A un anno e mezzo dalle elezioni comunali foggiane il centrodestra appare ancora fortemente stordito e segnato dal commissariamento per mafia di Palazzo di città.
“Incontri di tutto il centrodestra non ce ne sono stati”, afferma a l’Attacco un big dell’ex maggioranza landelliana. “Ma ci sono stati in compenso incontri informali. Si pensa a liste del tutto rinnovate, fatte da persone non necessariamente giovani ma comunque nuove, competenti e che abbiano voti. L’idea è questa. C'è un atteggiamento di grande cautela e circospezione dopo quello che è successo. Siamo perfettamente consapevoli che tutti ci daranno addosso, abbiamo l'enorme problema dello scioglimento alle spalle e saranno botte da orbi in campagna elettorale per noi”.
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L’identikit del candidato sindaco è ancora tutto da costruire. “Se il centrosinistra o chi per loro – che come sembrerebbe stando a indiscrezioni potrebbe presentarsi solo con liste civiche e senza simboli di partito – puntasse su un magistrato, oppure comunque su una personalità dello Stato o che piaccia allo Stato, allora anche noi dovremmo indirizzarci su quella stessa strada. Non potremmo fare diversamente, dovremmo rispondere così. Se il Pd, invece, sceglierà una persona di partito lo faremo anche noi”.
Che possibilità c’è che l’ex sindaco Franco Landella candidi Michaela Di Donna per non disperdere il proprio, amplissimo bacino elettorale?
“Landella non vuole completamente abdicare e cerca qualcuno che possa rappresentarlo, in attesa che passi la buriana”, continua l’ex amministratore comunale. “Landella minaccia che, se il centrodestra non gli darà retta inserendo in una delle liste Michaela, è pronto a fare liste civiche con la cognata e ad andare per conto proprio punto. E’ una minaccia stupida, il problema è che lui continua ad ascoltare ancora troppo moglie e cognata. Spero risolva le proprie questioni giudiziarie ma se tutti gli altri indagati si mettono da parte, lasciando spazio ad altri, è giusto che anche lui capisca che non può imporre più nulla e che sua cognata è troppo identificata con lui. Credo che Landella non sarà così stupido e che vorrà continuare a essere in campo con una persona di fiducia”.
Un'ipotesi suggestiva resta sullo sfondo. “E’ l'ipotesi del governo di salute pubblica”, sottolinea il campione di consensi. “Bisogna vedere cosa si determinerà in autunno in questo senso. Se la situazione del cartello unico, che è alla base del governo Draghi, continuerà ad esistere, magari anche dopo politiche, il medesimo cartello su Foggia sarebbe vincente. Del resto, col M5S assorbito dal centrosinistra, chi potrebbe contrastarlo? Sicuramente quel cartello vincerebbe le elezioni. Chi altro dovrebbe vincere? Mainiero? Il centrodestra regionale sta facendo capire che se da Roma arriverà a questa indicazione dai vertici non ci sarà alcuno scandalo, visto che governano assieme già a livello centrale. E non va neanche dimenticato che Forza Italia e Lega in Puglia appaiono piuttosto proni ad Emiliano”.
“Di concreto non c'è nulla, gli incontri tra partiti non sono nemmeno a calendario”, fa eco a l’Attacco un'altra fonte di centrodestra.
“La logica dovrebbe portare tutti quanti ad avere un primo confronto con la città per spiegare cosa è successo. Per me il campo progressista a cui aderirà il M5S - che secondo Mario Furore, in caso di alleanza, potrebbe esprimere un candidato sindaco espressione dei pentastellati - potrebbe convergere sul senatore Marco Pellegrini. Sicuramente Pellegrini ha spinto più di tutti per lo scioglimento del Comune di Foggia, che ci stava ad essere sinceri. Adesso gli va dato un riconoscimento. Le politiche arriveranno prima delle comunali foggiane e Pellegrini non sarà candidato, nemmeno sarà nel listino. La legge elettorale per me sarà trasformata in senso interamente proporzionale, coi soli capolista bloccati e gli altri che dovranno andare con le preferenze. In quel modo si garantisce ai big uscenti di essere rieletti. Non possiamo dimenticare la riduzione del 50% alla Camera e al Senato. Il M5S con gli attuali numeri potrebbe eleggere un proprio eletto solo al Senato. Questa situazione spiega anche la campagna acquisti di Giandiego Gatta per Forza Italia, serviranno le preferenze”. Anche questo secondo referente di centrodestra sottolinea che “Lega e Forza Italia in fin dei conti non hanno problemi a livello nazionale a stare col Pd”.
“La prossima amministrazione comunale dovrà governare a Foggia processi economici e di edilizia non indifferenti. La stessa commissione straordinaria a ben vedere non ha svolto un'azione compressiva tale da recidere tutte le situazioni stigmatizzate nella relazione prefettizia sulle infiltrazioni mafiose”, prosegue.
Landella avrà posto qualora volesse candidarsi o candidare la cognata al suo posto? “Ritengo che l'ipotesi di una sua ricandidatura sia da escludere. Il problema principale a cui il centrodestra deve far fronte è quello delle liste. La legge consente a Landella di ricandidarsi o di candidare un proprio referente, ma in politica bisogna ragionare in termini di opportunità. Sappiamo che il centrodestra sarà messo sotto attacco nella prossima campagna elettorale, ergo deve lavorare su altre logiche”.
Zone Transition
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E l'idea di un notabile a capo della coalizione di centrodestra? “La legge Cartabia esclude che si possa candidare un magistrato in attività. In passato tali situazioni si creavano ma adesso non credo che possa succedere la stessa cosa. Il problema non è costruire un’operazione di marketing fondata sulla legalità ma trovare una persona che abbia una propria credibilità presso l'opinione pubblica cittadina e che avverta tutto il peso di questa responsabilità. Non ritengo possibile l'opzione del governo di salute pubblica, perché la situazione sarà, al contrario, frastagliatissima. Temo che avremo 5 candidati sindaci, con centrodestra e centrosinistra entrambi spaccati, due civiche e un quinto, il classico outsider”. Qualcosa si muove, infine, dalle parti dell’UdC. I beninformati spiegano che Francesco D’Innocenzio, referente provinciale UdC, starebbe costruendo un polo moderato di centro con l'ex mister preferenze Massimiliano Di Fonso, sindacalista Usppi.