La politica promuove sovente l’idea di dare spazio ai giovani leader, tuttavia questi si scontrano con barriere strutturali, resistenza al cambiamento e mancanza di opportunità. I politici stessi possono rimanere a lungo in carica, ostacolando il ricambio e creando una generazione di ‘politici di carriera’. Non ci sono elezioni amministrative – per limitarsi a quello che succede nelle municipalità – in cui i contendenti scendano in campo senza sbandierare ai quattro venti parole come “rinnovamento”, “ricambio generazionale”, “apertura alla società civile” e simili. La crisi del sistema rappresentativo ha prostrato i partiti, svuotati del capitale umano e dei contenuti. E nemmeno il proliferare di civismi (veri o presunti) riesce a colmare la distanza siderale che separa la comunità locale da partiti, movimenti e liste varie. Difficoltà che sono apparse evidenti già nella composizione delle liste per le prossime amministrative a Manfredonia, dal momento che tutti hanno faticato per mettere su una ventina di nominativi. Che poi questi ultimi rappresentino gruppi di interesse sarà tutto da vedere e, al momento, è impossibile definire chiaramente chi si cimenta con un reale seguito e chi, invece, è stato tirato in ballo per fare numero.
Quello che si comincia ad intuire, dai ‘santini elettorali’ che stanno circolando da qualche giorno, è che non ci sarà nessun vero cambiamento nella classe dirigente sipontina. Qualcuno ha cambiato casacca ma, bene o male, i volti sono sempre gli stessi. Domenico La Marca ha cinque liste che sostengono la sua candidatura a primo cittadino. Tre quarti dei 24 candidati di CON Manfredonia sono alla loro prima competizione elettorale, e soltanto Maria Teresa Valente ha già un’esperienza amministrativa. Con La Marca Sindaco, invece, c’è l’ex consigliere dei Verdi Alfredo De Luca con un drappello di altri 20 candidati poco ignoti nel panorama politico.
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I 24 di Manfredonia Civica sono tutti novizi, mentre in Molo 21 spicca più di uno già noto: l’ex consigliere Michele Iacoviello e la sua collega, ex roticiana però, Antonia Facciorusso, con Marcello Castigliego e Michelina Quitadamo. Anche il Partito Democratico ha cercato nuovo innesti ma non sembra che possano riscuotere messi di voti, a differenza di quello che potrebbe essere l’esito delle candidature dell’ex consigliera Mariarita Valentino, con l’ex segretario Raffaele Caputo, il giovane imprenditore Matteo Gentile (che era stato anche proposto come candidato Sindaco) e l’ex assessore Tonino Angelillis.
Progetto Popolare, infine, ha messo insieme 24 candidati e c’è chi dice che potrà essere una delle liste più votate. Più che giovani, ci sono numerosi esordienti. Ma il timone è retto comunque dagli ex consiglieri Francesco Schiavone e Sara Delle Rose, con Antonietta D’Anzeris e Gianpio Ognissanti. Sono cinque le liste che propongono Antonio Tasso Sindaco di Manfredonia: AgiAmo, Sipontum, Antonio Tasso Sindaco, Noi Siamo Manfredonia e gli ultimi arrivati MoVimento 5 Stelle.
Per quanto manchi ancora la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune di Manfredonia della composizione di tutte le liste, si può dire già da ora che gli unici candidati con pregresse esperienze sono l’ex consigliere (una volta pentastellato) Massimiliano Ritucci e Gianluca Totaro, che invece è stato consigliere M5S d’opposizione durante la scorsa esperienza amministrativa di Gianni Rotice.
Vincenzo Di Staso presenterà i candidati nei prossimi giorni ma, nel frattempo, sono stati resi pubblici quelli che fanno parte di Strada Facendo e, quasi del tutto in blocco, sono gli stessi che hanno preso parte attiva al precedente governo cittadino di Rotice. Esordisce nella contesa elettorale l’ex assessora Grazia Pennella, si rimette al giudizio dei manfredoniani anche l’ex assessora Anna Trotta e, con lei, gli ex consiglieri Ciro Campanella, Mary Fabrizio, Michele Paglione, Francesco Riganti e Piercosimo Zino. Tra le sette liste unite nell’appoggio alla candidatura a Sindaco di Ugo Galli, abbondano gli sconosciuti alla grande platea e il loro peso elettorale è un’assoluta incognita. Proprio la lista del candidato primo cittadino rende l’idea, dal momento che è composta pressoché totalmente da professionisti alla loro prima candidatura.
Prima esperienza per tutto il gruppo di Manfredonia al Centro. Un po' come Forza Manfredonia, anche se in questo caso c’è l’ex vicesindaco Giuseppe Basta che dovrebbe fare da chioccia – nonostante la sua pur sempre giovane età – ad un gruppo di candidati in erba anche dal punto di vista anagrafico. Di Fratelli d’Italia non si sa ancora bene e di Città Protagonista si conosce la candidatura dell’ex assessore Libero Palumbo. Invece Forza Italia ripropone gli ex consiglieri Liliana Rinaldi e Marco Di Bari, attorniati da un drappello di visi che, in questo momento, non dicono molto.
Zone Transition
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Generazione Viva – una sorte di clone di Italia Viva – ha nell’onorevole Francesca Troiano l’unica con qualche precedente esperienza elettorale, anche se nel suo caso si trattò di una votazione sulla piattaforma online del M5S.