Ancora un incendio ai danni di un mezzo della Ecogreen, azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Peschici: è successo nella notte tra martedì e mercoledì, presso l’autoparco in una zona periferica del centro garganico. Il veicolo, già non funzionante, è andato distrutto, le fiamme hanno danneggiato anche altri due mezzi.
E’ il terzo episodio nel giro di tre mesi che coinvolge le proprietà dell’azienda: il primo risale ad inizio novembre dello scorso anno quando hanno preso fuoco mezzi e altro materiale nel centro di raccolta rifiuti; a dicembre ad andare in fumo sono stati due cassoni pieni di rifiuti, destinati allo smaltimento, sempre stoccati presso il Crr.
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“Basta – ha tuonato il Sindaco Franco Tavaglione dalla sua pagina Facebook –, bisogna reagire”.
Lo stesso era intervenuto a difesa della Ecogreen subito dopo il secondo incendio, dicendo in consiglio comunale: “Al di là dei danni economici, la ripetizione di determinati episodi criminosi, mira a dare messaggi precisi di intimidazione, con qualche obiettivo nascosto per concretizzare il quale, qualcuno mette in atto un’attività illecita, criminale. I messaggi sono pesanti, non tanto il danno economico. Vi ricordo il primo episodio in cui uomini incappucciati hanno fermato un mezzo costringendo gli autisti a scendere dal mezzo che poi è stato incendiato. Poi c’è stato un altro episodio sventato, per fortuna. Ce ne sono stati altri. C’è il tentativo scellerato di occupare questo servizio di gestione dei rifiuti che, vi ricordo, è stato legittimamente affidato con gara che si è svolta presso la stazione unica appaltante della Provincia di Foggia, unità organizzativa esterna ai Comuni per la gestione delle gare d’appalto di una certa entità, fortemente sostenuta dall’allora Prefetto di Foggia Anna Maria Tirone. L’Ecogreen è evidentemente ritenuta rea di essersi aggiudicata una gara d’appalto. La Sua ci garantisce trasparenza e legittimità delle gare d’appalto. La situazione va affrontata in maniera seria e rigorosa. Ho piena fiducia sia nelle forze dell’ordine che nella magistratura. All’episodio è stata data l’attenzione che merita, sono tranquillo che chi ha il compito d’indagare riuscirà a venirne a capo. Il muro di omertà, innalzato da chi è abituato a creare disordini nella nostra società, deve assottigliarsi fino a diventare trasparente. Deve essere ammirato il coraggio dell’imprenditore titolare della ditta perché è evidente che le richieste del passato non sono state accettate così come le richieste del presente”.
La Ecogreen, che si è riaggiudicata l’appalto di Peschici a febbraio 2021, ha anche altri problemi da affrontare: a dicembre infatti è stata dichiarata ufficialmente fallita, come anticipato su queste colonne, dopo un periodo di concordato preventivo, partito già nel 2019.
Al momento il curatore fallimentare, nominato dal tribunale di Campobasso, Enrico Di Nucci, sta pagando regolarmente le retribuzioni dei lavoratori ma la preoccupazione monta tra i dipendenti per l’incertezza che aleggia sul loro futuro. L’esercizio provvisorio scade infatti il 31 marzo prossimo e non è chiaro cosa succederà al servizio, potrebbe scattare la proroga per la Ecogreen o si potrebbe optare per l’assegnazione ad altra azienda.
E presto Peschici sarà meta di migliaia di turisti che moltiplicheranno la quantità di rifiuti che il personale dovrà raccogliere, in condizioni, come raccontato più volte, non ottimali.
In paese i peschiciani sembrano smarriti ma nessuno pare volersi esprimere, la speranza è tuttavia quella che si venga presto a capo di questa situazione e si ripristini una volta per tutte la legalità e, con essa, la tranquillità. Il timore che serpeggia però è che questi episodi di violenza generino nei visitatori la paura di trascorrere le proprie vacanze sul Gargano, con tutte le ripercussioni che questa cattiva pubblicità potrebbe avere sull’economia del centro balneare.
Sempre a novembre, anche lo chef Domenico Cilenti, del ristorante Porta di Basso, di recente insignito con la prestigiosa stella Michelin, è stato vittima di un attentato: la sua auto è stata dilaniata da una bomba carta, proprio sotto casa sua.
Zone Transition
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I fatti di Peschici si vanno a sommare alla scia di bombe e incendi che nelle ultime settimane hanno interessato le attività commerciali di tutta la Capitanata, fatti che hanno portato la ministra dell’interno Luciana Lamorgese a Foggia, ad assicurare la risposta ferma e tempestiva dello Stato.