Il giorno dopo la conferenza stampa del sindaco Decaro e la difesa d’ufficio per tutta la città, il capoluogo metabolizza lentamente quanto accaduto nello spazio di poco meno di ventiquattr’ore. Alla pausa di riflessione su giornali e tv si accompagna il lunghissimo effluvio di parole spese sul “caso Bari” divenuto di portata nazionale, campo di battaglia e terreno fertile di polemiche se non altro perchè il capoluogo è chiamato al voto il prossimo mese di giugno e perchè il primo cittadino è anche presidente nazionale Anci. Di qui la solidarietà espressa da parlamentari e sindaci del centrosinistra che punta l’indice contro il Ministro Piantedosi, complice di una presunta strumentalizzazione politica della vicenda. Sulla vicenda abbiamo senitio il parere dell’avvocato Michele Laforgia, candidato alle primarie del centrosinistra.
Avvocato Laforgia non le sembra che sul caso Bari si sia creata troppa enfasi e che il tutto sia estremamente politicizzato?
La forzatura è stata fatta dal centrodestra, che si è presentato dal Ministro in pompa magna e sotto le luci dei riflettori per invocare il commissariamento. Purtroppo questa vicenda parte non male ma malissimo, perché non è un bene che parlamentari baresi lavorino contro la loro città. Avrebbero dovuto sorvegliare prima, forse. Dopodichè questa vicenda a poco più di due mesi dalle elezioni è a dir poco paradossale. Per parte mia, credo che non abbiamo nulla da temere. Uso il termine “noi”, perché io mi sento parte di questa maggioranza. La commissione di indagine non farà che accertare quello che sanno tutti, che non siamo sotto l’assedio della criminalità, semmai siamo noi che abbiamo messa la criminalità sotto assedio.
L’intervento di Piantedosi alla luce della documentazione poteva essere evitato?
Certo non è un atto dovuto, perché il Ministero ha ampia facoltà discrezionale. Non so se si potesse evitare perché non so quali elementi il Ministero abbia acquisito per il tramite della Prefettura. Quello che so io, tanto da professionista quanto da cittadino informato sui fatti, è che di condizionamenti della vita amministrativa (questo è il presupposto per lo scioglimento) a Bari non ce ne sono stati. Dico da tempo che abbiamo una situazione delicata, che ci sono 14 clan, che il nostro tessuto sociale è sotto i colpi della crisi, che sono aumentate le diseguaglianze e le fasce di cittadini a rischio povertà. Non voglio negare l’esistenza dei problemi, semmai discutere quali possono essere le soluzioni.
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Ritiene che ci siano delle analogie con le vicende che hanno portato allo scioglimento a Foggia?
Mi sembrano due situazioni completamente diverse. Nessuna persona di buon senso potrebbe paragonare i problemi che si sono presentati a Foggia in questi anni con quelli che riguardano Bari, sia in termini di pervasività delle organizzazioni criminali sia in termini di debolezza e permeabilità dell’apparato politico e amministrativo. Credo che questo sia evidente a tutti. Gli atti che riguardano lo scioglimento a Foggia e le misure adottate segnano una evidente differenza con la situazione barese. Mi sembra che la situazione stia cambiando anche a Foggia, e questo è un buon segno.
Tornando alle primarie, lei più volte è tornato sui rischi delle primarie ancor prima dell’inchiesta.
Inchieste sul voto di scambio politico mafioso ce ne sono state, ce ne sono e ce ne saranno. Avendo partecipato attivamente alle ultime campagne elettorali so che non tutto è andato bene, in passato, come qualcuno continua ostinatamente a ripetere. Nel 2014 il concorrente di Decaro per il centrosinistra era l’avv. Olivieri, attualmente in carcere per voto di scambio politico-mafioso. Non ci voleva la palla di cristallo per manifestare questi dubbi e segnalare questo rischio, puntualmente confermato dall’inchiesta “Codice interno”.
Zone Transition
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La posizione del M5s: sembra che i pentastellati vogliano mantenersi equidistanti.
Non sono d’accordo. Il M5s è stabilmente all’interno della coalizione progressista. Lo era anche prima di esprimersi esplicitamente a favore della mia candidatura, lo ha ribadito dopo accettando le primarie, che sono uno strumento di selezione che loro non condividono e, per la verità, non piace neanche a me. Eppure il Movimento è stato all’opposizione in questi dieci anni. Penso che abbiano fatto una scelta consapevole, coerente e priva di ambiguità.