In arrivo i nuovi direttori generali di Asl e Riuniti, la partita (più) aperta di Nigri. Spunta caso Miscio

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Sono ore cruciali per la nomina dei nuovi direttori generali di Asl Foggia e Policlinico Riuniti di Foggia, entrambi al momento retti da un commissario straordinario, anche se per ragioni molto diverse. Alla Asl infatti, il commissario Antonio Nigri è subentrato all’uscente Vito Piazzolla, il cui mandato è finito per scadenza naturale dei termini; Nigri da direttore sanitario è stato individuato da Emiliano subito dopo il venir meno del manager barlettano, non più nominabile per via del doppio mandato consecutivo. Ben diversa la situazione all’ospedale del capoluogo, dove con un commissariamento già in proroga, è stato designato Giuseppe Pasqualone. In questo caso il suo arrivo è stato determinato dalla sospensione prima e dalle dimissioni poi dell’allora direttore generale Vitangelo Dattoli che aveva da poco incassato il rinnovo dell’incarico per ben 5 anni (invece dei più consueti 3) dal governatore della Regione.

A provocare il repentino cambiamento è stato il terremoto giudiziario che ha coinvolto Dattoli e altri dipendenti dell’ospedale, oggi rinviati a giudizio per gli stessi fatti, ormai noti.

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A maggio quindi la Regione ha fatto partire un apposito avviso pubblico finalizzato all’acquisizione delle manifestazioni di interesse a ricoprire gli incarichi di direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Foggia e della Asl Fg da parte dei soggetti iscritti nell’elenco nazionale degli idonei.

Considerati altresì i tempi tecnici per l’espletamento del procedimento di selezione propedeutico alla nomina, si è avviata anche la procedura ai fini della nomina del direttore generale della Asl Lecce, il cui incarico, affidata a Rodolfo Rollo, pure in scadenza.

Dalla scorsa settimana sono partiti a Bari i colloqui dei candidati che proseguiranno anche in questi giorni. Se da un lato gli esiti delle prove avranno sicuramente peso nella scelta di Emiliano che ha la facoltà di designare uno tra gli idonei, d’altra parte inutile nascondere il fatto che entreranno in gioco valutazioni di natura politica ed è verosimile pensare che il presidente dovrà fare i conti con i nuovi equilibri usciti dalle urne alle recenti politiche, con il Movimento 5 Stelle sulla cresta dell’onda e il Pd in declino, entrambi a sostegno della maggioranza di Emiliano.

Diversi i volti noti intercettati alle prove, tali da far scattare anche il totonomi per le due Aziende di Capitanata.

Sembra essere già decisa la partita al Policlinico: è da tempo nell’aria la riconferma di Pasqualone che ha riscosso il consenso di molti attori istituzionali del territorio. Risponde perfettamente ad esempio alla richiesta di rinnovamento più volte manifestata specie dopo le inchieste giudiziarie degli ultimi tempi.

Più complessa la questione alla Asl, Nigri sa che si tratta di una sfida ben più che ardua quella di mettere ordine in una sanità del territorio malandata ma, anche da queste colonne, ha espresso una serie di idee e orientamenti che lascerebbero intendere la sua volontà di misurarsi con una tale impresa. Più delineata la sua posizione politica, non ha mai fatto mistero di essere vicino all’assessore regionale al bilancio nonché concittadino di Monte Sant’Angelo Raffaele Piemontese, anche se ha voluto rimarcare a l’Attacco che: “L'appartenenza che ogni tanto si cita è un’opportunità ma poi sta al singolo, tocca a noi declinare quell’opportunità al meglio, vorrei che questo fosse chiaro per tutti. C’è in questa provincia la tendenza ad associare un individuo alla casacca che veste, senza poi guardare all’impegno che è stato investito per raggiungere certi obiettivi ma certe cose non si improvvisano, piuttosto si costruiscono con fatica”.

Nonostante la casacca “conclamata”, Nigri che ha a sua volta lunghi trascorsi nella politica di Capitanata (è stato ad esempio Sindaco nella sua Monte), sa che oggi per ricoprire ruoli apicali nella pubblica amministrazione serve un consenso trasversale. Non sono sfuggite agli addetti ai lavori le sue interlocuzioni con Rosario Cusmai, consigliere di Emiliano, con l’assessora regionale al welfare Rosa Barone e con il consigliere regionale Sergio Clemente.

In ogni caso a breve dovrebbero arrivare le nomine dei nuovi direttori generali e si capirà che idea abbia lo stesso governatore del futuro della sanità di Capitanata.

Concorre alla carica di manager anche l’attuale direttore sanitario del Riuniti Leonardo Miscio, sul quale nelle scorse settimane si è appalesato uno strano caso. Miscio, individuato da Pasqualone, al posto di Franco Mezzadri, tornato in Asl per fare sempre il direttore sanitario, ha partecipato il mese scorso all’avviso pubblico, per titoli e colloquio, per il conferimento di incarico quinquennale di direttore della struttura complessa direzione medica di presidio ospedaliero di Cerignola.

Due i candidati al posto, uno dei quali escluso per mancanza di requisiti; l’altro, Miscio, secondo fonti ufficiose, ritenuto non idoneo dalla commissione esaminatrice. Ufficiose perché al momento nessun atto della selezione pubblica è stato ancora pubblicato sull’albo pretorio dell’Azienda anche se il colloquio si è tenuto il 14 ottobre scorso.

La notizia è comunque circolata nell’ambiente sanitario, destando non poche perplessità e un interrogativo su tutti: come è possibile che il direttore sanitario dell’ospedale più importate del nord della Puglia non sarebbe stato considerato idoneo per guidare la direzione medica del Tatarella? Il dubbio è rafforzato ulteriormente dal fatto che Miscio rientra nell’elenco di idonei a ricoprire il ruolo di direttore sanitario redatto dalla Regione, non più tardi di qualche mese fa, a seguito di un avviso per titoli e colloquio che evidentemente il medico ha superato, stando a quanto riportato nella determina numero 3 del direttore del dipartimento salute, datata 31 gennaio 2022.

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Beninformati infatti riferiscono che Miscio avrebbe già provveduto ad adire le idonee vie per impugnare l’esito dell’avviso per l’ospedale di Cerignola.
In attesa di sapere come finirà la controversia, l’unica cosa certa è che il ds non può annoverare tra i titoli del suo curriculum quello di direttore a Cerignola.

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