All’indomani della prevista vittoria, a Manfredonia, di Domenico la Marca sostenuto dal ricompattato centrosinistra, il tema che desta la maggiore preoccupazione resta quello del record negativo di affluenza alle urne. In un contesto generale di basse percentuali, il Golfo ci ha aggiunto in più un evidentissimo scollamento tra la politica e la comunità, che in netta prevalenza ha voluto boicottare i seggi. Per il secondo turno si è visto appena poco più di un elettore su tre: il 36,29% dopo il già sconfortante 58,18% del primo turno. Come dire che l’8 e 9 giugno erano state le liste delle quattro coalizioni in campo a rendere l’affluenza più decente, per quanto sempre drammaticamente bassa. I 17.500 votanti del ballottaggio, peraltro, sono stati 3.591 in meno rispetto ai 21.091 (pari al 43,31% degli aventi diritto) del secondo turno che nel 2021 elesse primo cittadino Gianni Rotice. Minori anche i consensi andati ai due sfidanti: per la Marca 10.213 (59,38%), contro i 6.986 voti andati al candidato del centrodestra Ugo Galli (40,62%), laddove tre anni fa l’edile e ingegnere incassò 11.545 consensi (56,40%), mentre l’ex sindaco Gaetano Prencipe si fermò a quota 8.996 (43,80%).
Ecco come sarà composto il nuovo consiglio comunale, al netto di assessorati e presidenza dell’assise. In maggioranza cinque piddini (Mariarita Valentino, Matteo Gentile, Paola Leone, Gino Castriotta, Cecilia Simone), tre di Progetto Popolare (Francesco Schiavone, Gianpio Ognissanti, Antonietta D’Anzeris), tre di Molo21 (Michele Iacoviello, Michelina Quitadamo, Matteo La Torre), due di CON (Maria D’Ambrosio, Maria Teresa Valente), uno di Manfredonia Civica (Nicola Mangano), uno di la Marca Sindaco (Alfredo De Luca). In minoranza: Galli con Liliana Rinaldi, Fabio Di Bari, Libero Palumbo, Peppino Marasco; Antonio Tasso col braccio destro Massimiliano Ritucci e il 5S Gianluca Totaro; il roticiano Vincenzo Di Staso.
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La politica sipontina saprà finalmente riflettere sui segnali totalmente negativi derivanti dalla diserzione delle urne? E’ quello che prova a fare l’ex parlamentare e candidato sindaco Tasso. “Manfredonia, o quello che resta dell’elettorato attivo, ha scelto il suo sindaco, quindi, congratulazioni a Domenico la Marca”, dicono Tasso e Ritucci a l’Attacco. “È giusto che abbia l’onore dei festeggiamenti da parte dei suoi sostenitori, perché tra un po’ arriverà l’onere del governo di una città drammaticamente devastata. Manfredonia non può aspettare oltre una guida politica che si assuma la responsabilità di scelte difficili. Pertanto, confidiamo nell’amore per la collettività spesso dichiarato, nelle competenze più volte richiamate, nella conoscenza delle criticità e delle falle amministrative che non dovrebbe mancare, per costituire, in tempi brevissimi, una giunta di qualità che dia seguito alla visione raccontata dal neo sindaco in campagna elettorale che ci permetta di cominciare a lavorare prestissimo per il rilancio della nostra città. Va detto, però, che finora della visione di la Marca non si è capito molto, a parte il richiamo costante ad un futuro vago, ma certamente è una nostra carenza”.
“La coalizione che mi ha sostenuto è riuscita ad eleggere tre consiglieri: oltre al sottoscritto, anche Gianluca Totaro del M5S e Massimiliano Ritucci di AgiAMO”, continua Tasso. “Insieme, porteremo avanti un’opposizione ferrea nell’attività di verifica dell’azione amministrativa, inflessibile nel ricordare alla nuova amministrazione il proprio dovere e gli obblighi verso la collettività, decisa nel sostenere le ragioni dei cittadini e delle realtà produttive. In passato, abbiamo dimostrato di averne la capacità. Al contempo, le nostre proposte non mancheranno. Ne avremo tante, di diverso genere e, sempre, a favore della città. Saremo vigorosi nel sostenerle, quanto risoluti nello stigmatizzare gli inadempimenti ed eventuale mancanza di attenzione”.
Zone Transition
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“La drammatica affluenza del secondo turno, dopo che nemmeno quella del primo era stata esaltante, mi porta a qualche considerazione a caldo che stride un po’ con quelle espresse dal nuovo sindaco sull’onda emotiva dell’affermazione elettorale conseguita, con l’espressione del voto di circa un quinto degli aventi diritto, mi pare giusto ricordarlo”, osserva Ritucci, che torna in aula consiliare dopo l’esperienza fatta tra il 2015 e il 2019 quando sindaco era Angelo Riccardi, al secondo mandato. “Infatti, quando sento dichiarare che l’azione di la Marca ha risvegliato la fiducia di tanta gente, soprattutto dei giovani che desiderano sognare, e guardo le percentuali di partecipazione al voto - le più basse della provincia e, forse, della Puglia - mi viene il dubbio che probabilmente abbiamo partecipato a competizioni diverse. Oppure, quando afferma che la sua è la vittoria della gente “perbene” cosa vuol dire esattamente? Che coloro che hanno votato per Antonio Tasso e per gli altri candidati sindaci al primo turno, o per il suo avversario al ballottaggio, sono elettori meno perbene? O, peggio, lo è la cospicua parte di coloro che non sono andati a votare?”.
“È opportuno rilevare, inoltre, che il neosindaco è stato elemento trainato dalla coalizione e non trainante, avendo preso meno voti personali, come indicato anche dal direttore de l’Attacco Paciello in un suo video-editoriale”, concludono Tasso e Ritucci. “Comunque, per stemperare la situazione, rubricheremmo il tutto come una eccessiva euforia imprudente, attendendo la nuova amministrazione alla prova dei fatti, che speriamo avvenga in tempi molto rapidi. Rinnoviamo, infine, le congratulazioni a Domenico la Marca ed alla sua squadra, avendo il piacere di incontrarli, quanto prima, in aula”.