfredonia (Vieste, Rodi Garganico, Peschici e Lesina), ha mappato l’intera costa di giurisdizione, da Zapponeta fino a Marina di Chieuti, procedendo quindi a una puntuale verifica delle aree demaniali dove sono posizionati 141 stabilimenti balneari.
Sono state accertate irregolarità riconducibili a opere abusivamente realizzate (senza titolo o non oggetto di smontaggio) in 12 stabilimenti balneari, motivo per cui i rispettivi titolari sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria per violazioni di norme a tutela del demanio marittimo e del paesaggio.
Nei casi di particolare gravità, sette in totale, si è proceduto anche al sequestro dei manufatti abusivamente realizzati e occupanti in totale un’area di 900 mq.
“Si precisa che la posizione delle persone indagate è al vaglio dell’autorità giudiziaria – si legge in una nota –pertanto le stesse non possono essere considerate colpevoli sino all’eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva”.
Parallelamente all’attività di polizia giudiziaria, le risultanze dei controlli sono state trasmesse alle Municipalità costiere per consentire l’adozione delle ordinanze di demolizione, nonché il recupero dei canoni risarcitori quale indennizzo sull’abuso commesso a discapito della fruibilità del demanio marittimo e in generale della collettività.
Zone Transition
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“L’attività di polizia demaniale proseguirà nel corso della prossima stagione balneare per garantire il regolare e sicuro svolgimento di tutte le attività turistico-ricreative sulle coste garganiche”, si legge infine.