Quando vengono segnalati disservizi e c’è di mezzo l’ospedale di Manfredonia, molto spesso si riscontra fondamento nelle denunce pubbliche dei suoi utenti. Un andazzo che, in tempi più recenti, si è quasi del tutto dissolto. Quel (poco) che c’è, pare almeno funzionare con profitto e giovamento della comunità. Tuttavia, l’Attacco ha ricevuto una segnalazione. È il signor Luigi a parlare e non è trascorso molto tempo dalla delusione che ha patito scoprendo che non poteva più fare l’esame per cui si era recato al San Camillo de Lellis.
Sono passate da poco le 11 di giovedì 22 settembre 2022 quando racconta quello che considera “un grave episodio”, mentre la TAC con contrasto a cui doveva sottoporsi era stata prenotata e fissata alle ore 9,10 di quello stesso giovedì.
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“Sono arrivato in ospedale un po' prima, verso le 9 – spiega -. Non ho molta abitudine, quindi ho chiesto dove dovessi recarmi, una volta fatto accesso in ospedale”. Si è rivolto ad un’infermiera che ha incontrato nel corridoio in cui si trovava in quel momento e “lei mi ha risposto che, purtroppo, non si poteva fare la TAC perché il medico era in malattia”. Luigi è rimasto disorientato. Innanzitutto ignorava come fare per recuperare quell’appuntamento saltato, ma poi è stato preso anche dal senso di disdetta per tutto quello che aveva preceduto l’esame.
“Ho seguito la preparazione che mi era stata indicata da loro. Ho preso medicinali come il cortisone per i tre giorni che precedevano questa TAC con contrasto - ricorda -. Antistaminici, gastroprotettori per lo stomaco. Insomma, mica poco. Eppure, è andato tutto a vuoto”.
Uscendo, sembra quasi che abbia cercato comprensione, visto quello che aggiunge. “Ho spiegato l’accaduto alle persone che sono addette alle pubbliche relazioni e ho ricevuto solidarietà, come hanno fatto anche per altri che si erano trovati nelle mie stesse condizioni. Stando a quello che ci dicevano, è un problema che esiste e che va avanti da tempo: c’è un solo dottore in Radiologia. Tutto questo lo paga l’utente che, dopo aver aspettato mesi dalla prenotazione per patologie gravi, si sente rispondere che manca l’unico dottore perché in malattia. È come un pugno in faccia alla gente che vive già con lo sconforto della propria patologia”.
Contattata l’ASL Foggia da l’Attacco, dallo staff della Direzione generale è arrivata la spiegazione di ciò che è accaduto giovedì mattina a Manfredonia.
“C’è stata una criticità dovuta all’improvvisa malattia di un medico radiologo. Questo ha creato un disagio – il sunto del chiarimento - che è stato superato con il turno successivo”. E’ successo che il medico radiologo ha comunicato la sua malattia poco prima dell’inizio del suo turno di lavoro, fissato alle 8 del mattino. Gli uffici – stando alla versione riferita dall’ASL Foggia – si sono attivati speditamente e, per fornirne riprova, viene rappresentato che “è stato contattato il medico che avrebbe dovuto seguire nel turno successivo, che inizia alle ore 14”. Ha preso servizio intorno a mezzogiorno, quindi anticipando di due ore il suo arrivo in ospedale, “adoperandosi per soddisfare gli utenti presenti”.
Viene da chiedersi cosa ne sia stato di coloro che non hanno atteso, se il loro appuntamento era in orario antecedente all’arrivo del sostituto. Anche in questo caso, lo staff della Direzione generale risponde e spiega che “già dal momento in cui abbiamo appreso della malattia del medico radiologo, abbiamo proceduto con telefonate a coloro che avevano un appuntamento fissato per la mattinata di giovedì 22 settembre scorso. Non era tantissimi, tuttavia è chiaro che non siamo riusciti ad avvisare tutti per tempo. Un esempio è quella della persona che si è rivolto a voi. Ci sono state persone che non erano raggiungibili in quel momento, forse anche perché avevano già raggiunto il San Camillo de Lellis”.
Zone Transition
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Il numero limitato di utenti che hanno dovuto patire il disagio permette un subitaneo recupero dell’appuntamento disatteso. “Abbiamo già fatto le telefonate per riprogrammare gli appuntamenti – assicurano dall’ASL Foggia -. In questi casi, non devono mica aspettare di nuovo mesi. Utilizziamo l’overbooking, cioè vengono inseriti in sovrannumero nelle liste di prenotazioni. Già oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo recuperato qualcuno, dal momento che non parliamo di arretrati di settimane bensì di poche ore”.