Rotice non fa nessun passo indietro. Ora si muove Bordo, contatti avviati tra ex ministro Orlando e Conte

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Una coalizione – l’unica – senza ancora l’ufficializzazione del proprio candidato Sindaco, un’altra coalizione che stenta a essere tale e perciò risulta lontana dal candidato unitario, una che sta per essere annunciata, un’altra ancora che aveva un candidato Sindaco ma da Roma hanno fermato tutto. Non si capisce molto, è vero. Sembra un rebus, come quello che si vede a Manfredonia in vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno prossimo. Nel frattempo che trovi la sua formazione definitiva, Manfredonia 2024 aspetta ancora prima di annunciare il proprio candidato Sindaco che comunque sarà l’avvocato Ugo Galli, presidente del Circolo Unione cittadino. Da qualche giorno a questa via, oltre a questa ufficiosità, ha iniziato a girare la voce secondo cui Gianni Rotice avrebbe fatto un passo indietro e si sarebbe ritirato dalla competizione elettorale, pur restando a dare una mano al gruppo di Strada Facendo. Una notizia che, però, lo stesso Rotice smentisce senza particolari esitazioni.

“Non c’è nulla di vero in quella voce, piuttosto è vero che un po' tutti stiamo riflettendo”, riferisce a l’Attacco l’ex primo cittadino. “Gli ultimi fatti accaduti in città – prosegue riferendosi all’indagine ‘Giù le mani’ –, tra cui anche le minacce che mi sono state rivolte nei giorni scorsi, hanno creato un clima che non è particolarmente positivo. Sono in tanti, quindi, che si stanno interrogando su cosa sia successo” e si sentono spaesati. Un disorientamento che è stato certamente accentuato dall’ipotesi che il Comune di Manfredonia possa subire un nuovo procedimento di scioglimento per sospette infiltrazioni mafiose. Più di qualcuno, come l’avvocato Franco La Torre da ultimo su queste stesse colonne, non ha nascosto un certo timore perché potrebbero esserci le condizioni per l’arrivo di una Commissione d’accesso.

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Anche Rotice contempla questa possibilità e conferma che “c’è ancora l’incertezza se potremo tornare a votare a giugno prossimo o meno. A mio avviso, è preferibile che si ritorni a votare. Penso che la vicenda del Comune di Bari abbia complicato il quadro generale, dal momento che adesso viene riferito tutto, e legato, a quel caso specifico”. “Nel nostro gruppo – riprende – siamo tutti professionisti o imprenditori, cioè persone che non vivono di politica e quindi ogni vicenda che succede assume connotati che possono interessare anche le sfere professionali di ognuno. Questo significa che c’è cautela e, al momento, siamo in pausa di riflessione visto tutti i fattori di incertezza che ancora persistono”. L’obiettivo è “definire tutto già nel corso di questa settimana o, al massimo entro la prossima”.

Tra le incertezze, ci può essere anche il responso del tavolo romano a cui prenderanno parte i parlamentari del centrodestra per definire le questioni di Manfredonia e San Severo. “Per me, è relativo quello che sarà l’esito finale. Indipendentemente da quello che sarà deciso, Strada Facendo ci sarà sicuramente alla prossima competizione elettorale. Questa è una certezza”, rimarca Rotice. E si capisce chiaramente che non ha dissotterrato l’ascia di guerra e la sua eventuale disponibilità “potrebbe esserci ma ad una condizione imprescindibile: non ci devono essere Giandiego Gatta e Forza Italia”. Dal canto suo, l’area progressista non riesce a fare passi avanti dopo che il MoVimento 5 Stelle si è sfilato, tuttavia sono proprio i pentastellati l’elemento chiave per creare il campo largo progressista ed è su questo fronte che si stanno concentrando gli sforzi dei big democratici.
Anche da questa parte dei prossimi schieramenti in campo, la sensazione è che si deciderà tutto a Roma.

Sarebbe in qualche modo sceso in campo per parlare con Giuseppe Conte anche l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha avuto deleghe ministeriali con Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, quindi non direttamente con il leader pentastellato. Comunque forte della precedente esperienza comune di 9 ministri PD su 21 complessivi nel secondo Governo Conte, sta parlando direttamente con l’ex Presidente del Consiglio per chiudere l’alleanza tra PD e M5S a Manfredonia. Accanto a Orlando, c’è ovviamente l’onorevole Michele Bordo a cui è legato da una ormai lunga amicizia personale, oltre che di militanza politica nella corrente dei ‘Giovani turchi’, cioè l’ala più a sinistra dei democratici. 

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Tanti messaggi, tante telefonate, e anche qualche incontro de visu. L’ex deputato sipontino si starebbe dando molto da fare in questa tornata, dopo che nella scorsa aveva provato vanamente a costruire qualcosa con i cinquestelle. Questa volta i democratici non si arrendono, nella consapevolezza che l’unica strada che porta a Palazzo San Domenico dovrà essere divisa con tutte le forze progressiste.

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