Dalle prime luci dell’alba il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, con il supporto di militari del comando provinciale di Foggia, sta dando esecuzione a un’ordinanza - emessa dal competente Gip del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica - applicativa della misura cautelare personale (arresti domiciliari) nei confronti di sei soggetti.
Tra di loro c’è anche il direttore generale del Policlinico di Foggia, Vitangelo Dattoli (coinvolto in una sola gara, quella trasporto organi, ndr), poi altri due dirigenti, uno dei Riuniti e l’altro della Asl di Foggia, due imprenditori e un faccendiere.
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Il provvedimento cautelare si fonda su un compendio gravemente indiziario a carico dei soggetti indagati, a vario titolo e in concorso tra loro, per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici commessi a Foggia nel periodo 2019 - 2020.
Le indagini sono state eseguite dal gruppo tutela mercato beni e servizi del nucleo Pef Bari - con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia - mediante intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, escussione di persone informate sui fatti, servizi dinamici di osservazione e pedinamento, perquisizioni e analisi della copiosa documentazione, cartacea e informatica, sequestrata.
Le complesse attività investigative hanno consentito di disvelare la presunta “manipolazione” delle seguenti due gare di appalto bandite da enti pubblici foggiani operanti nel campo della sanità: affidamento del servizio di elisoccorso ordinario per un impegno di spesa pari a 36,6 milioni di euro per il primo quinquennio e 29,8 milioni per l’eventuale proroga contrattuale opzionale (bandita dall'Asl, ndr); affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica per attività di prelievo e trapianto organi, per un impegno di spesa pari a oltre 2,6 milioni per il primo quadriennio, estendibile - in caso di proroga - fino a oltre 4,6 milioni.
In base all’ipotesi accusatoria, i vertici e i rappresentanti ufficiali degli enti pubblici committenti avrebbero creato con i referenti di una s.r.l. foggiana attiva nel settore del trasporto aereo (per lo più con l’intermediazione di un medico in pensione particolarmente inserito nel tessuto politico-sociale della città dauna) una “corsia parallela riservata” volta a rendere quest’ultima la società “predestinata” ad aggiudicarsi le gare, all’insaputa dei suoi futuri o attuali concorrenti.
Corsia, questa, costellata di discovery indebite, di raccolta e recepimento di bozze di capitolati o di controdeduzioni agli argomenti degli ignari competitors, nonché di suggerimenti alle stazioni appaltanti volti, in un primo momento, a pilotare la composizione delle commissioni di gara e, successivamente, a condizionare l’operato dei commissari. Con ciò suggellando un’alleanza “contro natura”, la quale - pur non sfociando in una decisione favorevole ai “predestinati” - avrebbe, comunque, minato alle fondamenta e alterato l’intero corso delle gare “attenzionate”.
Nello specifico i referenti della s.r.l. foggiana, in relazione alla gara per l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario, sarebbero stati i “ghost writers” del capitolato speciale e del disciplinare di gara, avendone materialmente curato la predisposizione nei locali aziendali, peraltro, anche con la presenza del Rup della procedura di gara, fino a quel momento ignaro dei contenuti dei predetti atti.
Inoltre, gli stessi referenti della società dauna - nell’ambito della gara per l’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica - si sarebbero adoperati, dapprima, per far predisporre dalla stazione appaltante un capitolato favorevole alla loro impresa, intervenendo anche nella definizione della tabella dei punteggi qualitativi; poi, si sarebbero attivati per garantire a quest’ultima l’accesso al “carteggio separato” tra l’Ente sanitario foggiano e la società concorrente risultata provvisoriamente aggiudicataria (ma con offerta economica ritenuta anomala e, pertanto, in fase di verifica) onde procedere alla stesura di osservazioni e controdeduzioni suscettibili di essere recepite dal medesimo ente pubblico.
Zone Transition
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La “manipolazione” dei citati appalti è stata ricostruita dalle Fiamme Gialle baresi, in particolare, mediante l’incrocio delle evidenze investigative rivenienti dalle attività di intercettazione tecnica con i contenuti dei files - già oggetto di condivisione tra i referenti della s.r.l. dauna e degli enti pubblici committenti - estrapolati dai vari supporti informatici sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni locali e domiciliari effettuate, su disposizione della Procura della Repubblica foggiana, nel febbraio 2020.