“Sono pronto a portare in Consiglio la questione delle irragionevoli e disumane limitazioni che ancora vengono attuate da Rssa e strutture sanitarie e ospedaliere pugliesi alle visite dei parenti ai degenti”.
Così in una nota il consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto). “Chiederò che vengano revocati gli accreditamenti a chi si sta approfittando della posizione di inferiorità dei familiari dei ricoverati, abusando del proprio potere, per impedire accessi regolari e addirittura, in alcuni casi, non fornendo informazioni sulle condizioni di salute dei degenti”.
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Tutolo, presidente della Seconda Commissione consiliare, ieri ha incontrato l’assessore alla Salute Rocco Palese. “Ormai ricevo quotidiane segnalazioni da parte di cittadini a cui è intralciato l’accesso – spiega – qualche volta perfino attuando dei subdoli stratagemmi come, per esempio, la richiesta di una prenotazione telefonica obbligatoria, il silenziare del campanello d’ingresso ai reparti o, addirittura, l’imposizione di una visita a settimana. Tutte iniziative immotivate e illegali alla luce delle nuove disposizioni emanate dal Ministero della salute e dalla legge regionale da me fortemente voluta sulla cosiddetta ‘umanizzazione delle cure’”.
"Dunque, negli ultimi mesi mi sono recato in alcune strutture per verificare di persona quanto accade e ho inviato note a Rssa e ospedali della provincia di Foggia in modo da sollecitare i dirigenti sanitari a effettuare anche loro dei controlli sui protocolli seguiti per l’accesso dei visitatori e sull’uniformità delle disposizioni, che spesso variano addirittura da reparto a reparto, al fine di escludere quelle limitazioni stringenti che in questo momento non hanno più motivo di essere praticate”.
“Dai racconti disperati dei familiari dei degenti, ho l’impressione che qualcuno ci stia marciando e che con la scusa del Covid abbia deciso di rendere invisibile quanto accade nei propri reparti. È una vergogna che va denunciata e, qualora qualche cittadino voglia testimoniare e mettere per iscritto quanto gli accade, mi preoccuperò io stesso di inoltrare le denunce alla Procura della Repubblica. Sono disposto anche a sostenere le spese legali di coloro che ne avessero necessità”.
Zone Transition
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“Le restrizioni stringenti non giustificate sono immorali, perché privano della presenza e di una parola di conforto sia la persona ricoverata che i suoi familiari. Si rischia di cancellare gli ultimi momenti affettuosi e si condanna il degente a credere di essere stato abbandonato, compromettendo così anche la sua salute. Tutto questo è inumano e non lo accetto. Farò qualunque cosa – conclude Tutolo – perché vengano rispettati i protocolli di sicurezza previsti senza, però, che si travalichino le norme”.