L’amministrazione comunale di Manfredonia è fortemente scettica rispetto all’insediamento industriale, nel Golfo, della multinazionale Seasif. Rotice da tempo fa capire di nutrire svariati dubbi rispetto all’iniziativa del patron milanese Franco Favilla per la zona retroportuale ASI e per il Bacino Alti Fondali.
Dopo quella che sembrava una “minaccia” rivolta all’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico meridionale, ieri il primo cittadino ha chiarito a l’Attacco: “Non intendiamo lasciare l’AdSP MAM, il Comune di Manfredonia ne fa parte e l’ha fortemente voluta. E’ l’AdSP che deve confrontarsi col nostro Comune ogni qual volta c’è una progettualità che interessa questa città e i suoi cittadini. Lo sviluppo deve andare in una direzione che tenga conto delle istanze della comunità, i processi non possono essere imposti dall’alto”.
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Quanto a Seasif: “Non mi esprimerò sul progetto finchè non sarà discusso con la città e con chi lo dovrà subire. Finora non lo abbiamo ricevuto. So che c’è stato un tavolo con altri enti. Dico solo che prima di andare avanti come Comune vogliamo analizzarlo, perché se questo progetto dovesse andare in direzione dello sviluppo sostenibile di Manfredonia ci saremo. In caso contrario diremo un no convinto. Aspettiamo di vederlo. Bisogna tener conto di una popolazione che non è più disponibile a subire in silenzio”.
Ma il presidente dell’ente portuale barese, Ugo Patroni Griffi, ridimensiona il ruolo dell’AdSP: “Stiamo aspettando il progetto esecutivo di Seasif. Solo ora stanno consegnando i nastri trasportatori a Seasif perché possa predisporre il progetto. Gran parte dell'investimento è in area ASI, totalmente fuori dalle mie competenze. Rientra esclusivamente nelle competenze del Consorzio ASI e del commissario della ZES Adriatica, Manlio Guadagnuolo”.
Nel 2021 l’Attacco svelò l’originario progetto, che puntava ad installare 4 impianti: lavorazione di bentonite e polimetalli, rigassificatore per il GNL (Gas naturale liquefatto) e impianto di depurazione dell’anidride carbonica. Così fu presentato nella relazione a firma di Maurizio Altamura (legale rappresentante e amministratore delle partecipate Geochem Logistic srl e Terminal 107 DCM srl) e del tecnico, l’ingegnere Vito Antonio Nigro. Poi il rigassificatore fu eliminato per le polemiche suscitate nel Golfo.
Adesso c’è la piena benedizione di Confindustria Foggia, che ha ospitato due incontri con Seasif. L’impresa ha presentato in tali occasioni le modifiche effettuate ma il nuovo piano resta ancora top secret all’esterno di via Valentini Vista. Da ultimo è stato portato a conoscenza dei segretari generali sindacali. “L’iniziativa sviluppata su aree ZES – Zone Economiche Speciali, godrà di una accelerazione procedurale importante e genererà oltre 400 unità lavorative dirette oltre all’indotto”, ha detto Confindustria.
Nel primo progetto di parlava di altri numeri: “Il piano, che avrà turnover di oltre 500 milioni di euro”, è la promessa finale, “prevede inoltre il coinvolgimento diretto indiretto di oltre 200 figure professionali da identificare nell'ambito del bacino d'utenza e un notevole sviluppo dell'indotto a esso connesso”. Resta dunque da far chiarezza anche sulle effettive cifre dell’impatto occupazionale.
“Per conto di Seasif erano presenti un ingegnere e un avvocato, che ci hanno descritto il progetto, di cui abbiamo preso atto”, spiega il segretario Uil Luca Maggio a l’Attacco. “Ci siamo fatti lasciare il piano industriale. A breve parteciperemo a un nuovo incontro con le categorie di riferimento. Per ora abbiamo espresso, in linea di massima, un parere positivo rispetto alle attività che Seasif vorrebbe realizzare. Ci sembra una buona idea se davvero può portare centinaia di posti di lavoro ma il progetto va analizzato per bene. Lo faremo coi nostri tecnici”.
Ci sarà minore impatto ambientale rispetto all’originario progetto? “Pare di sì, anche se al momento è l’impresa a dirlo. Va verificato”, continua il segretario Uil. “Ci ha stupito l’assenza dell’amministrazione comunale. Dovremo discutere anche col sindaco”. Intanto sul proprio sito Seasif World Favilla descrive l’insediamento sipontino come già esistente: “Terminal Geochem Logistic srl è un terminalista sito a Manfredonia si occupa principalmente dell'importazione di prodotti polimetallici e materie prime per la produzione di bentonite per uso civile e industriale nonché nell'ambito di un progetto più ampio riguardante lo sviluppo di vari settori quali combustibili sintetici,
Zone Transition
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bentonite, e attività di produzione, lavorazione, raffinazione, stoccaggio, logistica e distribuzione di prodotti polimetallici. Questa srl opera nella manutenzione e gestione di depositi costieri e depositi carburanti portuali utilizzando standard regolati dai più alti livelli di sicurezza internazionali. Terminal 107 DCM srl è un terminalista, situato a Manfredonia, che svolge diverse attività nell'area portuale che vanno dall'importazione di prodotti liquidi necessari alla produzione industriale, alla gestione della logistica relativa alla distribuzione di biocarburanti nonché alla produzione di carburanti sintetici a impatto zero per protezione ambientale”.