Il Partito democratico punta alla Puglia per provare ad invertire le sorti delle politiche del 25 settembre, che, sul piano nazionale, appaiono già in mano al centrodestra. A corroborare le speranze riposte dai dem nel Tacco d’Italia, un sondaggio, sul tavolo di Enrico Letta, che darebbe per appaiati - sostanzialmente sulle stesse percentuali - Fratelli d’Italia, il Movimento 5 Stelle e lo stesso Pd in testa alla classifica del consenso popolare pugliese. “Noi vinciamo in Puglia”, ha detto fiducioso Letta alla stampa foggiana, domenica scorsa, a conclusione del tour elettorale attraverso il Tacco d’Italia, in cui il segretario nazionale del Partito democratico ha presentato la "Carta-Manifesto per il Sud e per le Isole". Ad accoglierlo in piazza Giordano - accompagnato dai candidati territoriali, e cioè il senatore Francesco Boccia, il vicepresidente regionale Raffaele Piemontese, Valentina Lucianetti e Teresa Cicolella – c’erano diverse centinaia di persone e una decina di sindaci della provincia.
Elementi che devono aver supportato la fiducia riposta dal segretario dem sui collegi pugliesi e foggiani.
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Altro elemento di speranza: quell’ancora larga fetta di elettori indecisi se andare a votare, e, in caso affermativo, a chi assegnare la preferenza. Una forbice che il Partito democratico punta ad acquisire, almeno in parte, in suo favore.
“La particolarità di questa competizione elettorale rispetto alle altre – aveva evidenziato Letta dal palco di piazza Giordano – è che più passano i giorni e più la percentuale degli indecisi aumenta. In questo momento occorre lottare fino in fondo perché la Puglia è diventata una delle regioni d'Italia che, per una serie di dinamiche, sta facendo svoltare le prospettive della campagna elettorale. In Puglia – aveva poi rimarcato Letta ai giornalisti - stiamo crescendo. Qui il centrodestra è in grande difficoltà e tutti i collegi della regione sono contendibili".
Ma proprio il sondaggio al vaglio del dominus nazionale dei dem impone un’accelerazione sulle ultime due settimane di campagna elettorale affinché Piemontese&co possano staccare il biglietto per Roma.
Su quali leve punterà il partito in Puglia e in Capitanata lo dice a l’Attacco un addetto ai lavori interno al Pd e vicino al vicepresidente regionale .
“Bisognerà giocare molto sugli indecisi, ponendo le questioni fondamentali sull’Europa. Ora come ora abbiamo bisogno più che mai dell’Unione europea, sia per le risorse del Pnrr, sia per fronteggiare la situazione drammatica rappresentata dalla guerra e della crisi energetica. Altrimenti, da soli, gli italiani non ce la faranno. Bisogna far comprendere alle persone – continua la fonte- che un conto è il centrosinistra al governo. Un altro conto è il centrodestra, che verso l’Europa è stato sempre “freddino”, per usare un eufemismo. Conosciamo bene, sul punto, le posizioni di Fratelli d’Italia e della Lega: non ci si può fidare. Quale credibilità può avere Giorgia Meloni – si chiede – che ha votato contro il Pnrr in Parlamento europeo? E’ ciò che devono domandarsi gli elettori, a maggior ragione la gente sfiduciata e demoralizzata nei confronti della politica, e cioè i potenziali astensionisti”.
Un sondaggio pubblicato giorni fa da Il Fatto Quotidiano dice che il Pd è il partito più votato in Italia tra chi guadagna più di 5mila euro al mese. Forse proprio per questo l’interlocutore de l’Attacco, con una lunga esperienza da amministratore pubblico, considera necessario accelerare il rapporto con le fasce di reddito medio basse pugliesi e foggiane in queste ultime due settimane di campagna elettorale: “Sarà strategico – afferma – recuperare un contatto diretto con i ceti sociali più colpiti dalla crisi. Parlo dei quartieri popolari e più periferici. A ciò dovremo dedicare tutta la nostra attenzione in questi ultimi giorni”.
Infine i giovani, altra nota dolente della partecipazione al voto: “Quanto a loro, però - precisa la fonte -, il Pd non è messo affatto male. I giovani rappresentano la fascia di popolazione più sensibile e propensa ad una proiezione verso l’Europa, il loro futuro dipende certamente dalle vicende che passano attraverso l’istituzione europea. In questo solco vanno anche rilanciate le battaglie ambientaliste dell’agenda di Greta Thumberg, molto seguite dai ragazzi”.
Zone Transition
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A vagliare la situazione anche Micky de’ Finis, giornalista ed esperto analista politico di Capitanata, che non nasconde la sua lunga amicizia con la famiglia della candidata Valentina Lucianetti e considera a pieno titolo la Puglia uno dei fortini più inespugnabili del centrosinistra in Italia: “Credo che in Puglia il racconto della campagna elettorale prenderà una piega parecchio diversa dalle dinamiche nazionali. In Puglia – evidenzia - il vento del centrosinistra è corroborato dal campo largo che il governatore Emiliano ha messo in piedi nel corso del tempo. E anche da tutti quei sindaci che si riconoscono nell’area riformista. Non dimentichiamo neppure la presenza trainante del sindaco di Bari, Antonio Decaro, astro nascente nazionale del partito. Tutto questo mi fa pensare che nel Tacco d’Italia il Pd si confermerà primo. Anche perché, credo – continua de’ Finis –, il risultato di Fratelli d’Italia, qui in Puglia, sarà molto più basso rispetto al previsto, in linea con quanto accadde alle scorse regionali. A mio modesto parere FdI non supererà di molto la doppia cifra. Mentre il Movimento di Conte, forse, raccoglierà qualche punto in più rispetto alla media italiana”.