Al di là della retorica di circostanza, mica è facile fare il soccorritore del 118. Ogni lavoro ha pari dignità e presenta aspetti faticosi, tuttavia chi è a bordo delle autoambulanze non se l’è passata un granché bene negli ultimi due anni. Se poi ti ritrovi anche ad inseguire ciò che ti è dovuto, quel riconoscimento economico tanto atteso e tanto promesso, attendendo tempi biblici, allora davvero non sai più a che santo votarti.
Gli operatori dell’Emergenza-Urgenza di Capitanata della Sanitaservice hanno lamentato più volte il loro dispiacere nel vedere che la Regione Puglia “ha dimenticato di premiare gli operatori del 118, soprannominati "eroi" nel periodo caldo della pandemia”. Un premio che Ministero della Salute e Regione Puglia attribuivano a a quanti avevano prestato servizio tra il 15 marzo e il 15 maggio 2020, cioè nel pieno della pandemia da Covid-19. A disposizione, 29 milioni di euro dei decreti Cura Italia e Rilancio, e 6 milioni di euro di risorse regionali. A seconda dell’incarico, si oscillava dai 400 euro lordi della categoria D fino ai 2.520 euro lordi per chi rientrava nella categoria A.
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Inizialmente non erano stati previsti i circa 600 lavoratori della Sanitaservice foggiana impiegati nel 118, come anche i restanti a dirla tutta. “Un problema che ci accomuna, a livello regionale, anche agli altri 118 ma che non consola nessuno di noi. Ad un certo punto sono cominciate ad arrivare una serie di rassicurazioni, finora rimaste sempre disattese”, spiega a l’Attacco uno di questi non più "eroi". Sono autisti, soccorritori, infermieri e anche medici.
“Viviamo una situazione per certi versi paradossale – continua Angelo (nome di fantasia) -, dal momento che noi siamo quelli che entravano a contatto con pazienti di cui non era ancora noto se fossero ammalati di Covid. Il nostro ambito di lavoro è una sorta di frontiera, in quel momento diventata trincea. Abbiamo rischiato tanto e abbiamo perso alcuni colleghi, che hanno pagato con la vita il loro impegno. Ci siamo tutti dati da fare, in ogni ambito sanitario, eppure noi stiamo ancora aspettando questo bonus e, invece, c’è chi svolgeva compiti meno ‘rischiosi’ che lo ha percepito già da tempo. Non facciamo battaglie tra poveri, sia chiaro, vogliamo solo sottolineare la disparità di trattamento, del tutto immotivata viste le ragioni per cui è stato messo in campo”.
“A Foggia – spiega – ci sono 4 postazioni in città; poi 1 a Borgo Incoronata e 1 a Troia. Inoltre, c’è da considerare anche l’automedica. Complessivamente, parliamo di circa 75 persone”.
Da quello che si percepisce, non mostrano grande fiducia per quanto concerne il bonus. “Orami non ci aspettiamo più niente, e non riceviamo nemmeno più riscontri dalle istituzioni regionali”. Più che altro, vorrebbero capire: “ma questi soldi dove stanno? In Regione? All’ASL Foggia? Alla Sanitaservice? Dubitiamo di quest’ultima ipotesi, dal momento che l’azienda ha avuto con noi un rapporto pienamente collaborativo. Ad esclusione – aggiungono – restano i due enti pubblici nominati prima. Ma noi non sappiamo dove stanno i fondi del nostro bonus”.
Quando parlano di istituzioni regionali si riferiscono al presidente regionale Michele Emiliano in persona. È direttamente con lui che sono riusciti ad interloquire e mostrano a l’Attacco i messaggi scambiati, da luglio scorso fino ad un paio di settimane fa.
“Tutti gli operatori del 118 hanno avuto il premio Covid già da molto tempo”, fu la risposta di Emiliano all’appello che gli avevano inoltrato.
“Gli ho ribadito che noi non avevamo visto un euro”, racconta un operatore. Emiliano ha insistito, sostenendo la tesi che “lo hanno avuto tutti”, perciò il dialogo via messaggi è diventato più sostenuto.
“Ha continuato ad insistere che il premio era stato dato, in particolare a tutti gli operatori del 118 e abbiamo obiettato che i sindacati, ogni 4 mesi, ci dicono che sta arrivando e, invece, così non è mai stato finora”.
Trascorse qualche settimana e il presidente prese l’iniziativa di suo, avvisando che “stiamo verificando chi non ha preso il premio Covid”. Qualche altro breve scambio e, come l’Attacco può vedere da un cellulare, un nuovo messaggio di Emiliano: “Mi sono interessato con Nigri per sistemare questa omissione, e mi dicono che stanno facendo le verifiche”.
Quello è stato l’ultimo scambio, circa due settimane fa, che una buona 70ina di operatori del 118 operanti sul territorio del capoluogo è riuscito ad avere con il presidente regionale.
Zone Transition
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“Ci rimpallano da una parte all’altra e, prima ancora di aspettarceli per noi, ci resta un dubbio: dove stanno questi soldi?”.