Ultime ore di attesa, a Manfredonia, prima della ufficializzazione della lista M5S a sostegno del candidato sindaco civico Antonio Tasso. Una lista che al momento è lontana dai 24 nomi, sorta in extremis dopo che la base contiana ha digerito la necessità di accordarsi con l’ex parlamentare per non essere irrilevanti alle urne di giugno. Intanto dalle varie coalizioni è tutto un inneggiare ad etica e legalità, rischiando il solito e mero esercizio retorico di fronte ad una comunità scottata da tante vicende nefaste, amministrative e giudiziarie. “Io distinguerei i morali dai moralisti, perché molti di coloro che parlano di etica, a forza di discutere non hanno poi il tempo di praticarla”, diceva Giulio Andreotti in una citazione che ha parecchio senso anche sostituendo etica con legalità. “L’etica della legalità rappresenta un pilastro fondamentale del programma della coalizione Manfredonia 2024”, dice il candidato sindaco Ugo Galli, che sabato, dalle ore 19.30, a Palazzo Celestini, presenterà le proprie sette liste coi deputati di FI e FdI, Giandiego Gatta e Giandonato La Salandra. Durante la serata, sarà sottoscritto il codice di regolamentazione, approvato dalla Commissione parlamentare antimafia, da parte dei coordinatori delle sette liste.
“Ancor prima dell’adesione di FI e FdI alla nostra coalizione avevamo già assunto l'impegno, con le mie cinque civiche, di sottoscrivere formalmente un codice della natura di quello della Commissione, eravamo dunque già orientati in quel senso. Ogni candidato non deve essere stato né condannato né sottoposto a procedimenti penali per una vasta tipologia di reati e decadere alla carica. Se la notizia del coinvolgimento in un procedimento giudiziario arriva dopo l'assunzione della stessa si decade”, sottolinea a l’Attacco l’avvocato e dirigente Arif , che appare destinato al ballottaggio contro La Marca.
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“Intendo adottare anche ulteriori misure rafforzative, per esempio la possibilità concreta di estendere ai componenti della giunta il codice di comportamento dei dipendenti pubblici e di affidare tutti gli appalti esclusivamente ad operatori iscritti nella White list della Prefettura, compresi quelli sotto soglia. Rispetto alla stazione unica appaltante esamineremo attentamente la vicenda privilegiando l'opzione che garantisce di presidiare al meglio l'affidamento degli appalti comunali”, conclude Galli.
“Etica e legalità rischiano di essere solo belle parole”, ammette a l’Attacco Domenico La Marca, candidato sindaco del centrosinistra, alla guida di sei liste. “La mia candidatura è stata voluta anche a garanzia che ciò non avvenga. Come coalizione abbiamo firmato un patto che prevede regole precise. C'è un comitato di garanzia che assicura candidati credibili, ho chiesto a tutti loro di firmare gli appelli di Libera e Avviso pubblico. Il primo atto una volta insediati sarà aderire ad Avviso pubblico e creare un Osservatorio su questi temi. Ho detto, inoltre, ai miei candidati di dare un peso alle parole nel momento in cui incontrano le persone, evitando false promesse e favori o soldi in cambio di voti. Cose gravissime da denunciare immediatamente”.
“Ma la legalità è uno strumento, non la soluzione. Servono anche altri strumenti, quali la partecipazione e la solidarietà, affinché Manfredonia sia più giusta, trasparente e vera. La rottura col passato deve avvenire principalmente nel modo di fare. Nelle mie liste ci sono persone che hanno avuto esperienze amministrative e hanno fatto bene l'opposizione nell'ultima consiliatura (con Rotice sindaco, ndr). Inoltre abbiamo volti nuovi, persone che incarnano una narrazione nuova e che sono abituate ad operare a contatto con la gente. La mia candidatura viene da un lungo percorso delle forze di centrosinistra dopo la presa di coscienza degli errori commessi in passato. Ce ne sono stati molteplici sia prima dello scioglimento che negli ultimi due anni di amministrazione ordinaria. Oggi c'è una piena coscienza, lo vedo anche negli altri candidati sindaci. Siamo chiamati a una fase nuova rispetto alle precedenti amministrazioni: io intendo ridare dignità alle istituzioni, persa negli ultimi dieci anni”.
Il centrosinistra intende confermare l’adesione alla Centrale unica di committenza Tavoliere, quella di Cerignola? O vuole aderire alla Stazione unica appaltante della Provincia, nata in accordo con la Prefettura? “Non ne abbiamo ancora discusso, non è il momento”, la risposta del noto operatore sociale. “Dovremo sicuramente garantire la massima trasparenza e il totale rispetto della legge, troveremo lo strumento giusto”.
Cinque le liste a supporto di Tasso, che è netto parlando con l’Attacco: “Il tema dell'etica, legalità e giustizia - che è scontato in chi si propone alla guida di una città importante come Manfredonia, per quanto sofferente e penalizzata - dalla coalizione che rappresento è stato messo in pratica nella scelta dei candidati, che sono persone slegate da ogni logica partitica, nessun legame col passato amministrativo remoto o prossimo e correttezza nel proprio storico modo di agire. Poca filosofia e tanta concretezza in questo. Per quanto riguarda la stazione unica appaltante ritengo che un ambito più vasto come quello provinciale possa offrire maggiore snellimento, trasparenza e imparzialità delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici”.
L’avvocato Vincenzo Di Staso, ex capogruppo di FI, è il candidato sindaco della civica roticiana Strada facendo, di Lega e UdC. Tre le sue liste, in via di completamento. “Mi dà molto fastidio l'abuso dei termini, serve andare sulle questioni concrete evitando i teoremi”, dichiara a l’Attacco.
Zone Transition
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“Gli scandali baresi insegnano che si può strombazzare contro la mafia e fregiarsi di etichette e patenti di legalità salvo poi ritrovarsi coinvolti in inchieste giudiziarie. Il primo dovere è denunciare anche nel silenzio. Conosco direttamente tutti i candidati nelle mie liste. Alla gente che mi si è avvicinata proponendo sostegno elettorale in cambio di aiuti economici ho detto no. L'indagine di Bari sul voto di scambio avrà un’influenza su queste comunali ma non vorrei che qualcuno stesse elaborando un sistema alternativo per cercare di essere più furbo e non farsi scoprire. Tante persone devono essere allontanate dai comitati elettorali, sia soggetti legati a portatori di voti che a persone coinvolte a procedimenti giudiziari di un certo peso”.