Silvana Foglietta era nata a Foggia, ma da giovane lasciò la sua città per trasferirsi a Ostuni, dove si innamorò dell’imprenditore Cosimo Persano con il quale ebbe quattro figli.
Silvana coltivava il sogno di una vita felice e serena, ma un evento del tutto inaspettato per la donna la trascinò in un incubo.
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Il 9 gennaio del 1990 suo marito Cosimo viene assassinato per ordine della Sacra Corona Unita. L’uomo fu vittima di un commando armato che lo raggiunse mentre era in auto con il suo autista. Cosimo tentò anche di fuggire a piedi, ma fu raggiunto dai sicari che lo freddarono sparandogli contro diversi colpi di fucile. Un mese dopo fu ucciso anche il suo autista che era riuscito a sopravvivere all’agguato in cui fu giustiziato Cosimo.
Non dandosi pace per la morte del compagno, iniziò a indagare sulla sua morte. Silvana aveva quattro figli da crescere, aveva cercato di recuperare dei soldi che il marito aveva investito e, soprattutto, si era rivolta alla magistratura.
Nel frattempo investì i soldi del compagno in alcune attività, al fine di mantenere i figli. Quando si rivolse alla magistratura, la Sacra Corona Unita, temendo potesse rilasciare dichiarazioni pericolose per l’organizzazione, decise di ucciderla.
Il 7 febbraio 1991 fu sequestrata dopo essere uscita di casa. Erano le 16:30 e da quel momento si persero le sue tracce e il suo corpo non è mai stato ritrovato. La donna transitava a bordo della sua auto, quando fu bloccata da un commando composto da diverse persone. A nulla valse il tentativo della donna di chiudersi in auto bloccando le portiere. Gli assalitori sfondarono il parabrezza con un grosso masso e la sequestrarono.
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Anche quel giorno, come faceva quotidianamente, prima di uscire di casa Silvana disse ai suoi figli di allertare le forze dell’ordine se non l’avessero vista rincasare. Aveva 37 anni e da quel momento i suoi figli continuano a chiedere verità e giustizia per la sparizione della madre.
(fonte: napolitan.it)